Capitolo 38

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Prima di andare con lo zio a comprare le varie cose che gli servono per piantare feci una bella dormita.
Ma ovviamente come ogni mio risveglio, sentì le urla di James per sbrigarmi, prima o poi dovrò cambiare abitudine, metterò i tappi alle orecchie.
Andai subito a cambiarmi e misi una semplice felpa rosa con un pantalone nero.

<<Ti muovi come fossi un robot, sbrigati!>> James entrò per la millesima volta nella camera e mi trascinò con lui giù dallo zio.
Se pensavo che si potesse vivere in santa pace, mi sbagliavo di grosso perché ogni essere vivente che é nella mia vita deve sempre rompermi o criticarmi.

<<Preferite andare a piedi o con il trattore?>>
Una delle tante cose che detesto é il rumore assordante, come il motore del trattore quindi la mia scelta e di conseguenza, anche quella di James fu di andare a piedi.

Iniziammo a camminare nel verde della natura incontaminata, o meglio, contaminata dallo sterco delle mucche, ma sono dettagli.
Tutta la strada é caratterizzata dai cigli dell'erba alta che si gettano sull'asfalto bagnato da qualche goccia di pioggia. Quanto mi piace l'odore della pioggia.  C'è anche qualche coccinella qua e là.
Una si mise sul mio indice e risi dal solletico dei suoi passi sul mio dito.
La persona stupida accanto a me rovinò il bel momento, come sempre d'altronde.
<<Smettila di sognare, Alice, che non siamo nel paese delle meraviglie>> disse e non potei far altro che schiaffeggiarlo con un ciglio d'erba.
Arrivammo più presto del previsto e lo zio ci diede la lista delle cose da prendere.

Ci dividemmo e lui se ne andò per la sua strada.
<<La prima cosa da trovare é il terriccio per le piante e l'orto>> disse leggendo e segnando con un dito ciò che aveva appena letto.
<<Sembra una caccia al tesoro, cambia tono di voce>> suggerii.
Mi guardò come se avessi appena infranto i suoi sogni.
In quel preciso momento mi ricordai di dover chiamare Alan per tutte le volte che non ho risposto.

<<Emh James, devo fare una telefonata, mi allontano un attimo, tu continua pure>>
<<Con chi devi parlare?>> chiese
<<Non vedo come possa interessarti>>
E andai verso il mercato dei fiori, rose rosse, Margherite, girasoli, di tutto e di più.
Le mie preferite in assoluto sono le rose bianche, così bianche e pure, il colore più semplice con il fiore più ammirato.

Digitai il numero e chiamai.
"Niki! Era ora!" Ero tremendamente sicura che stava sorridendo.
"Ho avuto da fare, scusa"
"Più importante di me?" chiese Alan.
Beh forse sì, non che James sia più importante di lui, chiaro.

"Ho capito, tranquilla, come stai?" disse dato che non risposi alla domanda di prima. Non lo conosco ancora e non voglio affrettarmi con lui.
<<Sta benissimo, non preoccuparti, principe azzurro>> si interpose tra noi una terza voce, la voce di un cretino, James.
"Chi era, Niki?" chiese lui dall'altra parte del telefono.

Feci segno a James di andarsene ma rimase lì come intrappolato da qualche sabbia mobile.
<<Il cacciatore>> disse sempre lui.
E io chi sono?
"C'è quel ragazzo, con te?"
Potrei essere biancaneve ma non parlo con gli uccellini e non ho dei nani. Pensandoci bene potrei essere un nano! Ho deciso, sono Brontolo.
"É una lunga storia, Alan, ti chiamo dopo, okay?"
Rispose di sì e chiuse la telefonata.

<<James, devi smetterla sul serio, lasciami vivere>>  dissi chiaramente, scandendo bene ogni parola. Non so che tipo di rapporto abbiamo io e James ma dovrò avere una vita sociale nella mia vita prima di morire.
<<Non stai nemmeno agli scherzi, sei cambiata con questo Alan del cazzo>> se ne andò verso i venditori di semi per l'orto.

Non sapevo che fare quindi presi dei soldi e comprai una rosa bianca.
Ha un caratteraccio lui, non so come prenderlo perché si arrabbia per tutto,non possiamo trattare un argomento serio che se ne va e chi si è visto, s'è visto.

James pov's
Non lo so che mi prende quando é arrabbiata con me. Non voglio che lo sia. Voglio farla vivere quindi non mi intrometterò più tra lei e Alan, se la ama, che se la prenda.
Andai a prendere io tutto ciò che era segnato sulla lista, e finii davvero presto.

Forse sono stato troppo cattivo con lei, ma mi fa incazzare così tanto che non ci vedo più.
La cercai ovunque ma niente e se non la trovo prima che arrivi suo zio, morirò.
Ogni negozio, ogni bancarella, niente.

<<Avete visto per caso una ragazza, bassa, cioè, in media, con i capelli castani, quasi biondo scuro. Occhi azzurri chiari, pelle chiarissima. In pratica un vampiro>> chiesi al tizio che vendeva i fiori.
<<Sì, le ho venduto una rosa, un quarto d'ora fa, credo sia andata da quella parte>> indicò un sentiero molto affollato. Ringraziai l'uomo e me ne andai a cercarla.

Ogni persona non era lei, era impossibile trovarla tra tutta quella gente che camminava e si spintonava.
Però, lei non ama il caos, quindi sarà sicuramente in qualche luogo dove non ci sono tutte queste persone.
La odio quando si deve far trovare..

Vicino una vecchia signora vidi una staccionata che portava, almeno credo, ad una stalla.
Ora sono solo, il che mi tranquillizza perché la troverò di certo.
Come non detto la vidi, poggiata alla recinzione con una rosa bianca, bella come lei, cioè.. Bianca come lei.
Presi il mio telefono e le scattai una foto. E che bella foto. Credo che un giorno le dovrò dire che le scatto queste foto di nascosto, forse non mi denuncerà per stalking.

<<Biancaneve, sei tu?>> dissi avvicinandomi a lei.
Si spaventò ma rise lo stesso.
<<Quando smetterai di farmi paura voleranno gli unicorni>> si mise più vicino a me guardò verso il cielo.
<<Oggi sei fissato con le favole eh? Prima Alice, ora biancaneve. Sei ancora tu?>>
É strano come dopo una discussione io e lei torniamo sempre come prima, come se ci scordassimo di tutto.
<<Cambio routine>> risposi, dopo un po' di sguardi spensierati le dissi.
<<Nic, dobbiamo andare, ci torniamo domani se vuoi>>

Annuì e ci incamminammo verso lo zio Carl.
Lo trovammo subito e tornammo a casa, Nicole era sempre più incantata dalla sua rosa, si abbinano perfettamente insieme.

<<Avete tutto il tempo per sistemarvi in camera, io ho comprato qualcosa da mangiare al supermercato, giusto un panino. Ci vediamo tra un po'>>
Così salimmo in camera e come non detto iniziammo a discutere su a chi andasse il letto.

<<Fai il gentiluomo una volta tanto>> urlò lanciandomi il cuscino.
<<Guardami e dimmi se uno come me possa mai essere un gentiluomo>> replicai io.
Mi guardò bene e scosse la testa.
<<Dormirai sul divano>> insistette ancora.
Io dormo sul letto.
<<Sei così crudele. Vuoi davvero far dormire questo bel ragazzo su un freddo divano, di notte?>> chiesi facendo la faccia da cucciolo.
<<É esattamente quello che voglio fare e, no, con me non attacca il cagnolino bastonato>> finì di sistemare il letto e fece per andarsene giù ma la presi per il polso e la fermai.

<<Ti prego, me ne starò fermo in un angolino come un angioletto>>
Ci pensò un bel po' e poi disse.
<<E va bene, ma non mi sfiorerai, guarderai, e dormirai soltanto>>
Sorrisi così forte che la mia mascella sarebbe caduta a breve.
<<Puoi anche smettere di sorridere prima che ti prenda una paralisi a tutta la faccia>>

Scendemmo a mangiare e finito tornammo in stanza.

Autrice pov's
Ragazzi oddio non so cosa dire! La mia storia è seconda su due classifiche e siamo quasi a 1k letture!
Vi amo sempre di più ❤️



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