Capitolo 85

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Silent leges inter arma - Tacciono le leggi fra le armi.

ELEONORA' S POV:

Il fato mi vuole male..penso mentre tolgo la sicura.

Entriamo nella macchina e mentre io allaccio la cintura, lo sento ridere ancora..

Quanto lo vorrei buttare fuori dalla macchina..

Avvio il motore e mentre faccio retro marcia, lo sento ridacchiare più forte..

"Vuoi finirla di ridere cortesemente?" chiedo infastidita.

"Scusami, è che...hai fatto di tutto per evitarmi e adesso siamo insieme nella tua macchina" dice lui beffardo.

"Sai che se fosse stato per me, avrei di gran lunga scelto Raoul"

"Per forza...così avresti potuto comandarlo a bacchetta come ti pareva"

"Io non..non lo comando a bacchetta" dico, uscendo dal parcheggio.

"Con me non hai controllo e la cosa ti spaventa, ecco perchè in questo momento daresti di tutto pur di non rimanere chiusa con me" continua a dire con arroganza.

Non lo sopporto. Proprio non ce la faccio...come devo fare per le prossime ore?

"Hai ragione...in questo momento darei di tutto pur di non rimanere chiusa con te" dico, percorrendo la rotonda.

"Quindi ho anche ragione sul fatto che non hai controllo su di te con me?"

"Assolutamente no.." dico, sospirando.

Non sta mai zitto questo?

"E mi faresti la cortesia di stare in silenzio? Mi sta vendendo il mal di testa con le tue chiacchiere" aggiungo senza tatto.

Non se lo merita, neanche un po'.

"E non sia mai.." mormora lui, guardando fuori dal finestrino.

Non rispondo..non ne ho alcuna voglia.

"Potresti almeno dirmi dove siamo diretti?" chiede lui.

Mi fermo al semaforo e tirando fuori la cartella dalla borsa, gliela metto sulle ginocchia.

"Grazie per la risposta.." dice, aprendo la cartella.

Alzo lo sguardo al cielo.

"Bagheria? Pensavo fosse più vicino" dice lui, continuando a sollevare i fogli.

"Ho detto che sarebbe stato un viaggio lungo"

Lui rimane in silenzio e io sposto lo sguardo a lui che legge un fascicolo..mi allungo ulteriormente e vedo che riguarda Edoardo Arnaldi.

"Dove hai preso questo?" chiede lui, beccandomi a guardarlo.

Deglutisco e ritornando a guadare la strada, dico "Nell'archivio"

"Dove doveva restare...perchè ce l'hai tu?" chiede quasi severo...

"Perchè no?"

"Non ti toglierai mai il vizio di rispondermi con un'altra domanda, vero?"

Sorrido dentro...una piccola vittoria per me.

"Ho un'ipotesi" rivelo.

"Quale?"

"Vorrei tenerla per me"

"Quale Eleonora" dice serio adesso.

Non traspare nessuna risata...c'è il gelo.

"Penso che sia ancora vivo" rivelo.

"Cosa? Stai dando i numeri? E' morto!" dice lui alterato.

Io lo guardo sorpresa e dico " Che ti prende? Sai...siete molto simili, avete lo stesso carattere di voi due cacca"

Un attentato al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora