45.Treat People With Kindness

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Vedere i ragazzi cantare mi rassicura, stranamente sono al di sotto del palco, nel parterre insieme a Declan avrei preferito restare nascosta ma Harry non era molto d’accordo.

Mente aspettavo i ragazzi ho sentito tutti sussurri dietro di me, un vario “è lei, è Lily, si quella che si fa Harry” ed ovviamente anche “troia”.

Sarei voluta girarmi e rispondere per le rime a quelle ragazzine esaltate, ma Declan mi ha fermata «So che è difficile, ma ci pensa Harry» l’ho guardata confusa ed arrabbiata.

Questo succedeva prima che iniziasse il concerto, ora che sono all’ultima canzone e ai saluti sento di essermi calmata, ma non vedo come Harry possa pesarci lui, di certo non può litigare con le sue fan, quindi non ho veramente idea di cosa possa fare.

Volgo lo sguardo sui ragazzi che stanno ringraziando le fan «Grazie Parigi!» urla Louis seguito dagli altri, poi vedo Harry avvicinare tutti per digli qualcosa, stiamo tutti con gli occhi su di loro per capire che cosa hanno in mente ed ecco che proprio il riccio prende parola.

«Ho chiesto ai ragazzi un minuto per dirvi una cosa che mi riguarda personalmente, ma ci tengo molto, anzi moltissimo dirla» avanza verso la passerella e si ferma dalla mia parte guardandomi un attimo, mentre io sono sicura che lo stia guardando con terrore, non so che cosa possa dire.

«So che mi volete bene e vi ringrazio per questo ogni giorno, ma voglio essere chiaro. La mia vita privata e le mie scelte, sono solo mie e se volte giudicatemi, dite quello che volete su di me, io sto sotto i riflettori per una mia scelta, ma magari chi è stato visto recentemente con me non lo è»

Si riferisce spudoratamente a me, e la cosa mi dà una certa ansia visto che lo stadio è totalmente in silenzio per sentirlo.

«Se ci tenete a me, abbiate rispetto delle persone che sono viste con me, perché non hanno colpe, seguite solo questo e mi riferisco ad ognuno di voi, TRATTA LA GENTE CON GENTILEZZA.»

Si volta verso di me, e solo quando vedo i suoi occhi spalancarsi e poi sorridermi dolcemente mi rendo conto di essermi commossa. E come non potevo commuovermi? È la prima volta nella storia che fa un discorso così e lo ha fatto per difendere me.

Le cose non sono andate come mi aspettavo stasera, mai avrei pensato che Harry si sarebbe esposto così tanto per me.

Sono uscita dopo il suo discorso, ho incontrato Mark fuori che mi ha assicurato che farà firmare i documenti ai ragazzi, non che mi interesso molto arrivata a questo punto. Domani andrò in ufficio da William e mi licenzierò, ho deciso.

Me ne sono andata fra la folla per mimetizzarmi, lo stadio è in pieno centro, così inizio a camminare.

C’è caldo, ma grossi nuvoloni, nonostante sia tarda serata si vedono ancora, anche se è Luglio ormai non dovrebbe esserci questo tempo in Francia, ma a quanto pare mi trascino dietro il tempo piovoso di Londra e ne ho conferma quando inizia a lampare, fra poco ci sarà la pioggia, ma non credo che Parigi, la città delle luci perda fascino con un po’ di pioggia, anzi rende tutto incredibilmente romantico.

Non so come ma arrivo finalmente sul ponte di Alessandro III si vede benissimo la Torre ed è una vista mozzafiato, la amo.

Il cellulare suona, e non guardo nemmeno il nome sullo schermo per capire chi è, lo so già.

«Dove sei?» mi poggio con le braccia ed il busto sul ponte per ammirare il panorama, mentre mi sfugge un sorriso sentendo la sua voce preoccupata.

«Ho scoperto il mio posto preferito al mondo» rispondo serena.

Lo sento sorridere e capisco dal suo sospiro che si è rilassato.

«E come fai a sapere che è il tuo posto preferito?» domanda acconsentendo a questo strano dialogo che si sta creando.

THE GIRL CRUSH || H.S.Where stories live. Discover now