Capitolo 24

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Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa. -Emily Brontë

BEKKA'S POV:

"Si ammi, sono rimasta a dormire da Melisa che si sentiva poco bene" dico al telefono mentre mi faccio le sopracciglia.

"Mi potevi avvertire! Ieri notte mi sono preoccupata parecchio" mi rimprovera lei adirata.

"Avevo il cellulare scarico, scusami non ricapiterà più"

"Ovvio che non ricapiterà più, questo è più che sicuro" mi minaccia lei mentre tolgo gli ultimi peletti con la bocca spalancata.

"Ok ammi' mi limito a dire.

Se la contraddicessi, mi prenderebbe a sberle virtualmente.

"Non capisco cosa ti passi per la testa in questi giorni, vedi di rimettere i piedi per terra"

"Ammi, ti ho già chiesto scusa e ti ho pure detto che non ricapiterà più. Piuttosto quando ritorni da Alia?"

"Ho un servizio sulle nuove candidature della presidenza dell'assemblea consiliare. Domani eleggeranno il presidente e la vice quindi tra due giorni o tre dovrei far ritorno"

"Pensavo ci stessi una settimana"

"Dovrei rimanere per una settimana, ma ho chiesto di poter rincasare prima. Devo tenere sotto controllo mia figlia di cui ho il presentimento che si sia messa nei guai"

"Ma quali guai? Sono un angelo" dico finendo di farmi le sopracciglia.

"Sì, un angelo solo quando dormi" sbuffa mia madre.

"Che simpatica. Rattacco che...devo farmi la doccia" mi applico un po' di crema idratante nella parte senza peli.

"Che fai stasera?" chiede indagando.

"Forse guarderò qualcosa in tv, mangerò qualcosa di surgelato e andrò a dormire presto perché domani ho lezione" me la cavo egregiamente.

"Va bene, stai attenta Bekka"

"Lo sarò. Buona notte ammi"

"Buona notte tesoro mio" riattacca finalmente e io afferro la trousse per cominciare a truccarmi con del reggaeton di sottofondo.

Dopo il trucco passo della piastra sui capelli un po' crespi e lancio un'occhiata all'orologio.

Quel mascalzone non mi ha dato nessun orario, mi ha solo detto di mettere il vestito di pizzo che però non indosserò.

Che sorpresa ci sarebbe altrimenti?

Spalanco le ante dell'armadio e mi mordo l'interno guancia osservando tutti i miei vestiti.

Non ho nulla di sexy!

Sbuffo e afferrando una camicetta rosa e una gonna svolazzante nera corta, indosso il tutto per provare.

Inserisco la camicetta sotto la gonna e slacciando i primi due bottoncini della camicetta ,mi metto le mie décolleté con plateau scure.

Mi guardo allo specchio e devo dire che non sono niente male.

La gonna con i tacchi arriva a metà coscia e lascia il resto delle gambe completamente nude. Per non parlare della camicetta che rende le mia terza coppa c, una quarta coppa c..

Scendo dai tacchi e corro per prendere delle calze trasparenti con dei pallini neri sparsi prese mesi fa al mercatino.

Sembrano calze di Calzedonia anche se la qualità non è come quella loro, ma l'effetto che fa è uguale alle loro vetrine.

Un attentato al cuoreWhere stories live. Discover now