Capitolo 8 👗

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È la prima volta che esco senza Dylan e i ragazzi da quando ci siamo trasferiti qui.
Ho un po' di agitazione, Adeline è una brava ragazza ma ancora non la conosco, non so quanto posso fidarmi di lei. Questa sera però voglio lasciarmi andare e divertirmi, non mi importa se Dylan si arrabbierà, posso fare quello che voglio quando e come voglio ma al contrario suo non gli mancherò di rispetto. Persa tra i miei pensieri non mi rendo conto della presenza di Valeri alle mie spalle.
"Che ci fai qui?" Chiedo sorpresa.
"Avevo voglia di passare un po' di tempo con te" mi fa segno di sedermi accanto a lei sul divanetto.
"Siamo talmente concentrate sulla scuola e i ragazzi che abbiamo smesso di passare del tempo insieme" continua.
Ha pienamente ragione.
Non mi ero resa conto di quanto mi era mancata dopo esserci abbracciate.
"Questa sera vado con Adeline ad una festa, vuoi venire?" Chiedo accennandogli un sorriso.
"No Nataly, vai pure con lei e divertiti" dice posando una sua mano sopra la mia e mostrandomi il sorriso più dolce e sincero.
Non insisto e di questo mi sento in colpa.
"Devi consigliarmi qualcosa da mettere"
Scatto in piedi dirigendomi all'enorme armadio.
"Beh, se vuoi possiamo andare a fare shopping"
So che sta trattenendo l'euforia, ha una voglia matta di andare per negozi.
"Si" urlai sorridente.
Ride eccitata e vederla così mi riempie il cuore.
Sembra passato un eternità dall'ultima volta che abbiamo passato del tempo tra sole donne.
Presi la prima giacca dall'armadio,la borsa dal letto e ci avviamo velocemente alle scale.
"Torniamo più tardi" urla Valeri per farsi sentire da Derek.
Prende le chiavi della sua macchina di nascosto e usciamo.
"Chissà come saranno i negozi qui" dice curiosa.
"Lo scopriremo presto"
Saliamo in macchina e chiuse le portiere partiamo con la musica ad alto volume partiamo.
Mentre ci avviamo, chiediamo per strada informazioni ai passanti e in poco tempo arriviamo al Calypso.
Questo negozio è veramente bello, presenta di tutto e di più.
Da scarpe a vestiti da intimo ad accessori.
È molto grande e decorato, ogni stanza ha pareti pitturate con colori diversi.
Ci riempiamo di vestiti e la prima a provarli è ovviamente Valeri che non sta nella pelle.
Ad ogni abbigliamento mi chiede un parere e quando mi mostra un vestito costituito da una stoffa leggera tutta in pizzo con una gonna ampia non troppo lunga e le maniche trasparenti lunghe fino al gomito rimango incantata.
"Allora, ti piace" chiede sorridente mentre si guarda allo specchio.
"È bellissimo" dico alzandomi dalla poltrona per avvicinarmi al camerino.
"Ti sta veramente bene"
"Grazie,questo era l'ultimo,ora tocca a te" dice entrando in camerino per cambiarsi.
Prendo la marea di capi che avevo preparato ed entro in camerino.
Dopo averne indossati di vari e scartati alcuni di essi,so cosa mettermi questa sera.
Sono dei pantaloni lunghi a vita alta che indossati rimangono larghi sopratutto verso la fine e arrivano un po' più sopra della caviglia di color nero che ho abbinato ad una maglietta stretta che inserisco all'interno dei pantaloni, è di color oro fatta di fiori decorati con brillantini neri,rimane trasparente permettendo un effetto vedo non vedo ed è legata da un filo sottile al collo.
"Aspetta un attimo" dice Valeri dopo avermi visto.
Sparisce dalla mia vista per pochi minuti e quando ritorna mi porge dei tacchi aperti con il carrarmato come tacco che si legano alla caviglia.
"Perfetta" dice Valeri facendo un pollice in su per approvare il tutto.
"Ho preso anche un vestito oltre agli altri capi ma questo non voglio mostrartelo oggi" dico rivestendomi con i miei vestiti.
"E perche?" Chiede piagnucolando.
"Voglio stupirti, non ho mai indossato vestiti del genere, non ci crederai" dico sorridendo anche se lei non può vedermi.
"Va bene" risponde tra una risata.
Ci avviamo alla cassa e la commessa quando vede tutto quello che vogliamo acquistare ci guarda impressionata.
Mi giro dall'altra parte per evitare di ridergli in faccia.
"Tutto,tutto?" Chiede un po' intimorita con gli occhi spalancati.
Valeri annuisce.
Dopo una ventina di minuti usciamo dal negozio.
"Ritorneremo sicuramente" dice soddisfatta dei suoi acquisti.
Guardo l'orologio.
"Valeri è tardissimo"
Sono le 20:00, Dylan e Derek saranno infuriati.
"Merda" dice salendo veloce in macchina.
"Che ne dici se prendiamo i panini del Mcdonald ?" Chiedo.
"Almeno li facciamo contenti e eviteranno di arrabbiarsi" dice.
"Dovrò fare tutto di fretta" dico preoccupata.
"Dylan lo sa che esci ?" Chiede concentrata sulla strada.
"Mm no"
Si arrabbierà,ne sono certa.
"Pensi che si arrabbierà ?"
"Si" rispondo sicura di me.
La conversazione finisce lì e dopo aver preso i panini ci avviamo a casa.

"Scusate il ritardo,abbiamo preso panini e patatine" dice Valeri.
"Perdonate" risponde Derek con l'acquolina in bocca.
Ci sediamo tutti e quattro sul tavolo della cucina.
"Tieni questo è il tuo " dico passandogli il panino farcito insieme alle patatine.
"Grazie"
Le nostre mani si sfiorano.
Ci guardiamo per pochi secondi e dopo di che iniziamo a mangiare. Dopo aver finito mi avvio di corsa in camera insieme a Valeri mentre Dylan e Derek si dirigevano a giocare alla sala.
Non oso immaginare l'espressione di Dylan quando uscirò senza avergli detto nulla.
"Come pensavi di acconciare i capelli ?" Chiede.
"Penso che farò uno chignon un po' sbarazzino."
Mi porge un occhiolino che prendo come un si.
Mi trucco un po', utilizzo un ombretto brillantinato sul color carne, eyeliner e del mascara, un rossetto rosso vino e ho terminato.
"Perché non vieni anche tu?"
Chiedo voltandomi verso di lei.
"Ho ottimi piani per sta sera" dice con un sorriso malizioso.
"Indosserai il completo nuovo?" Chiedo ridendo.
"Yes"
Derek sarà sicuramente contento.
Sono quasi le 22:00 e così scendo al piano di sotto.
Quando vedo Dylan sul divano della sala mi si ferma il cuore.
Si volta e il suo sguardo mi preoccupa, si alza di scatto e si avvicina.
"Dove stai andando?" Chiede con espressione corrucciata.
"Esco con Adeline"
Dopo aver pronunciato il suo nome ho come l'impressione che sia rimasto senza fiato.
Balbetta un po' e questo mi destabilizza.
"P...perchè?" Chiede.
Che domanda stupida.
"Perché voglio andare a ballare"
Ritorna con l'espressione arrabbiata e sbuffo.
"Ma cosa sbuffi" dice alzando i toni.
"Io non ti capisco più" continua mettendosi le mani tra i capelli.
Lo fa sempre quando è troppo arrabbiato oppure quando è troppo felice ma dubito che adesso sia per quello.
Inizio a sentirmi in colpa, poi mi ricordo come si è comportato con quella bionda.
"Devo andare" dico spostandomi.
Mi prende per il braccio e quando mi volto verso di lui noto che è rivolto dalla parte opposta alla mia per non guardarmi.
"Stai attenta"
Rimango stupita.
Ho voglia di abbracciarlo e con fatica riesco a trattenermi.
Esco dalla porta,Adeline è in macchina che mi aspetta.
"Ehi" dice sorridente mettendo in moto.
"Pronta?" Mi chiede eccitata.
"Prontissima" rispondo.
Partiamo e in poco tempo arriviamo al locale.
"Adeline" urlano contenti i suoi amici appena la vedono.
"Ciao ragazzi" dice lei abbracciandoli.
"Chi è questa donzella" chiede una ragazza.
"Lei è la mia amichetta Nataly" dice presentandomi.
Sorrido a tutti per salutare.
Il ragazzo che parlava con Adeline si dirige verso di me e quando mi prende per mano esito un po' ma mi tira in pista.
"Adeline mi ha detto che sei single, tranquilla ti faccio divertire io"
Perché gli ha detto così se non è vero?!
Cavolo come mi fa saltare i nervi questa ragazza.
"Non è vero" dico urlando avvicinandomi al suo orecchio per farmi sentire.
"Sono felicemente fidanzata" dico per essere chiara sottolineando la parola fidanzata.
Sembra non importargli più di tanto.
Balliamo tutti insieme ma poco dopo inizio a sentirmi a disagio e fuori luogo.
"Adeline potresti accompagnarmi a casa per favore?"
Chiedo.
"No, stiamo ancora un po" dice continuando a divertirsi.
Avrei voglia di menarla in questo momento, decido così ti avviarmi al bancone per sedermi.
"Che ci fai qui?"
Questa voce mi è famigliare e quando vedo Damian non so perché ma sono felice e sollevata.
"Non lo so nemmeno io, vorrei tornare a casa" dico.
"Vieni,ti porto io" dice prendendomi per mano facendomi alzare dallo sgabello.
"No grazie" ritiro la mano.
"Fidati di me,non ho intenzione di farti del male, puoi stare tranquilla"
Il suo viso così dolce mi convince e mi lascio andare.
Nel tragitto in macchina rimaniamo in silenzio, so che mi sta guardando. Lo fa sempre.
Solo quando mi chiede dove abito ci rivolgiamo parola.
"Grazie" dico sorridendogli quando siamo arrivati.
Non dice niente e appena chiudo la portiera parte.
Entro in casa e silenziosamente in punta di piedi mi dirigo in camera.
Dylan dorme e senza svegliarlo,dopo essermi preparata per andare a dormire mi accomodo sul letto e lo abbraccio.
Al mio tocco si sveglia e si gira verso di me, mi guarda con occhi assonnati e con voce rauca mi dice...
"Ti sei divertita?"
Non rispondo alla domanda, non voglio dargli alcuna soddisfazione.
"Basta litigare"
Annuisco.
Mi stringe a se,posiziono la mia testa sul suo petto e con il suono dei suoi respiri mi addormento.

Hearts that beat as one  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora