Capitolo 52

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La chimica tra due persone non è una scienza.
Talvolta è un'incoscienza.

ELEONORA' S POV:

"Non credo ammi, stasera sono fuori a cena" dico al telefono mentre strizzo i ricci con la schiuma.

Sono nata con i capelli particolarmente crespi e sono sempre costretta ad attenuarne il volume con la schiuma. Grazie madre natura.

Rialzo lo testa una volta finito e mi guardo allora specchio, sono ancora in reggiseno e devo muovermi a vestirmi.

"A cena con chi?" vuole curiosare mia madre.

"E' una cena di lavoro con il mio collega Raoul"

"Raoul? Non me lo hai mai nominato"

"Te lo sto nominando adesso"

"Stai attenta Ele" mi avvisa lei.

È sempre stata una persona rigida in queste cose...non per nulla non ho mai avuto una relazione. Mi ha sempre educata con l'idea di studiare e faticare per aver successo e vivere nell'agio in futuro.

Essere la più grande in famiglia e non avere ancora una stabilità affettiva dovrebbe preoccuparmi eppure non riesco a non focalizzarmi solamente alla mia carriera.

In famiglia dicono spesso che sia la più testarda, penso a questo punto che abbiano ragione. Se mi metto qualcosa in testa, non c'è anima viva che riesca a farmi discostare da quella idea.

"Starò attenta, ora vado che sono in ritardo" afferro una tuta elegante blu elettrico che avevo indossato a un'udienza la scorsa settimana e indosso delle scarpe con un minimo di tacco.

Beni si lamenta sempre del fatto che non indossi gonne o vestitini. Sto molto più comoda con i pantaloni e non mi è mai importato di fare la stilosa nella vita. Sono una persona abbastanza monotona, noiosa e professionale nel vestiario

"Ci sentiamo domani?" indosso il mio orologio e spruzzo del profumo sui polsi e il collo.

"Sì, chiamami quando rientri da questa cena con Ramon"

"Raoul ammi. Comunque sì, un bacio" riattacco e corro a recuperare giacca e borsetta mentre leggo l'anteprima del messaggio di Raoul che dice di aspettarmi giù.

Esco di casa e prendendo l'ascensore, recupero il lucido per metterlo sulle labbra, del fard sulle guance e del mascara sulle ciglia. Ho il tempo di mettere un po' di correttore sotto gli occhi quando l'ascensore arriva a piano terra e rimetto tutto nella borsetta.

Mi arriva un altro messaggio al cellulare e leggo l'anteprima del messaggio di Alice che dice di essere scesa per l'appuntamento.

Massimiliano non è andato a prenderla allora...non so perchè questa rivelazione mi faccia sorridere malvagiamente.

Scrivo che Raoul è venuto a prendermi e le ragazze sperano per entrambe che la serata vada a buon fine, cioè a letto.

Non sanno che sto entrando in campo proprio per rovinare tutto quanto. Alice l'ho messa io in questa situazione facendole conoscere il diavolo e io la tirerò fuori.

Se solo non avessi dimenticato le cartelle a casa di Alice, tutto questo non sarebbe successo.

Esco dal palazzo e salutando il portiere, individuo l'Audi nera di Raoul.

Intravedo la sua figura all'interno e mi mordo il labbro in imbarazzo. Raoul è un bel uomo, nulla da ridire e stasera la divisa ha dato spazio ad una camicia verde scura con i primi bottoni aperti che gli calza davvero a pennello.

Quando mi vede arrivare, balza dalla macchina e corre ad aprirmi la portiera...che gesto carino.

"Sei stupenda" mi saluta sorridendo.

Un attentato al cuoreحيث تعيش القصص. اكتشف الآن