Capitolo 98

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E da allora sarò perchè tu sei, e da allora sei, sono e siamo, e per amore sarò, sarai, saremo.

-Neruda.


KEMAL'S POV:

10 ANNI FA

"Fanculo" borbotto, facendo volare la sveglia dall'altra parte della stanza.

Sono andato a dormire troppo tardi ieri...non posso sopravvivere con solo 2 ore di sonno.

Mi rifiuto di alzarmi e scostando le lenzuola, mi metto sul fianco.

"Cielo!" impreco quando la sveglia ricomincia a suonare.

Come diavolo ha fatto a non disintegrarsi?

Mi maledico ancora e alzandomi dal letto, vado a raccogliere la sveglia per poi romperla definitivamente.

Senza lasciare nulla al caso decido che sia il caso di sbarazzarmene del tutto e aprendo la finestra, faccio per gettarla ma mi paralizzo.

"Oh mio dio" sussurro tra me nel vedere una ragazza alta, con capelli lunghi, ondulati, castani, occhi luminosissimi e un corpo slanciato sul mio giardino.

Non è possibile...

La sveglia mi cade dalla mano, mentre continuo a contemplare quella divinità in mezzo a tutto il verde...sembra un'apparizione.

Spalanco gli occhi quando incomincia ad indietreggiare e addentrarsi nel boschetto...no, no, no!

Mi catapulto fuori dalla stanza e facendo come un razzo tutte le scale, spalanco il portone per poi correre ad una velocità sovrumana.

"Fermati! No, ti prego!" grido mentre continuo a correre...fuori ci saranno 5 gradi e io sono scalzo e a petto nudo.

Non mi fermerà nessuno.

"Ehi! Non scappare da me, non farlo!" grido, guardandomi attorno come se fossi a caccia.

A caccia di una bellissima dea.

Sento improvvisamente delle risate e col cuore che va a trecento all'ora, corro seguendo queste vibrazioni.

"Sono qui!" grida una voce divertita.

Dio...ha la voce degli angeli.

"Dove? Non ti trovo!" grido, continuando a guardarmi attorno.

"Sono qui sciocchino!" sento dire sopra di me.

Alzo lo sguardo e la vedo seduta su un ramo robusto che oscilla le gambe e mi sorride.

Non perdo neanche un secondo e scalo l'albero...sento il freddo entrarmi dentro le ossa ma non m'importa.

"Mi hai trovata!" dice lei, applaudendo con le mani.

Mi arrampico ad un ramo poco più distante da lei e chiedo "Sei lei?"

"Lei chi?" chiede curiosa.

"Nuvola" mormoro, sentendo i brividi solo nel pronunciare il nome...mi ero imposto di non pronunciarlo più.

Lei annuisce e inclinando il viso, mormora "Sei felice di vedermi?"

"Se sono felice?" chiedo, sorridendo a trentadue denti.

"Anch'io sono molto felice" rivela lei, mentre io abbasso lo sguardo alle sue labbra carnose e rosee...sembrano fragole.

Un attentato al cuoreWo Geschichten leben. Entdecke jetzt