LII: Follia

473 40 16
                                    

Piccola nota prima di iniziare:

Questo potrebbe risultare un capitolo un po'... pesante.

Da un punto di vista personale, non mi sembra che le descrizioni siano tali da motivare un bollino rosso o, in generale, il tag adulti, visto che comunque ho cercato di non scendere nei dettagli più scabrosi. 

Tuttavia, capisco che le ogni persona ha la sua sensibilità, da cui questo mini-avviso.

Winloas si rese conto che esisteva un'unica parola per descrivere il comportamento della lamia: follia

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Winloas si rese conto che esisteva un'unica parola per descrivere il comportamento della lamia: follia. Forse era stato l'assumere forme non sue a corromperla e a costringerla ad attraversare una porta che avrebbe fatto meglio a lasciar chiusa; oppure, era stata proprio la fattura a far emergere le tendenze sigillate fin dal principio nell'animo.

Litthard, invece, aveva una teoria diversa, di gran lunga peggiore di quelle a cui aveva pensato Winloas.

"Non vedete quanto ha della regina?" gli aveva sibilato alla fine del colloquio. "La lamia si sta perdendo nel corpo dell'altra."

"Non ha niente di Nives, niente" gli aveva risposto lui, inorridito al pensiero che il mostro che stava emergendo nella giovane potesse avere qualcosa a che fare coi Bálit. "Cosa vi fa credere ciò?"

"Non avete visto il suo sguardo?"

Winloas lo aveva visto eccome. Impossibile non notare quanto la lamia fosse carica di una rabbia cieca, crudele... qualcosa che Nives, invece, non aveva mai mostrato, né mai l'avrebbe fatto. Eppure, Litthard ne era convinto, e aveva trovato terreno fertile nel Reggente dei Ghiacci; entrambi, dopo la trasformazione avvenuta sulla lamia e su di lui la sera precedente, erano riusciti a impedire loro di tornare a vestire ancora una volta i panni di Nives e Mano Rossa, cosa di cui Winloas era comunque grato. Non avrebbe mai sopportato di vedere Mistiss vestire il corpo della sua protetta in una situazione simile.

Era la lamia la folle, non c'era alcun dubbio. Si rimproverò a denti stretti per non essersene accorto prima, quando avrebbe potuto impedire l'avverarsi di ciò che gli si parava davanti agli occhi: Mistiss, dal fisico così provato da portare a chiedersi come si reggesse in piedi, stava ferma davanti al medico, seduto su una sedia coi polsi e le caviglie legati. Il viso dell'uomo era pallido e stremato, e gli occhi saettavano da uno all'altro dei presenti con un'urgenza tale da portarlo di nuovo a pensare che avessero preso una pessima decisione.

"Non ho intenzione di rimanere a vedere un uomo torturato inutilmente" disse all'improvviso, incapace di sostenere lo sguardo del medico. "Non farò mai nulla di simile."

Lögi, dietro Mistiss, gli scoccò un'occhiata nervosa. Litthard, quel codardo che in parte invidiava, era invece rimasto fuori dalla tenda a sorvegliare l'ingresso, in modo da evitare interruzioni indesiderate – e Winloas aveva accarezzato con una certa cura l'idea di seguirlo.

HydrusWhere stories live. Discover now