Capitolo 94

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  Né con te, né senza di te, trovano i miei mali rimedio; con te, perchè mi uccidi, e senza di te, perchè muoio.  

ELEONORA' S POV:


"Signorina...cosa ci fa a quest'ora in centrale?" Chiede Raimondi sorpreso di vedermi.

Sono passate solo tre ore da quando sono partita da Bagheria e il professore mi ha ordinato di andare a casa e riposarmi, perché avevo già fatto abbastanza per oggi.

Ho guidato fino a casa per poi fare dietrofront e andare in centrale.

Non m'importava che fossero le 4 del mattino...volevo vederlo in faccia quando avrebbe confessato tutto.

"Volevo assistere all'interrogatorio" dico, entrando nella sala blindata.

Con noi c'è anche la Maggio che si limita a lasciarmi un'occhiata.

"Ha lavorato tutto giorno...non le fa bene inc..."

"Non è ancora arrivato? "Lo interrompo.

Non ho voglia di dirgli che ho dormito per un paio d'ore fra le braccia del demonio.

"Lo stanno portando in elicottero, dovrebbe essere qui a minuti" m'informa lui, cedendo nel convincermi a ritornare a casa.

"Non ha posto resistenza?" Chiedo, incrociando le braccia.

Lui scuote la testa e io faccio un smorfia...

"Gli abbiamo prelevato del sangue...i risultati dovrebbero arrivare presto"

"Quand'è il processo?"

"Domani pomeriggio"

"Così presto?"chiedo, alzando un sopracciglio.

"Ne ho parlato con la Fruttini" mi spiega lui.

"Ohh ok" mormoro, fingendo di non sapere che scopano e c'è un conflitto d'interesse allucinante.

Alla fine a me sta bene se la Fruttini sta dalla nostra parte.

Raimondi esce fuori il cellulare dalla sua tasca e leggendo un messaggio, dice

"Sono arrivati"

Deglutisco e stringo ulteriormente le braccia.

Non dovrei essere agitata della cosa ma sto letteralmente morendo dentro.

Quante ore sono passate da quando...oh non voglio neanche pensarci.

È raro che nella vita mi lasci veramente andare...ho pensato che potessi fidarmi, errore madornale.

Mi assicurerò di non rifarlo.

Non avrò più pietà, compassione, cedimenti, debolezze...io sono Eleonora Fernando e non permetto a nessuno di schiacciarmi.

"Posso interrogarlo io?"chiedo subito.

Lui mi guarda un po' nervoso e mettendo una mano sulla mia spalla, dice

"È meglio che continui io qui...lei può stare qui ad ascoltare "

Non insisto...forse ha anche ragione o forse no.

Sono talmente confusa che vorrei solo spararmi in testa e dimenticare tutto quello che ho vissuto...uccidere tutte quelle sensazioni che ho provato...voglio ammazzare tutto.

Sentiamo un rumore e quando ci giriamo verso gli specchi, vediamo Massimiliano e due guardie scortarlo dentro.

Mi aspetto di cadere nel panico, ma la rabbia nei suoi confronti è così tanta che stringo in due pugni le mani e lo osservo sedersi, dandomi inconsapevolmente le spalle.

Un attentato al cuoreWhere stories live. Discover now