41.Love you Goodbye

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HARRY POV

L’orologio sul comodino segna le 3.45 AM ed io sono ancora dentro Lily, credo che dovrei togliermi e sfilare il preservativo usato, ma lei mi sta coccolando, ha le mani fra i miei capelli, ma devo spostarmi, quindi faccio forza con le braccia e gambe e sposto il bacino uscendo da lei.

La sento irrigidirsi e poi rilassarsi quando mi ripoggio su di lei, ho di nuovo voglia di lei, e credo che dopo stanotte l’avrò per molto tempo.

Non è stato come avrei voluto, avevo immaginato la nostra prima volta più dolce e delicata, ma non sono riuscito a trattenermi a non affondare in lei con tutta la forza che avevo, semplicemente perché ne avevo bisogno, perché ne ho bisogno. Vederla mia anche solo per stanotte è l’unica cosa che contava, vederla godere, ansimare è stato troppo, forse sono stato un po’ troppo brusco, forse dovrei scusarmi.

«Lily» la chiamo alzando la testa, lei mi guarda in silenzio in attesa che continui «Ecco io volevo sapere se…» non trovo le parole adatte e mi sembro un imbecille.

«Vuoi sapere se mi è piaciuto?» scoppia a ridere.

«No!» affermo con disappunto e con un certo imbarazzo, io che mi imbarazzo, ma che cazzo succede?

«No perché non si dovrebbe mai chiedere» continua divertita.

«So per certo che ti è piaciuto!» rispondo piccato nell’orgoglio.

Lei si morde il labbro divertita, ha le labbra più rosse e le guance rosate.

Mi sposto per parlargli meglio e vederla senza stirarmi il collo, così mi sposto poggiando la schiena sulla testiera del letto, proprio come è lei, nella medesima posizione, troppo distanti però.

Lily si copre il seno scoperto con il lenzuolo ora che non c’è più il mio viso poggiato e i miei capelli lunghi che si sparpagliavano su di esso.

«Che c’è Harry, dimmi» dice serena.

Ed io mi perdo nella sua naturalezza, è bella senza neanche impegnarsi, non ha bisogno di un eccessivo trucco o di abiti succinti come quello di stasera per risaltare ai miei occhi. A me piace quando è indaffarata, con i capelli arruffati che le poggiano in modo scomposto sulle spalle, lo sguardo crucciato e il pc sulle gambe intenta a lavorare, mi piace vederla più così perché mi ricorda casa. Mi ricorda il mese in tour con noi, dove sull’aereo non aveva tempo per essere perfetta; la Lily di Londra dell’ufficio Ford è sempre perfetta con i tacchi e ogni giorno con un rossetto diverso sulle labbra ed è fidanzata con il capo.

La Lily del tour è la mia Lily quella che sedeva con me in aereo, quella che mi impediva di assumere droga, quella che si è offerta di aiutarmi senza neanche conoscermi davvero. Quella che ha ballato con me in mezzo ad una strada a New Orleans, che ha avuto anche un attacco di panico, che si è confidata con me, quella che mi ha baciato su un dirupo in Irlanda e che si è lasciata baciare in un corridoio di un hotel.

Lei è stata la mia Lily. Questa Lily così bella, questa Lily di Londra oggi stranamente mi ricorda la ragazza del tour, e forse ha qualcosa in più, sembra felice, e so che un po’ è merito mio.

«Sei felice mi sembra» esterno il mio pensiero ad alta voce.

«Non riesco a fingere, sono felice. Ma sono convinta che non è questo ciò che volevi sapere» ho paura ad ammettere che mi conosce bene, anche se sono solo due mesi che ci conosciamo.

«Sai riguarda a ciò che è successo, la nostra prima volta, la immaginavo diversa e non vorrei che abbia esagerato, dopo quello che hai passato forse avrei dovuto andarci piano.»

THE GIRL CRUSH || H.S.Where stories live. Discover now