Capitolo 🚙

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"Tu devi essere Nataly" dice timido il bambino mentre si nasconde tra le braccia del fratello.
Annuisco.
"Gli ho parlato molto di te" dice Damian sorprendendomi.
Cercai di farmi forza e di non cedere di nuovo alle lacrime, sapevo di non essere l'unica ma è raro conoscere persone che provano sulla loro pelle quello che tu stai provando.
"Ma perché non parla?" Sussurra Noah.
"Torna pure a giocare" gli risponde Damian.
Il bambino si avvicina, allunga la piccola mano ancora morbida e un po' fredda per via dell'aria gelida sul mio labbro.
Non mi sposto mentre lui lo accarezza piano e mi guarda con quei suoi occhioni.
"Anche tu" dice sorridendomi.
"Sei un bellissimo bambino" dico accarezzandogli il viso arrossito sulle tonte guance.
Mi prende la mano che tira versa di se per farmi alzare dalla panchina.
"Vieni a giocare con me"
Non potrei mai rifiutare.
Mi volto verso Damian che nello stesso tempo si era alzato per venire insieme a noi.
Mentre Noah è già a divertirsi io e Damian con passi lenti ci dirigiamo all'altalena.
Damian è cinque passi più avanti di me e d'istinto gli prendo il braccio che era piegato per tenere la mano al caldo dentro alla tasta e lo tiro a me per stringerlo in un abbraccio.
Lo stringo forte al contrario suo che non si aspettava un gesto simile, poco dopo appoggia le sue braccia attorno al mio collo circondandomi.
"Adesso lo sai" sussurra con voce incrinata.
"Nataly" mi chiama Noah.
"Arrivo" rispondo mentre mi affretto per andare a spingerlo.
Passiamo tutti il pomeriggio a giocare.
Noah è davvero un bimbo speciale, è molto affettuoso e nonostante abbia il labbro leporino è un bimbo bellissimo.
Mi ritengo molto fortuna e quando sarà più grande anche lui se ne renderà conto.
Purtroppo ci sono casi più gravi del nostro, bambini che nascono con questo tipo di problema possono presentare una malformazione solo da una delle due parti del labbro detta unilaterale, che a parer mio è più evidente a differenza di quella bilaterale che caratterizza la parte centrale del labbro contribuendo a causare una mancanza di tessuto in quel punto che con i vari interventi si andrà a rifinire, inoltre è correlato normalmente ad una scorretta posizione dei tenti che con i vari apparecchi, nel tempo, acquisiscono la forma corretta oltre alla mancanza di palato duro che crea una difficoltà di linguaggio.
Mentre siamo seduti a terra a giocare con macchinine e trattori, Damian non pronuncia parola così quando capisco che il bambino è perfettamente distratto dai suoi giocattoli decido di rompere il silenzio.
"È stato difficile per tua madre?" Dico riferendomi alla crescita di Noah.
"No, lo è stato per me" risponde secco.
"Non lo accettavo... ma con il tempo me ne sono fatto una ragione" continua fino a quando nota la delusione nei miei occhi.
"Perdonami,sono felice adesso della presenza di Noah nella mia vita,ma è stato tutto molto complicato"dice guardandolo giocare.
"Non puoi immaginare quanto lo sia per me" rispondo sussurrando il più possibile per non farmi sentire.
"Parlami di te" dice concentrandosi su di me.
Esito un attimo prima di risponde ma forse ha bisogno di sapere.
"I miei genitori hanno scoperto di questo, che adesso può sembrare un piccolo problema anche se non lo era, quando sono nata." Dico mentre raggruppo i capelli in uno chignon.
"A 2 mesi ho fatto un intervento e a 7 un altro, a 12 anni mi hanno sottoposta ad un lipofiling che ho fatto per 3 volte per ottenere questo risultato" continuo.
"Beh, hanno fatto un bel laboro" dice.
Arrossisco subito.
"Sono stata fortunata, nel mio caso e credo anche in quello di Noah si nota veramente poco e in più non c'è nessuna difficoltà del linguaggio o altri problemi correlati"
"Dicono che dovrà fare numerosi interventi" mi interrompe triste Damian.
"Non preoccuparti, andrà tutto bene, è un bambino forte"
"Si lo so" risponde accennandomi un sorriso dolce.
Mi alzo da terra e con le mani mi strofino il sedere per togliermi di dosso del terreno.
"Di già?" Mi chiede.
"Sono le 18:00 e ti ricordo che ti avevo concesso solo 10 minuti" dico cercando di scherzare.
Ride mentre si alza anche lui da terra.
"Ciao bellissimo" dico a Noah strofinandogli i corti capelli biondi.
Ricambia il saluto con un sorriso per poi ritornare a giocare.
"Brrum brrum" accenna Noah.
"Noah non ti muovere di qui" gli ordina Damian mente mi accompagna alla macchina.
"Mi sono divertita"
"Anche io" risponde.
Quando arriviamo alla macchina mi appoggio allo sportello.
"Vorrei passare più tempo con lui se per te non è un problema" dico sorridendogli.
"Assolutamente no, ho sperato fino all'ultimo che me lo chiedessi" risponde con quel l'aria da ragazzo sicuro di se.
Anche se oggi non si è lasciato del tutto andare, sapevo che nascondeva qualcosa e finalmente l'ho scoperto e sono felice di questo.
Sorrido ed apro la portiera bianca.
Prima che parto Damian si appoggia con entrambe le braccia al finestrino.
"Ci vediamo domani"
Annuisco e appena si allontana metto in moto e mi dirigo a casa.

Hearts that beat as one  2Where stories live. Discover now