Capitolo 31

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Come avessi chiamato per la seconda volta la sfiga in causa, incontrai Micheal ad una stradina un po' lontano dal centro città.
<<A volte ci rincontriamo>> disse avvicinandosi a me.
<<Non ho voglia di parlare con te, dimmi ciò che devi dirmi e levati>> lo so che sono dolce okay?
<<Mi dispiace, é solo che non mi sono controllato>>
<<Già, lo avevo notato>> risposi.
Iniziammo a camminare insieme e mi spiegò che fa fatica a controllarsi a volte. E io ovviamente non ribattei.
<<Sei davvero innamorato allora Micheal>> James arrivò con la sua aria da spavaldo e come sempre fece la sua entrata di soppiatto come Dobby.
<<Che stai dicendo?>> Micheal si allontanò da lui per non ricevere altri cazzotti come l'altro giorno.
<<Dico, sei davvero innamorato perché non riesci proprio a starle lontano>>
Beh é arrivato il momento di mettermi in mezzo, come il mio solito.
<<James, ciao anche a te>> dissi.
Mi guardò negli occhi mentre si allontanò da Micheal, quegli occhi profondi e così complicati da non capire così, con un solo sguardo.
<<Ciao, nic>> sorrise così intensamente da non farmi capire più nulla.

E poi quella sballata sarei io..
Non sono sballata!
Giusto, sei innamorata.
Ma di chi? Di questo scemo che mi bacia senza spiegazioni e segretamente innamorato di chissà chi? Nah.
<<James, invece anche tu sembri innamorato, dato che non riusciamo ad avere una conversazione sensata senza che tu ti intrometta sempre>> Micheal lo attaccò guardandolo bene in viso.
<<Hai qualche problema, Micheal?>> ribatté James.
Mi misi tra loro due e li allontanai da me.
<<Micheal noi abbiamo finito di parlare quindi puoi andare, ci sentiamo>>
Mi salutò con un cenno della testa sorridendo e ricambiai.
<<James, davvero puoi smetterla di seguirmi come un agente dell'FBI?>> iniziammo a camminare.
<<Io non ti seguo, mi assicuro che non provino a stuprarti, altrimenti chi infastidisco?>>
Lo dovrei prendere come un complimento?
<<ti importa solo per questo?>>
Ma perché non mi tappo la bocca? Mi uscirono queste parole Senza pensarci, forse riflettendo su quel bacio. Non avevamo più parlato di questo..
<<Perché me lo chiedi?>> é nervoso e si capisce perché mette le mani tra i capelli, lo fa sempre quando è imbarazzato o nervoso.
<<Perché..dopo quel bacio.. Cioè non ne abbiamo parlato.. >> imbarazzata anche io.
<<Non dobbiamo parlarne per forza>>
Rimasi spiazzata a quelle parole, non che mi aspettassi tanto ma pensai una risposta con un minimo di gentilezza.
Ma d'altronde lui è così, cambia umore in un momento senza far capire niente a nessuno e non ho voglia di stare ai suoi comodi.
<<Già, io vado>> dissi e iniziai a camminare velocemente per arrivare a casa.
<<Nic aspetta!>> sentì urlare da dietro, ma non avevo nessuna intenzione di fermarmi.
Da quando Lucas mi ha tradita io non ho più avuto relazioni, lui è stato il primo e l'ultimo ma quando James mi ha baciata, ho sentito una scintilla riaccendersi, ovviamente non che sia l'amore, non lo so neanche io.
James mi afferrò dal polso e mi girai.
<<Non volevo farti arrabbiare, mi dispiace>> disse pentito.
Essere amica con lui sembra impossibile.
<<Va bene, puoi lasciarmi, vado a casa>> lo trattai con freddezza, non volevo parlare nemmeno io di quel bacio, ma mi aspettavo che almeno inventasse una scusa.
<<Ti prego, resta.>>
Ti prego, resta. Nessuno mi aveva mai detto queste parole cariche di bisogno di affetto.
<<Credo che resterò, a patto che mi porti ad una libreria per comprarmi un libro>> Lo perdonai per la millesima volta ma non mi pentì. Accese la macchina e partimmo.
<<Ti ho baciata perché volevo farti sentire bene, per una sera, perché speravo ti saresti gettata il passato alle spalle, non volevo farti restare male, scusa>>
Parole così dolci che continuavano a fluttuare nella mia mente.
Non sapevo che rispondere e non lo feci.
<<Be' perché vuoi un libro?>> chiese.
In realtà tutti mi hanno sempre giudicata per questo. Insomma una ragazza che va male a scuola, perché mai dovrebbe leggere dei libri? Come regola una che non studia dovrebbe andare a qualsiasi festa, dovrebbe tornare a casa tardi, disobbedire i genitori. Invece chi è un secchione dovrebbe avere la testa nei libri,dei genitori iper protettivi.
Ma io non sono così. Io non vado bene a scuola, io amo leggere, io odio le feste.
Sono strana? No, sono io.
<<Io leggo, non sono mica ignorante come te>> riposi.
<<Ah tu non sai come inizia la divina commedia di Dante Alighieri e io sono l'ignorante?>> camminammo verso la libreria e in men che non si dica vidi la vetrina piena di libri, paradiso.
<<Non sono mica una secchiona io>>
Lasciò perdere le mie repliche senza senso e entrammo.
<<Salve>> salutai la commessa, la mia preferita.
Si ho anche una commessa preferita.
<<Niki! Che piacere rivederti!>>urlò Lea.
<<Ti sono mancata?>> chiesi.
Lea é una ragazza molto dolce, timidissima. Ha un anno in più di me, lavora qui da moltissimo tempo per dare una mano ai suoi e a volte la aiuto anche io.
<<Conosci anche le persone che lavorano qui adesso?>> si intromettè James.
Come sempre il suo ottimo tempismo.
<<Si, caro James, sono più sociale di te>> risposi e Lea rise. Ha un gran bel sorriso.
<<Ora vi lascio, buona fortuna, James. Questa volta la sopporterai tu>>
James mi guardò interrogativo.
<<In che senso?>> chiese ma nessuna delle due lo rispose. Lea andò al bancone e io salii le scale seguita da James.
<<Ti vuoi sbrigare? muovi quel culo, nic>> mi girai di scatto e la mia mano si posò violentemente contro la faccia di James.
<<Devo sentirmi a casa, zitto>> sentii mugolare dietro e Arrivammo al secondo piano.
Presi la mia poltrona e la posizionai davanti il mio scaffale preferito.
Iniziai a scartare.
<<Ma cosa cazzo stai facendo, nic!?>>
Prima regola del mio codice di personalità.
Mai interrompermi quando sono concentrata.
Si non ho un codice ma mi piace quest'idea.
Non lo risposi.
<<Vecchio>> iniziai a scrutare libri e a fare la mia solita selezione.
<<L'avrò letto cento volte. Lo ho già. Noioso. Potrebbe essere carino. Sì mi piace.>>
Sotto l'occhio perplesso di James scelsi alla fine tre libri.
<<Hai finito?>> Chiese.
<<Ovvio che no, ora mi rileggi la trama e se mi piace te lo dico, leggi ad alta voce, grazie.>>
<<Sei pazza, lo sai vero?>>
Annuii sapendo di esserlo.
Iniziò a leggere, amavo la trama di tutti i libri ma la sua voce rendeva tutto magico.
Eravamo alla fine del secondo libro quando il telefono di James squillò.
<<Pronto Chloé?>> disse.
Chloé era una del gruppo di Lessie barbie.
<<Okay a stasera. Sta' zitta. Ciao>> attaccò la chiamata e sorrise, non a me.
<<Continuo?>> chiese.
<<Non serve, puoi andare>>dissi.
<<Finisco questo e ti accompagno a casa>>.
Non risposi, quella telefonata mi aveva fatto restare male. Ma a me che importa di lui? Può farsi qualunque barbie vuole.
Finì di leggere e presi tutti e tre i libri e lui mi riaccompagnò a casa. Nessuna parola in macchina e nessun saluto quando scesi dalla macchina.
Lui mi messaggia per uscire, poi quando siamo insieme chiama la sua barbie del momento e non gliene importa minimamente di me. La deve smettere con questi giochetti perché non sono la sua bambolina giocattolo.
Non mi usa quando piace a lui.

Anche Se Sono Un CasinoWhere stories live. Discover now