Capitolo 34 🤰🏽

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In pochi secondi mi ritrovo teletrasportata in quella che sembra una stanza dalle pareti bianche insonorizzate e tutta sola,con in testa un miliardo di pensieri e emozioni frastornati a tenermi compagnia mentre mi lasciò sfuggire dalle mani quell'aggeggio che è in grado di dirti se la tua vita cambierà e se così sarà, o in positivo o in negativo oppure se resterà la stessa, con i soliti problemi e delusioni che ti mangiano il fegato creando un circolo vizioso.
"Allora, diventerò zia?" Chiede Valeri interrompendo i miei pensieri.
Rimango immobile, seduta a gambe incrociate sulla tavoletta del water, prendo un lungo respiro e mi appoggio al muro con il capo cercando di allentare la tensione.
Inspira, espira, inspira, espira, vado avanti così per una decina di minuti.
"Wei, sei ancora viva?" Chiede lei con un pizzico di ironia.
E adesso, cosa faccio ?!
Apro la porta di scatto e Valeri è subito li, davanti a me curiosa di sapere il verdetto finale.
"Hai un nuovo ruolo adesso nella mia vita oltre a quello di essere la mia migliore amica" dico utilizzando tutta la calma che ho accumulato.
Mi prende la mano e la stringe forte mentre mi accarezza il viso.
"Andrà tutto bene" scandisce lentamente lettera per lettera per rendere il tutto più sincero e convincente.
"Ho bisogno di sedermi,non mi sento bene"
Mi aggrappo allo stipite della porta, sento la testa girare come se fossi in una di quelle tazze giganti dei Luna parck che girano e girano e girano ancora oltre che alla mancanza di forza nelle gambe.
Valeri mi distende sul divano per poi tenermi le gambe all'aria.
"Dimmi che non è vero"
"Dylan ti ha fatto un brutto scherzo" ironizza lei.
Prendo la prima cosa che mi passa tra le mani e glie la tiro contro, è stata fortunata, era solo un morbido cuscino.
"Scusa hai ragione, ma non é così orribile"
"Non sarebbe così orribile se questo bambino avesse un padre a prendersi cura di lui" urlo con un briciolo di rabbia nella voce.
"Non hai intenzione di dirglielo?" Mi chiede Valeri indignata.
"Sarò egoista o tutto quello che vuoi ma no, non lo saprà" rispondo.
"Non puoi fargli questo"
Questo innocente bambino non si merita una vita senza una figura paterna ma se non fosse così io non riuscirei a sopportarlo.
Ho bisogno di un bicchiere d' acqua fresca così mi alzo e me lo vado a prendere facendo finta di essere a casa mia.
"Capisci che questo, mi sembra inverosimile?
Non so come comportarmi, sono stravolta"
Le parole fuoriesco a fatica, la voce incrinata e il tremolio che si impossessa del mio corpo.
"Non posso farcela"dico aprendo la porta di casa per prendere un po' d'aria.
Valeri mi raggiunge poco dopo, con giacchetto berretta e un paio di guanti per entrambe, ho avuto la brutta idea di uscire con addosso solo un maglioncino in pieno inverno.
So che è dispiaciuta per me,nemmeno lei è in grado di assimilare la notizia.
"Ti aiuteremo Nataly, non sarai sola" mi rassicura lei.
Adoro i bambini, adoravo persino l'idea di poter diventare una giovane madre così da avere pochi anni di differenza con il mio bambino, trovarmi un lavoro e crearmi la mia famiglia, questo però prima di diventarlo e sopratutto prima che mi passasse per la testa di affrontare la gravidanza e la crescita del bimbo senza lui.
Non avrei voluto considerare l'idea di un aborto ma così non posso farcela, in questa vita e in questo momento, non sarebbe giusto ne per me ne per il bambino.
Prima di andarsene e lasciarmi sola in questa casa estranea, Valeri mi stringe in un forte abbraccio e mi consola dicendomi che qualunque cosa io decida di fare sarà quella giusta se avrò scelto con il cuore.

Quando Damian rientrerà vorrei aver fatto in tempo ad uscire di casa e a salutarlo con un biglietto, così inizio ad ammucchiare velocemente tutte le mie cose nella valigia che con grande fatica riesco a chiudere, prendo il biglietto del treno che Valeri gentilmente mi ha portato e finalmente, con un peso in più, torno a casa.
Apro la porta a testa bassa e tiro la valigia con entrambe le braccia ma subito vado a sbattere.
Nooo.
"Dove pensi di andare?" Chiede confuso Damian.
Alzo lo sguardo, non è solo, quell'odiosa ragazza è qui con lui.
"Non muoverti da qui" dice lui spingendo piano la ragazza all'indietro per poi chiudere la porta privandomi di fuggire via.
Cinque minuti dopo rientra, do una sbirciatina dietro di lui, lei non c'è e mi sfugge un sorriso che lui nota subito e cerca di non farmelo vedere sorridendo sotto i baffi.
Che figuraccia, sarò tutta rossa.
"Non puoi scappare in punta di piedi e lasciarmi con un biglietto" dice utilizzando un tono che esprime rabbia mentre il suo viso mostra un espressione divertita.
Non so che dire e infatti rimango in silenzio a guardarlo prendere del whisky che versa in due bicchieri posati sopra al bancone al quale io sono appoggiata mentre continuo a tenere stretta la valigia senza rendermene conto.
Si avvicina lentamente e quando la sua mano sfiora la mia il mio cuore inizia a battere forte, cerca di portarmela via distraendomi con il suo contatto ma mi dispiace per lui non mollerò la presa.
"Non hai capito, me ne vado" dico seria.
"No, tu non te ne vai" risponde altrettanto serio.
"Non sarai di certo tu ad impedirmi di fare quello che voglio"
Dopo quello sbaglio pensavo di fargli un favore andandomene.
"Non farmi arrabbiare e vai subito a posare quella valigia dove deve stare" dice con calma.
Fingo di proseguire per la camera da letto ma prima di posare un piede sullo scalino, di scatto apro la porta e di corsa tento ancora una volta di abbandonare per sempre questa casa ma lui riesce a prendermi per un braccio e impedirmi di uscire.
"Ma che ti prende?" Chiede confuso aumentando il volume della voce.
"Sono incinta" urlo esasperata lasciandomi bagnare il viso dalle mie solite lacrime.
Hanno fatto un abbonamento a basso prezzo, mi sembra giusto presentarsi ogni tanto, troppo spesso dovrei dire.
Tutto di un tratto mi ritrovo stretta da due possenti braccia ed un corpo magnifico a tenermi caldo.
Lascio piano la presa dalla valigia per ricambiare quel l'abbraccio sentito e sentirmi per un attimo protetta da tutto quello che mi circonda.

Hearts that beat as one  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora