Capitolo 35

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Rosam cape, spinam cave.
Cogli la rosa, attento alla spina.

MELISA' S POV:

"Signorina si sente bene?" chiede il controllore abbassandosi per guardarmi in faccia.

Mi asciugo il volto dalle lacrime copiose e ispirando col naso mormoro singhiozzando "Sì, mi scusi. Scendo alla prossima fermata"

"Ha l'abbonamento?"
Scuoto la testa "Biglietto?"ritenta il controllore.

"Neanche"

"Mi dispiace signorina, ma sono costretto a farle la multa" tira fuori un blocchetto e la penna.

"Scenderò alla prossima fermata, la prego" cerco di supplicarlo.

"E' il mio dovere signorina. Ha un documento?"

"Non ho nulla con me"

Il controllore sbuffa e facendo segno al suo collega di restare, alla fermata di Notarbartolo scende insieme a me.

"La prego di seguirmi" dice salendo le scale per la stazione mentre borbotta qualcosa al cellulare e sento che parla coi carabinieri.

"Ho avuto un incidente, è per questo che non ho nulla con me. Non sono una ladra o una fuggitiva" cerco di dire al controllore che mi trascina fuori dalla stazione e continua a parlare al cellulare.

"Potrei chiamare mio fratello per favore?" chiedo al controllore che stavolta mi porge il cellulare e mi aiuta.

Da non credere.

"Grazie" mormoro digitando il numero di Adil, menomale che l'ho imparato a memoria.

Prende dopo poco e chiede "Chi parla?"

"Adil!" esclamo sospirando di sollievo a sentire la sua voce.

"Meli? Da quale numero mi stai chiamando?"

"Adil ho avuto un incedente in via Dante, nella traversa della stazione Lolli. Volevo prendere il treno per raggiungerti, ma il controllore mi ha fermata e chiede un mio documento che è nella mia borsa in macchina"

"Hai lasciato la borsa in macchina?" chiede Adil ma vorrebbe chiedermi "quanto sei stupida ad aver lasciato le tue cose incustodite" e avrebbe anche ragione.

"E' una storia lunga, potresti recuperare le mie cose e raggiungermi a Notarbartolo?"

"Sì, arrivo. Tu stai bene?"
"Sì, per favore fai in fretta. Ti aspetto" riattacco e riconsegno il cellulare al controllore che continua a guardarmi storto.

Chissà per chi mi avrà presa.

"Grazie" abbozzo un sorriso e mi passo le mani sulle braccia per riscaldarmi.

E' sera e fuori inizia a fare freschetto.

Dopo pochi minuti vedo un motore in lontananza dirigersi verso di noi e sorrido sollevata pensando che si tratti di Adil, ma è quando si avvicina che realizzo di chi si tratta.

"Possiamo entrare dentro?" chiedo al controllore cercando di evitare Kemal, ma è troppo tardi perchè si accosta davanti a noi e scende dal motore.

"La ragazza è con me" sbotta con fare minaccioso al controllore levandosi il casco.

"Io non lo conosco" dico ricevendo un'occhiataccia da Kemal che capisce il mio gioco e frugando tra le sue tasche, tira fuori il portafoglio.

Si avvicina al controllore e infilandogli nella tasca della giacca 5 banconote da 100€ ringhia "Sparisci."

Mi aspetto che il controllore riprenda il cellulare per chiamare i carabinieri, ma mi sorprende annuendo come un cagnolino a Kemal e rientrando dentro la stazione lasciandoci soli.

Un attentato al cuoreWhere stories live. Discover now