CAPITOLO SEDICESIMO - parte 2

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-Jeff! Jeff! No!!-.

Allyson iniziò a scuoterlo con entrambe le braccia, sperando di vederlo riaprire gli occhi; ma Jeff giaceva immobile con la testa poggiata sulle sue gambe, ormai del tutto privo di coscienza.
-Jeff, ti prego...-. Sollevò un suo braccio: era pesante. Con un movimento lento ma carico di nervosismo riuscì a far scivolare il corpo del ragazzo a terra, con il petto rivolto verso l'alto e le braccia distese lungo i fianchi; forse era già troppo tardi, non era neanche sicura che stesse ancora respirando. Chinandosi su se stessa avvicinò l'orecchio al suo petto, chiudendo gli occhi con il fiato sospeso. "Fa che ci sia battito" ripeteva costantemente con un filo di voce. "Ti prego, fa che ci sia battito".
Eccolo.
Lieve e lento, ma riusciva a sentirlo.
Il suo cuore non si era ancora fermato.
Allyson  emise un sospiro tremante e strinse forte la sua mano, avvolgendola con le dita.  Cosa avrebbe dato in quel momento per poter fare qualcosa di più, per potersi strappare di dosso un po' di vita e donarla a lui; non avrebbe mai potuto accettare che Jeff morisse in quel modo, davanti ai suoi occhi.
-Signorina! Si allontani subito!-.
Ally sollevò la testa di scatto, con le palpebre spalancate. Davanti a se trovò la figura esile di un giovane poliziotto che era appena entrato, correndo, in infermeria. Indossava una divisa stropicciata, impugnava la sua pistola di servizio ed aveva anche un lungo manganello agganciato al cinturone. -Si allontani e mi segua, la porto in salvo!- le gridò, avvicinandosi con cautela.
Ma la ragazza strinse con maggiore forza la mano di Jeff, senza accennare minimamente a voler muoversi. -Sta morendo! Dovete salvarlo!- gridò a squarciagola, scoppiando a piangere come una bambina. I suoi nervi ormai stavano cedendo, era troppo esausta e spaventata per riuscire ancora a contenere la disperazione che l'assaliva.
-Abbiamo la priorità di mettere in salvo lei e gli altri... Avanti! Mi segua!- insistette ancora il poliziotto come non avesse neanche ascoltato ciò che aveva detto, mentre tendeva una mano in sua direzione.
Allyson scosse il capo con decisione, lasciando che le lacrime bagnassero le sue guance. -No! Allora non hai capito... Sta morendo! Ha bisogno di cure immediate!-. Dicendo questo tornò a sollevare il braccio sinistro di Jeff passandolo dietro alla sua nuca, tentando per l'ennesima volta di sollevarlo da terra senza riuscirci.
-Aiutalo!- gridò ancora a pieni polmoni, decisa a non voler mollare la sua presa sul ragazzo. -Lui... Mi ha salvato la vita! Ti scongiuro...-. Le ultime parole uscirono tremanti dalla sua bocca, e furono seguite da un violento brivido che scosse la sua schiena.
A quel punto il poliziotto si guardò intorno con aria dubbiosa, per poi posare gli occhi sulla figura distesa del killer. Sembrò pensare per qualche istante, valutando molto velocemente la situazione; probabilmente gli era stato ordinato di mettere in salvo per primi i pazienti dei piani superiori, e certamente sapeva che quel ragazzo non ne faceva parte. Tuttavia, qualcosa lo spinse ad infrangere volontariamente l'ordine impartito dai suoi superiori. -Va bene. Sbrighiamoci, ti aiuto a sollevarlo- annunciò frettolosamente. Si avvicinò con decisione ed afferrò Jeff per le spalle, alzando la sua schiena fino a posizionare il suo corpo quasi in posizione eretta. -Tu afferra le gambe!- disse poi, rivolgendosi ad Allyson.
Insieme riuscirono a sollevarlo, reggendolo ognuno all'estremità opposta; il volto del ragazzo adesso pendeva di lato, ed un rivolo di sangue fuoriusciva dalla sua bocca socchiusa. -Okay, diamoci una mossa!- ordinò ancora l'agente. -L'ingresso è vicino, dobbiamo raggiungerlo in fretta!-.
Il corridoio principale era ormai stato sgomberato dal resto degli agenti che erano intervenuti sul posto, e fu per questo che senza incappare in imprevisti riuscirono in breve tempo a raggiungere l'androne all'ingresso della clinica.
Allyson spalancò le palpebre in un'espressione profondamente stupita, non appena furono giunti a destinazione: il salone era pieno zeppo di agenti di polizia, medici ed infermieri. Un numero incalcolabile di feriti erano distesi a terra nell'attesa di essere portati via dalle molte ambulanze che stavano giungendo a sirene spianate.
-Fate largo! È un'emergenza!-. Riuscirono a condurre Jeff fin oltre la porta d'uscita, raggiungendo una delle barelle che erano state predisposte sul patio.
L'aria esterna, fresca e profumata di erba e di fiori, sfiorò il viso di Allyson come la più dolce e confortante delle carezze. Quella era la prima volta che varcava la porta ed usciva all'esterno, da quando era stata ricoverata; in circostanze migliori avrebbe apprezzato infinitamente quella ritrovata libertà e la fine di quell'inferno che aveva vissuto per troppi giorni, ma adesso ogni suo pensiero era incanalato su Jeff. I suoi occhi erano puntati sul corpo addormentato del ragazzo che veniva rapidamente caricato su una barella, e da li non si sarebbero più spostati.
-Signorina, lo lasci a me-. La voce gentile di una dottoressa appena scesa da un'auto medica giunse ovattata e confusa alle sue orecchie, come provenisse da una realtà parallela; non ebbe il tempo di capire che cosa stesse accadendo attorno a lei, e neanche si accorse di venir spinta via dalle mani di un agente. -Signorina, li lasci lavorare.. Sanno ciò che fanno-.
In quel momento, il corpo esausto e frastornato della ragazza non fu più in grado di reagire agli stimoli; la spossatezza la assalì con violenza, e tutto ciò che fino ad allora aveva tollerato ed ignorato le ricadde addosso come una pietra schiaccia una formica. La sua testa iniziò a girare, i sensi a spegnersi man mano che le forze la abbandonavano del tutto.

 -Adesso.... In salv.... Non.... Preoccu...-.

 
Jeff fu caricato a bordo ed il portellone dell'ambulanza fu chiuso con un tonfo. Allyson tentò di dire qualcosa ma si rese conto di non essere in grado di far uscire una sola sillaba dalla sua bocca; sbatté più volte tentando di recuperare un  po' di lucidità, ma ancor prima di rendersi conto di ciò che stava accadendo si ritrovò con la faccia sul prato.

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Buon natale a tutti voi ❤
I3venticinque.

Bad - Seconda parteWhere stories live. Discover now