Capitolo 88

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Ubique medius caelus est - Dovunque c'è in mezzo il cielo.

DOPO QUATTRO MESI:

FARID'S POV:

"Pronto bimba?" chiedo, mentre parcheggio fuori dal collegio San Rocco.

"L'ho passato, l'ho passato!" grida di gioia lei.

Sorrido subito e dico "Non ne avevo dubbi"

"Cazzo ancora non ci credo, è stato un parto!" dice sospirando.

La immagino che sorride e va su e giù per il corridoio.

"Dove sei adesso?"

"Al collegio, ora sistemo le mie cose, saluto le mie colleghe e ti raggiungo agli allenamenti"

"Fai con calma" dico, spegnendo il motore.

"Non ci credo ancora...dobbiamo festeggiare!" esclama lei.

"Senz'altro...devo andare che l'allenatore mi chiama, ci vediamo più tardi?"

"Oh cavolo scusami! Non ci ho pensato...vai vai. Si, ci vediamo più tardi"

"Tranquilla, ciao piccola"

"Ti amo, ciao!"

Sorrido e il mio cuore fa una capriola...mi sento sempre così quando dice che mi ama.

"Io di più, a dopo" dico, mentre la sento sorridere e riattaccare.

Lo faccio sempre...aspetto di sentire il suo respiro e il telefono riattaccato prima di riattaccare anch'io.

Riposo il cellulare nella mia giacca di pelle e prendo il mazzo di tulipani bianchi che è poggiato sul sedile di fianco.

Oggi si è data l'ultimo esame e manca solo il giorno della tesi per prendere la laurea...sono così fiero di lei...ho bidonato alla stragrande gli allenamenti e sono corso qui.

Diciamo che ero più in ansia io che lei per oggi.

Stamattina l'ho pure cercato di calmare facendo l'amore...l'è servito perchè è uscita dalla porta con un'espressione più serena, ma io sono sempre rimasto in ansia che mi chiamasse.

Sorrido e penso al sesso con lei...facciamo l'amore quasi sempre e in qualsiasi parte!l'ho presa dovunque in casa, non c'è posto che non abbiamo battezzato...non mi basta mai, sono perennemente affamato di lei.

Ci siamo addosso a vicenda sempre e quelle poche volte che siamo separati, mi dilania e sembra che mi manchi un pezzo d'anima.

Bramo il suo ritorno per tutta la durata degli allenamenti e sto in pace solo quando la vedo allo stadio che mi saluta con quella mano graziosa e attira tutti i fottuti occhi dei miei compagni.

Rakib ha fortunatamente smesso di provocarmi, standole accanto anche se lo becco spesso fissarla...in quei momenti avrei voglia di prenderla lì, davanti a tutti e far vedere a tutti a chi cazzo appartiene.

Esco dall'auto e attraverso la strada, raggiungendo il collegio.

All'entrata ci sono diversi ragazzi che mi fissano ammutoliti e tra questi riconosco le facce di due colleghe di Bekka.

Le saluto con un sorriso e loro ricambiano...sono delle ragazze a posto e dolci, se non erro si chiamano Delia e Sabrina...solo ora mi accorgo anche di Mariem, una ragazza tunisina che è assolutamente gentile e affettuosa.

Mi avvicino a lei e chiedo in arabo"Sai dov'è Bekka?"

"Ehi amico!" dice una voce maschile alle mie spalle...una voce che non sopporto.

Un attentato al cuoreWhere stories live. Discover now