Capitolo 15

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Fallaces sunt rerum speciem.

L'apparenza delle cose è ingannevole.

KEMAL'S POV:

PASSATO.

"Perchè sei così silenzioso? "chiede Melisa con la testa appoggiata sulla mia spalla.

Non mi muovo neanche di un millimetro, quella testa sta bene lì.

"Pensavo a quello che mi ha detto Omar a cena"

"Cosa?"

"Ha notato che mi porto del cibo avanzato in camera"

"Ma tu non lo porti in camera tua..."dice lei pensierosa.

"Questo penso che lo abbia dedotto lui, ad ogni modo mi sono inventato che ultimamente avevo troppa fame e per non disturbare i cuochi, mi portavo del cibo avanzato in camera. E' preoccupato che possa ingrassare troppo"

"Ingrassare? Ma se sei in super forma. Hai un sacco di muscoli e sei ancora piccolo" dice toccandomi le braccia.

Sorrido mentre la osservo palparmi i bicipiti affascinata, lo fa con innocenza e purezza. E' così tenera.

Mi tolgo la maglietta e rimanendo a petto nudo, le porto le mani sull'addome.

"Lo senti?" chiedo contraendo l'addome.

Lei spalanca gli occhi e annuisce con la testa.

Sorrido ancora e lasciandola toccare ancora un po' , le riprendo le mani e le porto sul mio viso.

M'incornicia il volto e chiede tastandomi la faccia "Qua non hai muscoli"

Scoppio a ridere, mentre le afferro i polsi delle mani sulle mie guance e la contemplo in silenzio.

È così raggiante, di una bellezza ipnotica, resterei ore a guardarla e basta.

Anche lei mi guarda con attenzione coi suoi occhioni verdi limpidi, sono curiosi di sapere a cosa sto pensando in questo momento...abbasso lo sguardo alle sue labbra, ecco a cosa penso tutto il giorno.

Nuvola si mordicchia il labbro sentendosi in imbarazzo, ma io perdo definitivamente la testa e non resistendo, poggio il pollice su queste.

Sono così morbide, lisce, piene...lo voglio con tutto me stesso.

"Perdonami" le dico prima di unire le nostre labbra in un bacio.

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PRESENTE.

"Fallo secco!" gridano dei ragazzi aggrappati alle corde del ring.

Un ragazzone alto, con capelli lunghi biondo e robusto scaravento dall'altra parte del ring il suo avversario e col braccio lo prende dalla gola.

L'avversario batte le mani sul suo braccio arrendendosi e decretando la vittoria dell'altro, dalla stazza minuta dell'avversario penso sia stata una vittoria piuttosto scontata.

"Bella partita amico" dice il tipo robusto dando una mano a rialzarsi all'avversario che gli sorride riconoscente.

Sembrano conoscersi.

Scendono dal ring e sorpassandomi, vanno dritti agli spogliatoi.

Rimango a fissare il ring vuoto e la voglia di combattere come una volta, mi investe furiosamente.

Un attentato al cuoreWhere stories live. Discover now