Capitolo 26 🍦

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"Scusa,non stavo origliando volontariamente,dal piano di sotto si sente tutto" continua.
Valeri mi guarda speranzosa cercando di trattenere un sorriso.
"Mm non mi sembra il caso" rispondo spostando lo sguardo,per nascondere l'imbarazzo inizio a strofinare i capelli bagnati mentre Damian si accomoda vicino a Valeri.
"Stabiliremo delle regole,avrai i tuoi spazi e la tua privacy, farò il possibile per farti sentire a tuo agio"
Cavolo mi sta quasi convincendo.
"È invitante come proposta" mima Valeri con le labbra.
"È appena successo quello che è successo, le voci gireranno e le persone inizieranno a pensare male ed io..."
Non voglio passare per una poco di buono.
"Nataly non puoi abbandonare tutto, l'università, i tuoi amici per uno stronzo e sopratutto per quello che la gente può pensare"
Mentre mi dice questo irritato si alza.
"Tu non te ne vai da qui" continua serio andandosene.
La stessa cosa fa Valeri, prende le chiavi e si dirige al piano terra.
"Te ne vai di già? " chiedo dispiaciuta dalle scale.
"No, vado a prendere le tue cose" dopo aver detto questo apre la porta e se ne va, perfetto hanno deciso loro per me.
Raggiungo Damian che imbarazzato mi chiede...
"So che non funziona ma nei film in questi momenti lo mangiano sempre, vuoi del gelato per questa sera?"
Mm quant'è carino.
"Si" rispondo sorridendo.
"Perfetto allora, vado a fare un po' di spesa, non ti chiedo se vuoi venire con me"
Non voglio restare sola.
"Posso venire con te?" Chiedo.
"Certo che si" risponde sorridendo.
Un altro di quei sorrisi.
"Arrivo subito" dico dirigendomi di corsa in bagno.
Mi trucco appena e per non sembrare una pazza appena uscita dal manicomio lego i capelli in uno chignon,vedendo lo stato in cui erano.
Una volta finito mi affianco a Damian che mi stava aspettando alla porta.
"Tieni mettiti questo, fa freddo fuori" dice prestandomi uno dei suoi giacchetti.
Nel tragitto in macchina mi perdo ad ammirare le grandi case abbellite da luci di natale e addobbi, é il primo natale che trascorro lontano dalla mia famiglia, pensavo di aver creato la mia ma forse mi sbagliavo, come sempre.
Quando Damian parcheggia l'agitazione si fa sentire. Ho una brutta sensazione.
"Tutto bene ?"
Annuisco.
"Aspetta qui, torno subito"
Ecco, mai una gioia.
"Mer.." 
Mi abbasso di scatto per evitare di farmi vedere e inizio a pregare Dio, fa che non mi ha vista.
Non pensavo mai che sarei arrivata a questo punto, a nascondermi da lui e non per gioco, mi immaginavo una famiglia con lui, dei piccoli Dylan che giocano nel grande giardino, mi immaginavo me e lui innamorati come il primo giorno che sorridiamo nel vederci così, felici.
Ok, basta pensarci, ti distruggerai, dice la vocina nella mia testa. Mi asciugo di fredda le lacrime prima che arrivi Damian.
"Cosa fai?"  Mi chiede quasi divertito con in mano la vaschetta di gelato per passarmela.
Cavolo ha fatto in fretta.
"Niente" rispondo alzandomi come se non fosse successo nulla e proprio in quel momento, il mio sguardo incontra il suo, sento la crepa formarsi sul mio cuore.
Lascia cadere a terra le buste della spesa e dal rumore dei vetri si può dedurre che ha comprato della birra.
É seguito da Derek che sembra essere arrabbiato, quando si guarda in torno per capire chi sta fissando e mi vede gli da due colpetti sulla spalla, Dylan inizia a correre verso di noi.
"Forza, forza andiamo" dico a Damian che si sbriga a salire in macchina e a metterla in monto.
Non riesce a raggiungerci, siamo lontani ma lui continua a correre, proprio come un po' di mesi fa, quella volta nemmeno lo scoprire che eravamo fratellastri ci aveva fermati.
Damian per tranquillizzarmi posa una mano sulla mia e mi porge un sorriso dolce, il nostro contatto deve avergli provocato qualcosa perché subito di scatto ritrae la mano.
Entriamo in quello che sembra essere un garage, ci sono tantissime macchine, molto belle e anche molto costose. Un signore vestito elegante si avvicina,Damian abbassa il finestrino per permettergli di comunicare con noi.
"Signorino, non si preoccupi la parcheggio io"
"Grazie George non c'è ne bisogno" risponde Damian.
Una volta scesi il signore si avvicina con l'intento di prendere le buste della spesa ma Damian gli fa segno di non scomodarsi.
"Signorino Damian i suoi genitori la invitano ad una cena di famiglia, parteciperà anche sua sorella Chantelle" dice George consegnandogli la lettera, Damian la prende ma sembra scocciato.
Io sono veramente confusa, chi è quell'uomo che si comporta come uno schiavetto ?
Sto per chiedergli delle spiegazioni quando lui mi anticipa.
"Non farmi domande"
Cavolo non gli piace proprio parlare di lui e della sua famiglia.
Saliamo le scale che ci portano ad un altra entrata.
"Valeri chi ti ha fatto entrare?" Chiedo un po' confusa nel vederla ancora in questa casa.
"Un certo George" risponde lei che si era già accomodata sul divano.
"Vuoi rimanere a dormire qui anche tu?" Chiede ironico Damian mentre posa il tutto sulla tavola in legno.
"Tranquillo, non vi voglio disturbare ora me ne vado" scherza Valeri alzandosi.
"Mi accompagni alla macchina?" Continua rivolgendosi a me,deve dirmi sicuramente qualcosa.
Annuisco e la seguo.
"Dylan sta venendo qui" sussurra lei avviandosi veloce alla macchina.
"Cosa?"
Non è possibile.

Hearts that beat as one  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora