16.Incursione Notturna

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La giornata non è affatto volata, non vola mai soprattutto quando stai male; l'ho camuffato abbastanza bene.

Niall, non ha ritenuto opportuno spedirmi in Hotel, per fortuna non è davvero infermiere ma un cantante perché fa delle pessime diagnosi.

Comunque non mi ha lasciata per un momento sola, tranne per le prove dove però mi ha affidato a Lou, che è venuta qualche giorno prima per visitare la città.

«Mi raccomando non fargli fare sforzi, falla stare seduta ha la febbre.» detto questo scappa.

«Niall!!!» urlo per rimproverarlo.

«Lo avevo capito già da quando ti ho abbracciata poco fa, non c'è bisogno di un genio, sei uno straccio tesoro.»

«Eh già, sto malissimo, finito il concerto me ne vado subito in camera.»

Lou si alza e va verso la sua borsa per tirare fuori non so cosa, mi si stanno chiudendo gli occhi e rischio di addormentarmi sul divano.

«Tieni, prendi una di questa.»

«Hai una farmacia lì dentro?» la prendo in giro anche se sembro uno zombie.

«Ho una bambina, quindi si» risponde ridendo, prendo la pasticca per infilarla nel giubbino di jeans.

Ho accompagnato i ragazzi ovunque, ho conosciuto tecnici di ogni tipo, fatto mille chiamate e mi sento più stanca che mai, mi si chiudono proprio gli occhi.

«Sdraiati sul divano e riposati, io devo andare a sistemare i ragazzi.»

Non me lo faccio ripetere due volte, la vedo che si allontana, mi poggio sul divano che è posizionato praticamente sotto il palco, dove fra un ora si esibiranno i ragazzi.

Le prove le ho viste, ma il concerto credo proprio che me lo perderò, chiudo gli occhi e sprofondo di nuovo nel sonno, scossa dai brividi di freddo.

Non so come io sia riuscita ad addormentarmi nel pieno del concerto, non ne ho idea, questo mi fa solo pensare che la febbre si sia alzata.

Mi alzo infatti svegliandomi per il freddo e senza accorgermene mi stringo un giacchino, i ragazzi stanno salutando, credo che stiano eseguendo l'ultima canzone. Le urla sono altissime, ed ora rimbombano nella mia testa; non so chi sia stato a mettermela, probabilmente Niall, anche se ha un odore conosciuto che ho già sentito non riesco a capirlo tra la febbre ed il caos che c'è.

Non sento i miei pensieri, mi alzo e vado a prendere un bicchiere d'acqua al distributore, le gambe mi fanno malissimo, ma ho bisogno di acqua fresca ed il distributore è solo al corridoio del palazzetto.

Ci sono vari tecnici che stanno correndo da una parte all'altra con indosso la t-shirt nera con scritto Stuff. Mi poggoi alla macchinetta ed estraggo dalla tasca una moneta per prendere l'acqua, prendo la pastiglia che mi ha dato Lou per farmi abbassare la febbre e la ingerisco.

Ho sperato che sarebbe passata da sola, ma credo di essere arrivata a 38.5 se non 39 di temperatura.

«Lily sei qui!» sento Niall chiamarmi, alzo lo sguardo e lo vedo venire verso di me.

«Si, sono venuta a prendere una bottiglietta d'acqua per prendere la medicina.» gli mostro la bottiglia, parlo piano non ho la forza nemmeno di fare questo, non so domani come farò a lavorare, spero che questa cosa faccia effetto.

«Ok, ora ce ne andiamo.» mi cinge le spalle con il braccio e ci avviamo fuori, solo quando stiamo per uscire dal retro mi rendo conto di aver ancora sulle spalle la giacca.

«Tieni Niall» mi sposto un attimo da lui, e la tolgo dalle spalle per consegnarla a lui che mi guarda confuso.

«Non so di chi sia, non so se è tua, in ogni caso lasciala qui, non voglio portarmi via qualcosa di qualcun altro.»

THE GIRL CRUSH || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora