VI: Anime nobili

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Elias si sentiva stanco.

Una parte di lui, supportata dalle premurose attenzioni di Hubertus, gli sussurrava che una simile spossatezza era solo causata dall'imminente arrivo del sovrano, ma, in fondo, il Governatore sapeva che i motivi erano differenti.

Innanzitutto, c'era la questione del mutaforma. Aveva cercato di mostrarsi sicuro e lasciare intendere la sua totale fiducia nei confronti di Everett, ma la verità era che avrebbe voluto correre lui stesso nelle segrete per estorcergli i motivi che l'avevano spinto a una tale mostruosità, per poi ucciderlo; un gesto di tale portata l'avrebbe costretto a mentire al sovrano, ma almeno avrebbe gettato un velo di luce sull'avvenimento. Eppure, non poteva tradire la fiducia che Everett riponeva in lui, costruita a fatica su anni di battaglie e diventata la base di un'amicizia salda.

A preoccuparlo, poi, c'era il figlio. Sapeva fin troppo bene di aver poca pazienza nei suoi confronti - e l'averlo spedito a Feluss appena se ne era presentata l'occasione era la prova più tangibile -, così come era certo di essere stato piuttosto ingiusto in alcune occasioni, ma la lucida intelligenza che Taron talvolta mostrava lo spaventava. Nell'ultimo periodo aveva notato qualcosa nel suo modo di agire e nella testardaggine di certe azioni e vizi che gli ricordava Everett stesso, cosa che a sua volta lo portava a temere che, in un futuro non lontano, avrebbe seguito le orme del sovrano; non poteva permettere che accadesse qualcosa di simile, né come padre, né come Governatore.

Infine, lei, l'ultima e viziata amante che si era scelto. Il giorno precedente, quasi non fosse stato già abbastanza punito dal lungo consiglio tenutosi coi Guardiani, la donna gli aveva comunicato di essere in attesa di un figlio e di essere certa fosse suo, visto che il marito soggiornava ormai da qualche mese alla corte di Feluss. Elias aveva provato a rabbonirla e a cercare una soluzione, ma lei aveva rifiutato di sentire ragioni e, anzi, aveva anche minacciato di riferire tutto al marito e ad altre dame di Myrer. Quel figlio sarebbe stato suo, volente o nolente che fosse.

Per tutti questi motivi aveva deciso di abbandonare almeno per un pomeriggio i suoi doveri e di scendere nelle scuderie, con l'idea di lanciarsi in una cavalcata per le risaie. Quando però si era ricordato che i Guardiani avrebbero dovuto compiere parte del suo stesso percorso durante la cerimonia funebre dell'orfana, aveva desistito e trascorso il resto del tempo sdraiato su un mucchio di paglia a riflettere.

"Potrei regalarle un cavallo" rifletté. "Se gli dèi fossero misericordiosi, cadrebbe e il problema si risolverebbe da solo."

Non fece in tempo a finir di formulare una simile idea che sbuffò, disgustato da se stesso e dalla sua mente fin troppo stanca. Forse doveva tornare a impersonare il Governatore.

Si alzò e rimosse dei ciuffi di paglia rimasti impigliati tra le vesti. Troppo preso dai pensieri, non fece neppure caso a un leggero scalpiccio in avvicinamento e, quando si rese conto che stava arrivando qualcuno, liquidò la presenza estranea etichettandola come quella di uno stalliere; la zaffata di puzza che gli pizzicò il naso non fece altro che confermare l'ipotesi.

Pronto a dover affrontare l'ennesimo fastidio, si voltò verso il nuovo arrivato. Tuttavia, ciò che gli occhi incrociarono lo lasciò impietrito: davanti a lui, vestito come l'ultimo dei pezzenti e accompagnato da un tanfo pestilenziale, c'era Taron. Nemmeno si era accorto della sua presenza, tutto intento a camminare con lo sguardo basso e a rimuovere, di tanto in tanto, qualche filo d'erba rimasto impigliato tra i capelli castani - fin troppo lunghi, tra l'altro.

"Cosa ci fai qui?" sussurrò, facendolo sobbalzare. Elias era troppo sconvolto per ascoltare il mormorio che gli riempiva la testa e lo invitava a colpire il figlio con qualcosa.

Taron alzò lo sguardo su di lui, incapace di nascondere la colpa di cui si era macchiato; provò anche a balbettare qualcosa, ma il Governatore tirò un pugno a una botte vicino a lui, zittendolo.

HydrusWhere stories live. Discover now