Epilogo.

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"Stai tremando" dice Damian sorridendomi, continua a stringermi la mano fino all'entrata del negozio.
"Si, sono elettrizzata" dico provocandogli una leggera risata.
Rimango a bocca aperta alla vista del negozio, hanno fatto proprio un bel lavoro,le pareti si alternano da una tinteggiatura ad effetto decorativo sabbiato bianco a bianco semplice, i vestiti sono disposti in appendiabiti da pareti di color nero sospesi al soffitto oppure in rotondi tavolini bassi di color bianco o in semplici mensole attaccate alle pareti.
Le grandi vetrate sono decorate con lucine che ricadono fino al pavimento divresina bianco perlato, conferendo un effetto soft e rilassante. Percorrendo un lungo corridoio e girando a destra ci troviamo difronte ai camerini i quali sono forniti di porte e illuminati da luci incasso, disposti in file orizzontali sia a destra che a sinistra separati da un lungo corridoio.
Quando vedo Valeri venirci incontro mostrando quel suo meraviglio sorriso inizio a squittire e ad allungare le braccia verso di lei per poi stringerle le mani una volta vicine. Entrambe iniziamo ad urlare per l'eccitazione come se fossimo le uniche all'interno della stanza, ci mancava poco e avremmo cominciato a saltellare.
"È stupendo" dico guardandomi intorno.
"Sono contenta che ti piaccia, io ovviamente lo amo" mi stringe in un abbraccio.
Cavolo devono aver spesso tantissimi soldi per renderlo così magnifico e unico.
"Alloooora, come sta il mio nipotino?" Domanda accarezzandomi la pancia.
"Sei così convinta che sia un maschio?"
"Assolutamente" dice lei annuendo per poi spostare l'attenzione su Damian.
"Sono così contenta che sei venuto, così posso finalmente presentarti Derek"
Ha un effetto strano il tono utilizzato da Valeri, tanto da rendere l'aria più imbarazzante del dovuto.
"Contaci" Damian le mostra un sorriso sincero ed io lo ringrazio stringendogli il braccio.
Le cose tra Valeri e Derek non sono cambiate, si amano ma non abbastanza da vivere l'uno per l'altra forse è solo un lungo periodo che passerà, tutte le coppie hanno degli alti e dei bassi ma se le cose continueranno a proseguire in questo modo cadranno in un precipizio dove è possibile che uno dei due non attutisca bene la caduta.
"Quando inizia la sfilata?" Domando così da cambiare argomento.
"Oh tra pochissimo, intanto voi fate come se foste a casa vostra, mangiate e ubriacatevi io torno tra poco"
Si allontana per andare ad accogliere i nuovi ospiti e ringrazio Dio quando noto il viso di tutte persone a me sconosciute.
"Ti prendo qualcosa da mangiare?" Mi domanda Damian gentilmente.
"No, sono a posto così grazie" rispondo accarezzandogli dolcemente il viso.
"Sicura? Ho appena visto un cameriere portare tranci di pizza,forse con le patate" dice lui con vena scherzosa consapevole del mio amore per la pizza.
"Ti odio" riduco gli occhi a due fessure e Damian scoppia a ridere.
"Torno subito" dice dopo avermi lasciato umida nel punto in cui le sue labbra si sono appoggiate sulla mia fronte.
Ogni giorno che passa mi rendo conto del grande cuore che batte in lui,è un uomo molto premuroso e attento ai dettagli, qualità piuttosto rare anche se devo dire che a volte non riesco a capirlo a pieno,ci sono quegli attimi in cui è in completa assenza anche se fisicamente è proprio accanto a me oppure quando si chiude in camera per ore senza voler nessuno attorno ma piano piano sto imparando a conoscerlo e a dargli i suoi spazi ma soprattutto ho imparato a riconoscere il sorriso che ha stampato in viso quando passa alcune delle sue giornate da solo con Noah, senza che io ne sia a conoscenza, da quelli di quando è con me, non parla molto di lui ma quando lo fa è protettivo, come un padre. Sarebbe davvero un bravo genitore e non mi stupisco se a volte vorrei che il mio bambino non fosse solo mio ma anche un po' suo.
Lo osservo tornare con occhi incantati, ha entrambe le mani occupate, una da un piatto riempito di tranci di pizza mentre l'altra da un calice di vino rosso.
"Perché mi guardi in questo modo?" Domanda porgendomi il cibo.
Arrossisco e lui mi accarezza la guancia con due dita vedendomi imbarazzata.
Si allontana ancora e quando ritorna ha con se una sedia.
"Mettiti comoda" dice sistemandola alle mie spalle.
"Sei fantastico" dico allungandogli una fetta di pizza per fargli dare un morso prima di accomodarmi. Involontariamente mi mordo le labbra a causa della solita sensazione che mi provoca vedere la sua lingua. Damian è davvero bravo a letto, con quella lingua fa dei capolavori. Capisce subito a cosa sto pensando e me ne rendo conto quando sento premere la sua mano sulla mia coscia.
"Se mi guardi in quel modo dovrò andare in bagno e mettere a cuccia il mio amichetto" mi sussurra all'orecchio. Il calore del suo respiro mi fa bruciare la pelle, ho bisogno di una secchiata di acqua gelida.
Fortunatamente la sfilata inizia, alcune ragazze che si trovavano accanto a noi iniziano a muoversi a ritmo di musica mentre altre escono in contemporanea dai camerini, è una specie di flash mob, pazzesco. Vorrei alzarmi e mettermi a ballare insieme a loro ma purtroppo devo limitarmi a battere i piedi a ritmo di musica, Damian sta facendo lo stesso.
"Grazie" gli dico avvicinandomi al suo orecchio per farmi sentire.
"Per cosa?" Domanda stupito con un sorriso dolce.
"Per avermi ridato quella serenità che avevo perso" rispondo a mia volta.
Mi prende il viso tra le mani e mi delizia con un bacio.
Lo spettacolo dura ancora per qualche minuto poi le luci si riaccendono e le modelle si allineano una vicina all'altra. Valeri si posiziona al centro e inizia a fare un bellissimo discorso, gli invitati applaudono e si avvicinano a lei per farle i complimenti.
Mi alzo dalla sedia per andare a prendere qualcosa da bere, mi verso del succo di pompelmo che non faccio in tempo ad assaggiare poiché una volta essermi voltata mi ritrovo a distanza di 2 metri, Dylan che mi fissa incredulo.
"Nataly" pronuncia sconvolto.
La mia mano tremante lascia la presa ed il bicchiere velocemente si schianta sul pavimento rompendosi in mille pezzi.

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Hearts that beat as one  2Where stories live. Discover now