Cap. 23

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Allacciata la cintura di sicurezza, restai a fissare il profilo concentrato di Kookie. Ogni tanto muoveva le labbra per canticchiare la canzone alla radio, o spostava lo sguardo per controllare la direzione da seguire.

Avremmo impiegato una cinquantina di minuti per raggiungere Sang e io avrei voluto riempire il viaggio parlando della famiglia Jeon. Non sapevo niente di lui e, per la prima volta, mi resi conto di essere avido di informazioni che lo riguardavano.

«Come si chiama tua madre?»

«Chung-Hee.»

«Non mi avevi detto che è un omega uomo.»

Abbozzò un sorriso. «Non mi sembrava rilevante. Per me è semplicemente la mia mamma.»

Intrecciai le dita alla mano che teneva sul cambio. «È il motivo per il quale sei così rispettoso degli omega.»

«Sono cresciuto con gli ideali trasmessi dai miei, quindi direi che in parte è per quello.»

«Mi piacerebbe conoscerlo; sapere che tipo è.»

«Oh, lo adoreresti! È l'uomo più cocciuto e determinato che conosca, ma anche il più dolce e comprensivo.»

«E ama cucinare.»

Annuì, con il musino arricciato in un sorriso. «Ogni domenica, cucinavamo insieme per il pranzo. Era l'unico giorno della settimana in cui riuscivamo a passare del tempo insieme.»

«Tuo padre, invece?»

Il sorriso gli si affievolì appena. «Era sempre occupato, indipendentemente da quale giorno fosse. Non mi ha mai fatto mancare nulla, ma ho sofferto parecchio la sua assenza.»

«Hai cercato in Yoongi hyung una figura paterna.»

«Crescendo, ho notato il divario che c'era tra me e lo hyung e ho iniziato a vederlo come un uomo; un esempio da seguire e a cui aggrapparmi.»

Gli baciai la spalla e tornai a guardare la fila di macchine di fronte a noi. «Devo imparare a cucinare.»

Scoppiò a ridere. «Non sentirti in competizione.»

«Voglio essere all'altezza» dichiarai, con il mento alzato.

«Lo sei, nonostante tu sia un disastro ai fornelli.»

Misi il broncio. «Sei Jeon Jungkook, cavolo! Come potranno accettare uno come me al fianco del figlio perfetto?»

«Dovrai preoccupartene solo se vorrai essere il mio omega. E anche in quel caso, puoi stare tranquillo.»

«Ah, sì?!»

«A loro è sempre importato soltanto della mia felicità e non si sono mai imposti su chi dovessi frequentare.»

«Solo perché non sei mai uscito con nessuno.»

«Ho frequentato per tre giorni una ragazza, alle medie.»

«Non può contare!» mi lamentai.

«Il punto è che finché ti amo quanto ti amo adesso, non dovrai preoccuparti di niente.»

Riusciva a sentire il mio cuore battere furioso? Io ci riuscivo benissimo, e allora perché non lo ascoltavo?

Gli strinsi più forte la mano, trattenendo le lacrime e sperando che il mio odore rispecchiasse la gratitudine e la felicità per quelle parole.

Premuroso come sempre, lasciò cadere il discorso e ne iniziò un altro: «Sei figlio unico anche tu?»

«Sì. Forse è anche per questo che non sono mai riuscito a fare amicizia facilmente. Ero troppo abituato a starmene per conto mio e mi piaceva, in un certo senso.»

come Acqua e Fuoco [Taekook]Where stories live. Discover now