Capitolo 3

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Rimane a guardarmi per un po', poi aggiungo.
<<E tu saresti?>
<<Io sono Michael, piacere>> mi porge la mano e la stringo. Nel frattempo Allison si allontana e il mio sguardo vagava il più lontano possibile dal viso di Micheal, mi guardavo intorno cercando Allison e nel frattempo impreco nel pensiero sperando di comunicarle la mia disapprovazione nel lasciarmi sola con questo tipo.

Poi si mette a ridere. <<Cosa c'è da ridere?>> chiedo.
<<Niente, è che di solito le ragazze quando mi parlano mi guardano, mentre tu hai gli occhi da un'altra parte, ed è divertente, nulla di più>>
<<Io non ci trovo niente di divertente, magari non mi va di guardarti ed aspetto che ti sposti dal distributore, no?>>

Lui fa una smorfia, poi decido di ritornare da Allison dato che la situazione lì stava diventando piuttosto noiosa e asfissiante poichè Micheal non aveva intenzione di farmi prendere una normale bottiglia d'acqua. Raggiungo Allison ma lei era quasi più agitata di me. <<Cosa mi sono persa? Oltre alla mia stima per te, ovviamente>> le domando sedendomi accanto a lei. 

<<Scusa tesoro, ho pensato ti potesse fare comodo conoscere qualcuno ma ho avuto dei precedenti con Micheal, non gli sono mai stata tanto simpatica e non volevo che ciò potesse influenzare anche te. Comunque ho appena saputo che la più grande partita di questo campionato, è stata anticipata a domani. Io devo assolutamente andarci, e tu verrai con me, giusto?>>
<<Assolutamente.. >> Inizio e lei sorride come un bambino.
<<No!>> la curva sul suo viso sparisce anzi diventa una smorfia.
<<Ti prego, ti prego, ti preeeeego>> giunge le mani per supplicarmi e annuisco sconfitta con un cenno della testa, sapevo già che sarebbe successo di tutto domani.
Ce ne andiamo da quella palestra, questa volta non a piedi ma con un taxi. Tornata a casa, noto che Kate è decisamente meno contenta di stamattina e mi avvicino a lei. <<Kate, tutto bene?>> <<Oh scusa tesoro, mio figlio ha iniziato a fare altre risse a scuola e sto pensando di farlo trasferire in un'altra. Magari con dei nuovi compagni tiene a bada l'istinto selvaggio che ha. Tu piuttosto?>> domanda e le racconto di pomeriggio, ma la mia mente resta fissa sul figlio di Kate, ho un vago ricordo di lui quando eravamo ancora piccoli, non rammento la sua età e tanto meno il volto ma deve essere davvero un idiota per fare a botte con chiunque.

La mattina seguente mi alzo più presto del previsto. Passo la piastra sui miei capelli con tutta calma, scendo giù a fare colazione e dico a Kate che sarei andata a scuola a piedi, camminare di mattina non può che farmi bene e lei accetta la mia decisione.

Passando da casa di Allison, decido di aspettarla davanti casa sua. Passano alcuni minuti e vedo Allison uscire, sorride per la sorpresa e corre ad abbracciarmi. In realtà sono  davvero sorpresa del suo gesto, io detesto gli abbracci, ma potrei anche farci l'abitudine.

Mentre ci incamminiamo  verso scuola, mi ferma di scatto e dice.
<<Ti va di fare un giro in città, invece di andare a scuola?>>Alla sua richiesta spalanco gli occhi, pensavo fosse quel tipo di persona sempre attenta a scuola e invece non è così.
<<Wow non ti facevo una tipa da marinare la scuola>> 
<<Uno strappo alle regole ci sta qualche volta>>

Sorrido e mi dico che ci sta davvero uno stacco dalla quotidianità, non tanto per me, per tutta la mattina mi mostra la città e tutti i suoi posti meravigliosi. Davvero non credevo che in una sola città potessero esserci cose così incredibili, siamo per giunta passate degli Harry Potter studios e niente mi ha vietato di scattare qualche foto solo dall'esterno, ma ho già in programma di farci una bella e lunga visita. 
<<Ehi, Niki guarda lì!>> Allison da lontano mi indica  il Tower Bridge. Il ponte più imponente che abbia mai visto, una vera meraviglia, ogni sito internet non gli rende giustizia.

Dopo qualche ora di infinite foto e visite a posti sconosciuti, Allison riceve una chiamata da sua sorella che le dice di dover tornare a casa.

<<Niki, io dovrei andare a casa, ti passo a prendere alle tre per andare alla partita>>

Annuisco e dopo averla accompagnata mi avvio verso casa.
Presi da mangiare una pizzetta per la strada e tornai a casa già con lo stomaco pieno, Kate mi ha avvisata tramite un messaggio che a pranzo non ci sarebbe stata, il famoso figlio ha un imoegno importante e deve essere lei ad accompagnarlo siccome il padre gli ha confiscato la macchina per punizione. Chissà quando e se conoscerò questo ragazzo.
Arrivata a casa, comincio a scegliere qualcosa da indossare per la partita. Dopo un'ora circa di indecisione totale, prendo un vestitino grigio abbastanza corto (o forse troppo?) Faccio una bella coda alta, metto le mie converse preferite e aspetto  Allison sul divano, mentre guardo sul cellulare le foto che ho scattato stamattina.
<<Sei pronta? Oh wow ma che bella ragazza!>> scherza Allison quando mi vide uscire dalla porta.

Ci mettiamo a ridere insieme e dopo un po' ci incamminiamo verso scuola.

Il campo della scuola è in perfette condizioni, sembra ristrutturato da poco, le tribune sono ancora quasi vuote, da lontano vedo Michael e lui mi sorride. Poi vedo i giocatori della squadra avversaria, uno in particolare, mi guarda da un po', un ragazzo piuttosto alto e molto muscoloso da quanto posso vedere da qui. Svio lo sguardo per un po' solo perché Allison inizia a spettegolare anche sul coach. Quando mi giro per cercare il ragazzo di prima non lo vedo più, dopo qualche assurdo minuto, mi prende un colpo, quando mi accorgo che è proprio dietro di me.

Gli faccio un'occhiataccia piena d'odio, e lui si mette a ridere. Poi mi volto verso Allison e lei ride insieme a lui mentre io la guardo sconcertata del fatto che lo stava appoggiando.
<<Tu sei la nuova della scuola? Non ti ho mai vista da queste parti>> dice. E non posso far altro che accorgermi di avere un ragazzo davvero bello davanti a me, rimane sempre uno sconosciuto ma il suo viso mi ricordava qualcuno in particolare. Occhi verdi, capelli castani quasi sul biondo scuro.
<<Eh già>>rispondo in tono duro. 

<<Quindi sei Nicole Hale? Fantastico>> insiste il ragazzo davanti a me. 

<<E tu hai un talento straordinario nel rompere le palle alle persone? Fantastico>>

<<Comunque io sono James>>
<<Nessuno te lo ha chiesto, mi pare>>
<<Sei così scontrosa con tutti?>>
<<No, solo con chi voglio io e tu in questo momento sei in cima alla lista, ritieniti fortunato>>
Lui non risponde, e io rimango a guardarlo cercando di capire a cosa sta pensando di me, sicuramente che sono una ragazza viziata e capricciosa.

<<Non guardarmi troppo che mi sciupi, Nic>> Nic?! E da quando uno che mi conosce da a malapena un minuto mi dà un soprannome? Questa confidenza da dove l'ha tirata fuori?

<<Dovresti abbassare un po' la tua autostima, sai...>>
<<E tu dovresti alzare la tua.. >>
<<La mia è alquanto sul normale>>  rispondo.

<<Onesta la ragazza, mi piace>> dice... ma guarda un po'! Tu no.
<<Continui a starmi sulle palle..>>
<<Sei così fastidiosa, Nic>>
<<Non sai niente di me>> E menomale aggiungerei.
<<Grazie a Dio.. >> teatralizza con tanto di gesto di preghiera.
<<Sei odioso, quando comincia questa maledetta partita così sparisci dalla mia vista?>>
Nemmeno finisco di dire questa frase che l'arbitro chiama tutti i giocatori e lui mi dice: 
<<A dopo, Nic, ci vedremo più spesso di quanto pensi.>>

Anche Se Sono Un CasinoWhere stories live. Discover now