Capilo 44 🎼

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Entro veloce nella stanza, di fretta apro il getto di acqua gelida e mi bagno il viso cercando di sciacquare via l'ansia, appoggio le mani ai lati del lavandino e guardo l'immagine riflessa sullo specchio e all'improvviso lo vedo.
"Dylan"
Mi volto di scatto e la sua immagine svanisce,era solo una mia allucinazione ma cosa mi sta succedendo, forse é un segno del destino devo andarmene da qui.
Torno nel punto in cui avevo lasciato Damian e lui è sparito, a quanto pare non mi ha aspettato è l'occasione perfetta per fuggire, controllo che non ci sia nessuno e con aria disinvolta percorro il corridoio fino a quando sento suonare una dolce e malinconica melodia che proviene dalla parte opposta alla mia direzione. A passo lento e delicato torno indietro e mi lascio guidare dalla musica come fosse la voce incantatrice di una sirena al quale non puoi fare a meno di seguire.
Sulla mia sinistra c'è un enorme stanza anch'essa molto elegante, un piccolo tavolino rotondo in legno scuro, un divano di color panna con cuscini ricoperti di cristalli come le tende dell'unica e grande finestra, al centro c'è un tappeto bianco peloso e posizionato sopra di esso un bellissimo pianoforte di colore nero. Un ragazzo sta suonando, é così immerso nella sua musica che non si accorge della mia presenza così rimango in silenzio immobile a gustarmi questa immagine appoggiata al lato del muro che circonda il tutto, deve essere l'unica stanza del palazzo senza una porta forse perché troppo grande.
Questo piccolo uomo sembra stia combattendo una dura lotta tra angeli e demoni.
Finita la melodia il cuore inizia a battermi forte in petto e d'istinto poso la mia mano su di esso, tranquilla non può sentirlo, lui mi sta fissando con sguardo che esprime agitazione e serenità allo stesso tempo.
"Scusa, non dovevo invadere il tuo spazio me ne vado subito... da qualche parte" dico imbarazzata muovendomi di un passo.
Non mi ferma, ricomincia a suonare così mi allontano ma subito dopo torno indietro mi dirigo con passo lento nella sua direzione per poi sedermi acconto a lui che sorpreso si blocca.
Ci guardiamo, intensamente, l'atmosfera inizia a farsi calda.
"Ti prego continua" dico.
Dopo un attimo di esitazione mi concentro su quelle mani che si muovono leggere ma con padronanza, d'istinto poso una mia mano sulla sua senza rendermi conto del gesto che ho appena compiuto, lui sposta delicatamente la sua mano da sotto a sopra la mia facendomi suonare alcune dolci note. Allontana la mano e io provo a continuare da sola ovviamente senza azzeccarne una.
"Sono un disastro" dico imbarazzata.
Lui annuisce accennando una risata.
"Ci ho messo 12 anni ad imparare a suonare, è passato tanto, troppo tempo dall'ultima volta che ho posato le mani su questo magnifico strumento"
"Sei molto bravo, come mai non hai più..."
"Su forza andiamo, mia sorella ci sta aspettando" mi interrompe lui, come al solito per non rispondere, alzandosi.
Gli prendo la mano e lo tiro costringendolo a sedersi di nuovo.
"Smettila" dico esasperata guardandolo dritto negli occhi.
"Di fare cosa ?" Domanda facendo finta di non sapere a cosa io mi stia riferendo.
"Sai benissimo di cosa sto parlando, lo sai che puoi fidarti di me, per favore parlami... di te" dico accarezzandogli timidamente la mano che ancora sto tenendo.
"Nataly dobbiamo andare, non voglio attirare troppo l'attenzione sulla mia famiglia" dice alzandosi ed allontanandosi per poi aspettarmi all'uscita della stanza senza voltarsi ma porgendo appena all'indietro il braccio per farmi segno di prendergli la mano. Poco dopo scocciata mi alzo e lo raggiungo per fermarmi al suo fianco, gli guardo la mano e poi lo supero. Velocizza il passo per raggiungermi e delicatamente quasi facendo finta di niente mi prende la mano e la intreccia con la sua così un sorrido che gli nascondo voltandomi con il viso verso destra mi sfugge.
Una volta arrivati in un lato della stanza in cui si sta svolgendo la festa ci imbattiamo in una spettacolare ragazza bionda, ha gli occhi verdi come quelli di Damian, il sorriso come quello di Damian, spensierata e divertita assolutamente non come Damian. Appena si accorge di noi ci viene in contro con addosso un sorriso a 32 denti e con lo sguardo di una bambina.
"Damian" pronuncia lei a toni alti stringendolo forte a se, lui contraccambia l'abbraccio stringendola ancora più forte sorridendo con uno di quei sorrisi che mi ricorda tanto Travis quando mi vede dopo tanto tempo.
È un immagine bellissima ma non posso negare la tristezza che mi provoca, odio come ci siamo trattati ci siamo feriti entrambi e non so per quanto tempo questo rapporto continuerà ad esserci o meglio a non esserci.
"Quanto sei bello? È passato così tanto tempo Damian, sono così contenta di averti qui" dice lei senza smettere un attimo di sorridere, traspare benissimo il bene che vuole a suo fratello, é così dolce.
"Tu devi essere Nataly, mio fratello mi ha parlato di te" dice lei spostando la sua attenzione verso di me.
"Si sono io" rispondo sorridendo per poi spostare lo sguardo su Damian che sembra essersi imbarazzato.
Wow le ha parlato di me.
"Piacere Melany" si presenta porgendoli la mano che stringo.
Solo ora noto sulle sue braccia, profonde e numerose cicatrici, ne ha alcune persino sul collo e una lieve sul viso più precisamente sulla guancia sinistra nascosta dal trucco. Al contrario mio lei sembra non vergognarsene, cavolo chissà cosa deve essergli successo.
"Finalmente ti conosco, dopo facciamo una chiacchierata ora vi devo lasciare" continua lei per poi dirigersi da un ragazzo molto carino.
Rimango un po' confusa, spero non le sia successo qualcosa di grave anche se ne dubito.
"É molto carina" mi rivolgo a Damian.
Un cameriere passa vicino a noi, lui prende due bicchieri di champagne e me ne porge uno.
I genitori di Damian si sono posizionati al centro della sala, per attirare l'attenzione su di loro hanno iniziato a picchiettare una posata sul bicchiere flûte mostrando a tutti gli invitati uno spropositato sorriso.
Non so perché ma mi fanno venire i brividi, non mi piacciono e mi dispiace pensare questo.
"Salve a tutti e benvenuti, vi ringrazio per aver partecipato a questa serata, voglio cogliere l'occasione per fare gli auguri al mio amatissimo Damian e fare un brindisi " dice lei alzando in aria il bicchiere flûte mentre le persone riempiono la stanza con il suono dei loro applausi.
Mi volto verso Damian un po' scombussolata, non capisco, questa festa non era organizzata per il suo compleanno?!
Lui porge un sorriso finto e compie lo stesso gesto della madre posando il suo sguardo ovunque tranne che su di me.

Hearts that beat as one  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora