Capitolo 28 👀

52 3 0
                                    

Qualcuno sta bussando alla porta, do un occhiata all'orologio, chi può essere a quest'ora... Controllo prima di aprire e dagli occhi capisco subito chi è.
Alla sua vista rimango paralizzata, entrambi siamo immobili ma con gli occhi fissi uno nell'altro, posso sentire il suo cuore battere così forte, come se vorrebbe scappare, anche il mio a quanto pare, ho lo stomaco in subbuglio e le gambe tremanti.
Sono passate due settimane da quando ci siamo visti l'ultima volta. Maledico me stessa perché ancora adesso che lo guardo, nonostante tutto lo vorrei, ancora.
Purtroppo non posso cedere,devo farmi forza e lasciarlo andare,adesso è lui che non mi merita.
Esco e chiudo piano la porta, Damian si è da poco addormentato, non posso più scappare.
Mi fa segno di salire in macchina, un po' di imbarazzo c'è ma è comunque stata la mia famiglia per tanto tempo.
"Non posso lasciarti sfuggire via così, davanti ai miei occhi" dice cambiando la marcia con forza, è agitato ed io inizio a preoccuparmi.
Non rispondo e dopo aver percorso circa 1,5 km ci fermiamo in un campo con un piccolo laghetto e delle panchine, scendiamo dalla macchina e mentre lui vuole avvicinarsi io mi allontano, non deve toccarmi.
"Non riesco a starti vicino o a guardarti, ti prego, allontanati da me "
"Nataly dobbiamo parlare" dice con tono gentile.
"Non abbiamo nulla di cui parlare"
"Forse anche troppo" risponde lui.
"Non avresti dovuto farlo, Dylan io ti amavo,ti amavo da morire" sussurro per trattenere le lacrime.
"Eh posso solo dispiacermi di non essere stata quella che volevi tu" continuo con il giusto tono.
"Mi amavi ?" Chiede con voce incrinata
Non rispondo.
"Non dirlo... non è così"
"Hai rovinato tutto, forse non ti ho dato abbastanza per essere arrivato al punto di farmi questo." Dico alzando le mani come per dire ormai è andata, passato, ma non è affatto così.
" Non puoi darmi la colpa"
Boom adesso esplode la bomba.
"Ho accettato i tuoi difetti prima ancora dei tuoi pregi, ho accettato il tuo caratteraccio, ho accettato il tuo modo distaccato nei miei confronti perché so che non sei una ragazza molto affettuosa, ho accettato il fatto che quando vuoi sai essere stronza ma ho amato i rari gesti dolci che mi rivolgevi perché sapevo che erano veri,ho amato la tua sensibilità, ho amato la tua sincerità,ho amato tutto di te e vaffanculo Nataly vaffanculo,non sopportavo la distanza che si stava creando tra di noi."
"E così ti sei divertito con un altra ragazza quando avevi ancora me, hai deciso tu per entrambi, hai deciso di darci una fine."
Perché l'hai fatto... continuo a pensare.
"Sappi che mi sto trattenendo dal prenderti a schiaffi, non riesco davvero a capire come hai potuto, dovresti vergognarti e farti schifo" dico con disprezzo.
"Pensavo fossi un uomo, un uomo vero ma forse ho sbagliato persona, e io che mi sentivo sempre una merda perché ero convinta meritassi di piu" continuo avvicinandomi a lui con rabbia e puntandogli il dito contro, premo sul suo torace con esso ad ogni parola, lui sta fermo e si prende tutta la mia rabbia senza reagire.
"Io ti odio, troppo."
Posso sentire il tono dispiaciuto delle mie parole mentre gli dico questo,con gli occhi lucidi, anche lui si sta trattenendo, dai suoi invece traspare il dolore.
Mi volto ed inizio a camminare per allontanarmi il più possibile, non gli concedo la vista di altre mie lacrime.
Dylan inizia a correre, riesce a prendermi per un braccio e a girarmi verso di lui, mi stringe in un abbraccio o almeno cerca di farlo ma glie lo impedisco perché inizio a colpirlo con piccoli schiaffi e pugni sul torace, non ho più la forza di trattenermi e le lacrime iniziano a scorrere.
"Mi odio anche io" sussurra lui piangendo.
In questo momento vorrei urlare al cielo e a lui un bel vaffanculo.
"Per favore" continua quasi come una supplica,
mi rendo conto che non lo sta dicendo a me, è rivolto con lo sguardo verso il blu, come se stesse esprimendo un desiderio alle stelle.
Si allontana camminando all'indietro, lo sento, lo vedo piangere e il mio cuore si spezza sempre di più...
Avevamo smesso di comunicare, non ci dicevamo più quello che ci passava nella testa e invece di parlarne ci perdevamo in inutili litigate che ci hanno portato a separarci e lui non c'è l'ha fatta, lui ha ceduto.
Questa volta è finita davvero, questa volta.
"Addio Dylan" sussurro.
"Non sarà un addio, ma un arrivederci" risponde quasi accennando un sorriso mentre sale in macchina.
Inizio a camminare verso la casa di Damian, il posto dove mi ritrovo non è molto distante ed una volta arrivata, vedo la sua macchina passare, rallenta e quando rientro in casa riparte e se ne va.
"Dove sei stata? "
Salto dallo spavento.
"Cavolo Damian mi hai fatto prendere un colpo" dico ancora intontita.
"Sei andata via così senza dirmi nulla, sono passate due ore, ho iniziato a preoccuparmi, non farlo più" dice per poi andarsene e tornare a dormire senza darmi nemmeno il tempo di giustificarmi.

Hearts that beat as one  2Where stories live. Discover now