Capitolo 40 🎶

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La notte é fredda ma a riscaldarla ci pensa il calore della gente che passeggia per la piazza e le vie della città. Ognuna di esse presenta numerose bancarelle con alberi di natale abbelliti e luci di diverso colore, abbiamo la via verde, la via rosa, la via blu e tante altre.
Will non crede ai suoi occhi quando al centro della piazza lo aspetta Babbo Natale con le sue renne e la sacca rossa piena di pacchetti regalo per ogni bambino e bambina della città. I genitori si divertono a ballare sotto le note di artisti di strada e a cantare insieme a loro, ci sono persino ragazzi giocolieri, trucca bimbi e pittori.
"Cavolo" pronuncia Damian meravigliato.
Diversi stand offrono cioccolata calda, dolci e divertimento.
Passando per una delle vie il mio corpo ondeggia al suono di un ritmo latino americano, Martin accoglie subito l'occasione, mi prende veloce per un braccio e mi tira a se, ci muoviamo come se fossimo stati messi apposta in quel punto, la gente applaude e lascia alcune monete a terra. Mi perdo in una risata di pura allegria, adoro questa musica così tanto che non posso fare a meno di sorridere e di sentire i brividi sulla pelle.
"A quanto pare a Damian piaci quando balli così" sussurra al mio orecchio Martin.
Quando per una piroetta mi volto scorgo con la coda dell'occhio il suo sguardo e mi lascio sfuggire un battito del cuore.
Quando la musica finisce la cerchia che si era creata attorno a noi fischia e applaude ed io inizio a sentirmi un po' in imbarazzo ma allo stesso tempo provo un emozione bellissima mai provata prima.
Raccolgo i soldi da terra e li poso nel cappello del musicista che mi guarda con gratitudine.
"Sei bravissimo, te li meriti tu" dico facendogli l'occhiolino.
Il ragazzo sorprendendomi si alza dalla sedia e mi abbraccia continuando a ringraziarmi.
"Da quando sei così altruista? " scherza Travis una volta ripreso il cammino.
"Ma smettila" rispondo dandogli una leggera spinta.
"Ora tutti al pub" urla Martin con le braccia rivolte verso il cielo.
Mamma e Will li abbiamo lasciati ai gonfiabili e a breve torneranno a casa, è arrivato il momento per noi di scatenarci.

La JAG È affollatissima, le persone ballano a ritmo di una musica hip hop e sorseggiano drink, per passare dobbiamo compiere movimenti a zig zag perché ovviamente la prima destinazione è il bar.
"Sei sicura di voler prendere qualcosa da bere?" Mi chiede Damian rivolgendo uno sguardo verso il mio ventre prima che arrivasse il mio turno per ordinare il drink.
Che idiota, avrei dovuto pensarci.
"Forza, andiamo a ballare" dice lui prendendomi per mano e portandomi dietro di lui verso la sala ballo.
Una volta esserci stabilizzati con la gente Damian inizia a ballare, io come una perfetta stupida imbarazzata apro e chiudo i piedi a ritmo. Il tutto diventa più interessante quando mi prende la mano e mi fa fare una giravolta, poi posiziona con un lento movimento il mio braccio attorno al suo collo per poi abbandonare la mia mano e appoggiare la sua sul mio fianco sinistro sotto il ritmo di show me the money che tra l'altro è una delle canzoni di step up, Damian mi ricorda sempre di più quel protagonista.
Stiamo ballando così vicini e lui ha quel modo così sensuale di muoversi che sono tentata di baciarlo così per evitare mi mordo il labbro.
"Non farlo più" pronuncia.
"Che cosa ?" Urlo per farmi sentire.
"Sai a cosa mi riferisco" risponde lui mostrandomi per la prima volta un sorriso malizioso.
So che non è un comportamento che mi si addice ma non sono impegnata con nessuno ho una vita particolare e voglio solo divertirmi senza pensare ai problemi e alle conseguenze.
Decido di stuzzicarlo un po' così sotto le note di Sexy di Shawn Desman gli rivolgo le spalle e inizio a muovere il fondoschiena.
Non so cosa stesse pensando o cosa stesse facendo prima di avvicinarsi e stringermi a se posizionando la sua mano poco al di sotto del mio seno premendo il suo petto sulla mia schiena.
È come se a ballare fosse una sola persona, lui asseconda i miei movimenti e io faccio altrettanto con i suoi.
Di scatto mi fa voltare, lui può sentire il mio respiro affannato ed io il suo, gli permetto di scorrere la sua mano dalla mia coscia fino al fianco per poi farlo continuare arrivando a posizionarla tra l'incavo del collo e della mandibola. Ci guardiamo desiderosi l'uno dell'altra e quando siamo sul punto di baciarci...
"Wue, giù le mani ragazzetto" pronuncia Travis.
Piccolo stronzetto che non sei altro.
"È arrivato il momento di tornare a casa"
Da quando mi da gli ordini ?!
"Per te forse" rispondo.
"Nataly" dice lui guardandomi storto.
Questa me la pagherà.
Arrabbiata scanso la gente attorno a me per farmi spazio ed esco seguita da tutti e tre.
"Tieni il giacchetto" pronuncia Travis.
Tiro dritto senza voltarmi fino a quando mi supera bloccandomi il passaggio.
"Che ti prende?" Chiede confuso.
"Sono stufa che devi avere il controllo su tutto, non sono più una ragazzina Travis, sono andata a convivere, aspetto un bambino, devi smetterla di darmi gli ordini,trovati una fidanza se non vuoi restare da solo" urlo esasperata.
Solo dopo aver pronunciato l'intera frase mi rendo conto di quello che ho appena detto e di averlo ferito, così dalla vergogna riprendo veloce il passo lasciandomeli entrambi alle spalle.

Hearts that beat as one  2Where stories live. Discover now