Capitolo 32

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Ormai sono due mesi che sono qui, ho imparato a conoscere i miei amici e lui.
James mi sta complicando la vita.

Mi svegliai tranquillamente non avendo scuola e invitai Allison a mangiare da me con Marta e mio fratello dato che i miei genitori lavoravano tutto il giorno in azienda.

<<Niki ciao!>> entrò Allison abbracciandomi.
Mangiammo tutti insieme parlando di tutto e di più. Ma io con lo stesso pensiero in mente. Perché se lui sta con una diversa ad ogni festa e ama un'altra perde tempo con me? Perché non mi lascia vivere lontano da lui?

Sono così frustrata che Andai diretta nella mia camera quando tutti si sdraiarono sul divano per riposarsi. Questo weekend ho intenzione di stare con me stessa, con i miei pensieri.

Salii in camera e presi un vecchio cofanetto che tengo chiuso da quasi due anni, da quando Lucas mi ha lasciata, beh quasi tutto finì quando lui mi lasciò.
<<Non ci posso credere>>
Perlustrando tra le vecchie cose, trovai una bozza di una mia vecchia storia.

Si, un anno e mezzo fa iniziai a scrivere una  storia d'amore, quando ero felice.
Ora la mia vita è tutta così complicata, da quando lui è arrivato.
Basta pensare a lui, okay Nicole?
Sfogliai le pagine e mi persi tra le righe, ammisi a me stessa che ero davvero convincente come scrittrice finché non arrivai alla fine dell'ultima pagina. No, non era finito.

Mi decisi a scrivere ma non trovai ispirazione.
Senza avvisare nessuno Andai in libreria oggi Lea non era di turno ma entrai lo stesso. Al mio scaffale preferito trovai un ragazzo, alto ma con dei grandi occhi marroni, piuttosto carino.
Mi vide ma non fece molto caso a me e continuò a leggere.

<<Ciao, piacere io sono Alan>>
Si presentò timido e ricambiai il sorriso.
<<Piacere, Nicole>>
<<Sei di qua?>> mi chiese ritornando sul suo libro.
<<Mi sono trasferita da poco, tu?>>  davvero un bel ragazzo.
<<Si, ma non proprio qui, a qualche isolato>>

Continuò a sorridere e se fossi al posto suo la mia mascella sarebbe andata a farsi fottere.
<<Sorridi proprio tanto eh?>> perché non mi tappo la mia fottutissima bocca?

<<Oh beh scusa>> rise, nessun tipo di cattiveria nel suo tono di voce, a differenza di qualcun altro.
<<Non devi scusarti, é bello sorridere sempre>>
<<Anche una bella ragazza come te dovrebbe farlo>> arrossii, che dolce.
Arrivò un messaggio da Marta che mi chiedeva dove fossi.

Devo proprio tornare a casa.
<<Scusa, devo tornare, é stato un vero piacere>> dissi.
<<Spero di vederti in giro. Ciao Nicole>> mi diede un bacio sulla guancia, niente malizia.
Mi costava ammetterlo ma non provai il brivido che avevo provato con James.
Forse perché non è stato un bacio vero e proprio.

Tornai in men che non si dica e aprii la porta.
Di certo non mi aspettavo di trovare mio fratello e James parlare sul divano di casa mia.
<<Cosa ci fai in casa mia?>> urlai arrabbiata, e non poco.
<<Ciao, nic>> come osa presentarsi a casa mia dopo avermi mollato in asso per una cazzo di barbie?
Corsi verso Allison e Marta in cucina.

<<Chi lo ha invitato qui?!>>
Le mie amiche intuirono la mia rabbia e risposero calme.
<<Scusa, Niki. Dovevamo avvisarti ma lui ci ha chiesto se poteva stare un po' con noi, compresa tu. E tuo fratello ha detto si>>
<<Ci dispiace un sacco, Niki>>
Allison era sul punto di piangere vedendomi così arrabbiata, ma quando c'è di mezzo lui non ci capisco più nulla.

<<Scusate, é solo che non siamo in buoni rapporti, mi da sui nervi>> mi calmai e mi abbracciarono.
Entrammo tutte insieme in salotto e Marta chiese a James.
<<Che hai fatto ieri?>>
<<Ero con Daniel>>
Ah, eri con Daniel, James? Non da Chloé?

<<Ci avrei scommesso>> aggiunse Allison.
<<Sono andato alla festa di Chloé, con lei>> mi provocò..
Scusa?
Oh be' se la mette così..

<<Ragazze ho conosciuto un ragazzo, in libreria>> mi sentii gli occhi indagatori di mio fratello e James addosso. E davvero addosso, perché mi girai da James e incontrai i suoi occhi fissi sui miei, e lo capii perché era come se i nostri occhi stavano per scambiarsi, come se stesse cercando un contatto con i miei, come se fossero fatti apposta per guardarsi.

<<Era carino?>> chiese Allison eccitata.
Raccontai tutti i dettagli a loro e vidi lo sguardo di James accigliarsi. Ben gli sta.
<<Mi raccomando sorellina, attenta>> disse mio fratello.

<<I tipi di qui non sono molto affidabili, non ti conviene innamorarti subito, nic>>
<<E chi sei tu, per darmi ordini eh, James?>> iniziai. Allison e Marta si guardarono fiere e mio fratello non capì.
<<Ma smettila, nic. Non conosci le persone di qua, non sai che coglioni ci sono in giro>> ribattè arrabbiato.

<<Lui é gentile, a differenza tua, forse sei tu il coglione>> forse ho esagerato e le mie amiche e mio fratello si guardano sorpresi.
<<Sai che c'è, nic? Fai da sola, gettati in pasto alle merde, poi te ne accorgerai>> si alzò e chiuse la porta alle sue spalle.

<<Niki, ti arrabbi così facilmente>> rise mio fratello.
I suoi tentativi di protezione verso di me mi fecero sorridere.
Ma non mi pentii di aver risposto alla sua gelosia, se così si può chiamare.
Rimasi a parlare con loro per un'oretta e dopo, iniziai a scrivere il continuo della mia storia.
Quasi mi emoziono scrivendo rigo per rigo, come se scrivendo, qualcosa potesse migliorare dentro di me, é uno sfogo, é una distrazione, é una cosa che brucia dentro il petto, quando scrivo, c'è una fiamma che arde, che mi dice di rischiare perché niente va mai perduto. Rischiare perché la vita è una sola.

Persi la cognizione del tempo e vidi che era buio già da un bel pezzo e mi misi a dormire.

Altra bella giornata di weekend passata a dormire e mi svegliai di lunedì.
Non ho sentito James, e forse sto meglio.

Arrivata a scuola sfoggiai il mio lato depresso da Lunedì, poi a lezione di matematica e lo vidi.
<<Ciao>> dissi.
Si lui si è comportato malissimo con me, e io anche l'altro giorno con lui, siamo pari adesso.
<<hei, nic>> sorrise.

Odio i suoi cambiamenti d'umore continui, odio il fatto che si comporti come se non fosse successo nulla. Ma amo quando si dimentica tutte le liti e mi perdona, amo il sorriso che fa quando mi chiama nic.

<<Sono ancora arrabbiata con te>> minacciai.
Ancora la prof di matematica non era arrivata e mi posizionai accanto a lui.
<<Per Chloé?>> chiese.

Anche Se Sono Un CasinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora