capitolo 1

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Ragazzi! Se vi va potete passare dalla mia nuova storia "Scusa se di me non ti Libererai mai" grazie! ❤

Casa nuova, scuola nuova, persone nuove, cosa deve fare una ragazza per ritenersi almeno "normale"? Per una come me era già stato difficile fare amicizia al primo anno delle superiori, figuriamoci al quarto e in un'altra parte del mondo. Ero abbastanza in ansia, e per abbastanza intendevo che stavo per avere un attacco di panico, in quel preciso istante. A dir la verità, in generale non ho mai avuto molti amici né tante persone attorno, sono sempre stata il tipo da "pochi ma veri" già, e gli unici idioti che mi erano rimasti accanto, Marta e Marcus, erano dall'altra parte del mondo, lontano da me.
Non mi avevo nulla di cui lamentarmi, sapevo che i miei genitori mi avevano preso una casa in villetta semplice e abbastanza grande in una stradina molto abitata di Londra, quasi vicino il centro storico della città. Già l'idea di quelle case tutte in fila perfettamente uguali, mi faceva sentire normale ma fuori posto. Essere come gli altri non è mai stato il mio forte.

Ebbene sì, ho cambiato parte del mondo, ma l'unica cosa sicura è che sarei rimasta sempre la stessa persona, sola ma stavo meglio anche così. Sono venuta qui specialmente per lasciarmi il passato alle spalle, dove deve essere ma ci sono cose che non puoi cambiare, tra cui la personalità. E' facile quando cambi casa, puoi essere chi ti pare perché non ti conosce nessuno e nessuno ti giudica ma se immagino una me che non è timida, sarcastica e maldestra quasi mi sento estranea al mio corpo. 

La mia vita è sempre stata caratterizzata dalla mia strana personalità, parte del mio carattere da sempre, con l'aggiunta della mia freddezza fuori natura, l'ansia come compagna di vita e la passione per la trasgressione delle regole, in fondo le regole sono fatte per essere infrante.

Penso proprio a questo mentre sono sull'aereo diretto a Londra e guardo dal finestrino la bellezza della città, chissà come sarà ricominciare da capo e sentirmi come nuova. E' come se fossi rinata ma non sarà semplice come pensano tutti. Per gli altri basta uscire e iniziare una chiacchierata con il primo adolescente che passa per farsi degli amici ma io non sono così, sono sempre stata il contrario del pensiero altrui.

Mi alzo dal mio posto in aereo e prima di scendere mi guardi attentamente, indosso dei jeans strappati, gli anfibi e una felpa rosa, non è proprio il miglior outfit per iniziare da capo.
Le persone intorno a me sono così entusiaste di essere appena atterrate nella città della Regina Elisabetta! Chi mai non lo sarebbe? E anche la me di un anno fa lo sarebbe stata, se solo fossi riuscita a dimenticare un po' del mio passato mi sarei divertita un mondo. Per cui la prima missione che mi sono imposta scendendo per le scale mobili è essere felice, ma soprattutto essere ME STESSA.  Magari una versione migliore però.
Vado a ritirare i miei bagagli, per fortuna prima di partire mamma e papà si erano occupati di chiamare un taxi per farmi accompagnare a casa, in realtà non sarei stata da sola per molto perché prestissimo sarebbero arrivati anche loro e nel frattempo a farmi compagnia ci sarebbe stata una fidata amica di famiglia a farmi compagnia.
Indossai i miei occhiali da sole RayBan e... Nicole, benvenuta a Londra, mi dico mentre cerco di sfoggiare il mio miglior sorriso.
Il casino di questa città mi sconvolge subito, persone che scappavano in preda alla fretta, persone che parlavano al telefono cercando di attraversare le strade affollate dal traffico ed io.
<<Lei è la signorina Hale?>> chiede un signore abbastanza alto, con una divisa abbastanza formale ed ho subito pensato che deve essere il tassista.
Ottimo lavoro, Nicole, c'è ne vuole a riconoscere un tassista se ha accanto un taxi...
<<Sono io>> affermo contenta. Mi siedo sul sedile posteriore e l'autista parte. 

La grande città vista dal finestrino di un taxi sembra quasi essere un film, i grandi edifici appaiono enormi ai miei occhi, persino più grandi di quelli nella mia vecchia città. Il traffico inizia ad intensificarsi sempre più, e subito penso che in fondo mi piacerà un mondo questa vita incasinata a Londra, ho sempre odiato il rumore, ma ci farò l'abitudine.
Il taxi si ferma e noto che le case intorno a me sono tutte molto similari, ma quella davanti ai miei occhi era spettacolare. La facciata esterna era gialla, il cortile abbastanza ampio e sulla porta c'era una specie di cartellone con scritto "benvenuta a casa, Niki".
<<Credo che il mio lavoro sia finito, buona permanenza a Londra signorina>> L'autista mi saluta con un inchino elegante, e mi sento quasi come in quei film ambientati nelle corti reali dove tutti ti chiamano "signorina" e fanno di continuo inchini,  sorrido e d'un tratto amo quella città. O forse è solo la mia assurda creatività che mi spinge ad adorare qualsiasi cosa mi rimandi ad un sogno, film o libro.

 
Entro in casa ed ad accogliermi trovo una signora decisamente più giovane di ciò che mi aspettavo, mi sorride e mi viene in contro. <<Sei diventata bellissima, Nicole! Credo i tuoi genitori ti abbiano detto chi sono, non so se ti ricordi di me ma eri talmente piccola! Sono Kate e  fin quando non arriveranno i tuoi genitori ti farò compagnia io>> mi dice tutta contenta.                  <<Sì, mi hanno parlato di te e un remoto ricordo lo ho anche io. Sono felice di vederti anche se so che hai una famiglia e non voglio crearti disturbo>> Lei mi ascolta attentamente e quando finisco accenna una risata e un bellissimo sorriso. <<Ma figurati! Mi sono proposta io per farti compagnia, e poi mio figlio e mio marito abitano proprio qui accanto. Per me è solo un piacere passare del tempo con te, sarai come la figlia che non ho mai avuto>> mi racconta ed io le sorrido grata per la sua disponibilità. Mi dice di andare a mettere in ordine la valigia e la mia nuova camera e non perdo tempo. All'interno la casa è bianca ma con decorazioni che creano divertenti giochi di luce con la finestra principale del salotto. Quest'ultimo è davvero grande, non potevo desiderare di meglio, salgo le scale in tutta fretta per vedere finalmente l'unica stanza nella quale ero ansia di entrare, la MIA camera. 

Spalanco la porta, e WOW! Così grande da entrarci in sei, le pareti sono in intonaco bianco molto luminoso. La parete dove si trova il letto è in mattoni a vista, stile rustico ma lo amo da morire!!
Sulle pareti delle fotografie in stile vintage.
Si può facilmente notare a prima vista che adoro l'arte e tutti i suoi settori derivati, come l'architettura. Penso non ci sia cosa più bella di creare qualcosa, in fondo anche la più insignificante delle opere è in sé un capolavoro.
Dopo aver visitato per bene la mia camera mi riposo un po' prima di andare a scuola stendendomi sul letto. Sarà bello vivere qui, ma sarà altrettanto bello andare in una nuova scuola? Lo scoprirò solo vivendo...                                                                                                                    <<Niki, ti accompagno a scuola!>> Urla Kate da sotto, mi do' un'occhiata di fretta e mi precipito per le scale. <<Buon primo giorno di scuola, fammi sapere quando ti devo venire a prendere>> mi saluta ed entro nell'edificio scolastico color bianco avorio, decisamente più nuovo e ben organizzato della mia vecchia scuola... Saluto Kate e scendo dall'auto, non c'è quasi più nessuno nel corridoio ampio quando entro io. Un'anziana signora mi aspetta all'ingresso.

Mi scoccia l'idea di dover essere scortata dalla vice preside in classe ma non ho idea di dove si trova la mia classe e io ho sempre avuto un pessimo senso dell'orientamento perciò seguire una mappa è un'idea da escludere a priori. Una tipa strana ma sorridente e vivace si presenta a me.

<<Nicole Hale, giusto?>> domanda ed io annuisco come non fosse la terza persona in oggi che me lo chiede. <<Questa è la tua nuova scuola, questi sono i tuoi orari e i corsi che potrai seguire se vorrai, ti accompagno in classe e poi devo scappare in presidenza, okay?>> domanda porgendomi un foglietto ed io, come prima, annuisco.

Non farò mai dei corsi perché già passo abbastanza tempo a scuola la mattina, non immagino nemmeno di andare anche il pomeriggio, solo i secchioni e gli studiosi lo fanno, ovviamente con tutta la mia stima per la loro dedizione ma non ha mai fatto per me questa vita. E' la scuola come luogo che non mi ha mai fatta sentire a mio agio, probabilmente perché mi sono sempre capitate scuole disastrose che mi hanno indotto a pensare che esse sono luoghi dove vieni giudicata con un numero o una lettera, senza mai sapere come sei davvero. Una persona può anche eccellere a scuola ma se non sa come si instaura un rapporto, se pensa solo a screditare altri e godere alle sofferenze altrui allora non è certo una "A" o un dieci a definirlo quando magari c'è un incapace, che non va bene a scuola e probabilmente dentro è la persona più gentile del mondo. Questione di punti di vista.

<<Allora buon primo giorno signorina Hale>>

Autrice.
Ciao a tutti lettori sono l'autrice. Questo è il primo capitolo della mia storia, spero vi sia piaciuto, lasciate un commento se volete che cambi qualcosa o se avete delle idee non esitate a scrivermi. Buona lettura
Vi voglio bene :)
Ehi! Se avete già finito la storia e vi è piaciuta, commentate con un breve parere, così che chi non l'ha ancora letta e ha intenzione di iniziarla, è in grado di capire se può essere di suo gradimento e continuarla🖤

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