Capitolo 46

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Nicole pov's

<<Pronto Alan?>>
A dir la verità, non mi aspettavo che chiamasse, non ne avevo bisogno per ora. Pensavo fosse un ragazzo diverso, si è vero che ho fatto quel che ho fatto con James ma non era niente di grave, abbiamo solo ed esclusivamente dormito. Ho trovato esagerata la sua reazione, mica siamo fidanzati! Non doveva lasciarmi a quella stupida festa, non mi sarei mai ubriacata e non avrei fatto dormire James a casa mia.

<<Possiamo vederci pomeriggio?>> chiese.
Marta mi domandò chi fosse e abbassai il telefono per farle vedere il nome sulla schermata.
<<Dovrei studiare, ma riesco a liberarmi per un'oretta, dove?>> E brava Nicole, la scusa e la bugia più insulsa che c'è! Non ci crederebbe nemmeno Pinocchio.

<<In libreria se ti va>>
Accettai e chiusi la telefonata.
Arrivati a casa, pranzammo con mamma e papà tornati dal viaggio di lavoro. Mio fratello era a fare uno stage di psicologia in qualche strano posto per nerd.

<<Vado a studiare Niki, quando torni dal tuo appuntamento con Alan, guardiamo un bel film, ti va?>> Marta salì con me in camera.
<<Si certo>> dissi.
Se ne andò in camera sua e anche io.
Oggi voglio passare del tempo con me stessa, per pensare a me.
Così presi le bozze di carta del mio libro e salii sul tetto della mia camera, il luogo che mi da più sicurezza di tutte.

Mi sedetti sulla coperta e iniziai a scrivere, la protagonista, sta affrontando una complicata storia d'amore impossibile che la mette a dura prova, così misi questa frase.

"Ed è proprio vero che quando la vita ti incasina preferiresti chiuderti in te stessa e non dare retta a nessuno, però non è così che si affronta la vita, non esiste cosa impossibile per chi da sempre lotta, se lotti vinci sempre. Sempre e comunque si vince qualcosa, anche da una sconfitta."

Io e la protagonista ci assomigliamo moltissimo per certi aspetti, solo che lei non si dà mai per vinta mentre io a volte mi sono lasciata trascinare dalle mie debolezze e dalla paura di non essere abbastanza forte. Però ora non più.
Continuai a scrivere e a collegare una parte di me nella storia. Finché non arrivò Marta e mi fece prendere un colpo al cuore.
<<Marta ma che fai!?>> chiesi mettendo da parte la storia.
<<Volevo parlarti, Niki>> disse e si sedette accanto a me.

Non notò la storia.
<<Niki che ti prende? Perché non parliamo più? Sono la tua migliore amica da tantissimo tempo, mi manca parlare con te. Sembra che non abbiamo il rapporto di prima>>
In realtà è assolutamente vero. Ieri quando siamo andate tutte e tre a fare shopping mi sentivo a casa, loro sono tutto per me. Fino a qualche mese fa passavo tutto il tempo con lei, stavamo così bene e ora che sono venuta qui non abbiamo trascorso molto insieme. Mi piacerebbe recuperare tutte le ore che non sono stata con lei.
<<Anche a me, Mar mancano gli istanti passati insieme>>
<<Io ti parlo sempre di Jacob, e ne so poco di amore per ora... Però la tua faccia quando parli di Alan non è paragonabile a quella che fai quando sei arrabbiata con James>> disse.

James è un capitolo chiuso, vedremo se anche con Alan andrà così.
<<Dai Mar.. Non voglio parlare di queste cose. Non dirò mai che mi piace lui perché sarebbe una grandissima stronzata, credimi. >> replicai annoiata.

<<E va bene, ti credo ma non ti lascio certo così. Non avevi detto che venivi qui solo per le stelle?>> chiese
<<E ci sono. Le stelle non se ne vanno con la luce del giorno>> spiegai.
Continuammo a parlare e le raccontai del mio libro finché non si fece tardi, così andai in camera e mi preparai per uscire.
Io e James abbiamo fatto più danni del previsto, litigando continuamente, avevamo formato un gruppo tutti insieme e ora ognuno per le sue, ma da una parte è meglio così.
Uscii e presi un taxi per arrivare più velocemente alla libreria, oggi Lea era di turno e quando la vidi subito corsi ad abbracciarla.

<<Guarda che non possiamo continuare a fare così, ci dobbiamo vedere più spesso>> disse sciogliendo l'abbraccio.
<<Dobbiamo uscire insieme quando hai tempo libero>> proposi. Era così solare e bella, vorrei includerla nel gruppo, non ha molti amici.
Senti chi parla..

<<Posso rubartela per qualche minuto?>> arrivò Alan dalla porta e mi sorrise, ricambiai timidamente, cosa piuttosto insolita.
<<Prego.. >> rise Lea e tornò a sistemare i libri negli appositi scaffali. Alan mi prese per la mano e andammo al piano di sopra, era un po' nervoso e anche io.
Si sedette sulle poltroncine rosse scuro messe per far rilassare le persone, questa si che è una casa.
Mi misi accanto a lui e iniziò uno di quei silenzi imbarazzanti in cui vorresti solamente essere inghiottita dalla terra o semplicemente sprofondare chissà dove.
Poi quando mi accorsi che la situazione non era delle migliori, parlai io.
<<Allora.. >>

<<Allora>> rise lui. Oh dio ora perché ride?
Ho sempre pensato che chi ti ride in faccia mentre sei seria non merita nemmeno di essere in vita. Cioè se ti sto parlando di una questione importante cosa ridi?
<<Ho sbagliato e lo so a non dirti di James. Ma non abbiamo fatto niente di niente se non dormire nello stesso letto ognuno al proprio lato e lui era ubriaco ieri sera, pensavo ti fossi fidato più di me che di uno sconosciuto ubriaco, ad essere onesta.. >> spiegai.

Io stimo molto questa parte del mio carattere, non mi faccio intimorire da niente, rischio. Non mi importa se potevo benissimo dar ragione a lui per questo fatto di James ma nessuno mi impedirà mai di fare quel che è giusto, quel che mi pare.
Se ho ragione, faccio di tutto per tenermela.
<<Si, hai perfettamente ragione, solo che mi fidavo quando mi hai detto di non avere rapporti con lui>> mise una delle sue mani sulla mia, in un gesto affettuoso.

<<No, non ho detto di non avere rapporti, ti ho detto che non era il mio fidanzato. E poi non mi è piaciuto il fatto che tu mi abbia lasciato a quella festa sapendo che non ero a mio agio>> ancora una volta rinfacciai la mia disapprovazione.
<<Sono stato uno stronzo Niki, mi dispiace tantissimo>>
Mi abbracciò, è tanto dolce però non mi va giù non poterne discutere solo perché è dispiaciuto.
<<Alan... >>

<<Mi farò perdonare, credimi. Anzi ti ho portato giusto un pensierino, niente di ché>>
E prese dalla sua tasca una scatolina nera, con dei brillantini tutti intorno.
Estrasse un bracciale bellissimo, splendeva così tanto che sembrava ci fossero stelle dentro. I ciondoli argento erano due, uno aveva cuore con dentro il segno dell'infinito e l'altro aveva un pezzo di un puzzle. Era a dir poco spettacolare.
<<Oddio Alan, non dovevi. Sei così gentile ed è bellissimo!>>
Me lo mise e mi stava a pennello sul braccio.
<<Come te>>
Sorrisi e rise anche lui, ci abbracciammo, passammo il resto del tempo a scherzare e a parlare. Poi mi portò a casa, Alan non fa che stupirmi ogni volta.
Tornata a casa Marta mi fece il terzo grado e le raccontai del bracciale.

<<Niki! È splendido!>> si complimentò.
Poi sentì una voce fastidiosa che veniva dalla stanza di mio fratello..

Anche Se Sono Un CasinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora