CAPITOLO SETTE. LINDA

433 15 3
                                    


SOLO POCHI MESI.

Mi ero ritrovata in bagno a piangere dopo le parole di Rachele. Ci aveva detto esattamente la verità e quelli che non la accettavano eravamo proprio noi e non lei che la viveva.

Il dottor Ferrari aveva capito che stavo per crollare e mi fece uscire dalla stanza senza che la bambina mi vedesse.

A volte avevo paura che un giorno entrando in ospedale mi avrebbero dato la brutta notizia che Rachele sarebbe diventata un angelo.

Claudia conosceva Rachele ma lei a differenza mia non aveva preferenze.

Quando Rachele entrò in ospedale la ricoverarono per gastroeinterite. Dopo tutte le analisi capirono che in realtà quel malessere era dato dal tumore nel suo sangue.

Un giorno mentre eravamo in mezzo ad un cerchio pieno di bambini si avvicinò lei con la sua aria sbarazzina e solare e si sedette al mio fianco. Mi guardava e scrutava. Aveva una bellissima chioma bionda che con i suoi occhi chiari la faceva sembrare una piccola bambola di porcellana.

"Giochiamo a ruba bandiera?" Mi aveva chiesto con la sua acuta vocina.

"Non possiamo, vi stanchereste e non mi sembra una buona idea."

"Ma io sto per morire e vorrei giocarci prima di non poterlo fare più. Sai ho ascoltato cosa diceva il dottore ai miei genitori. La mamma ha cominciato a piangere e papà l'ha abbracciata. Vuoi sapere una cosa? Due giorni fa mamma ha scoperto che nella nostra famiglia sta per arrivare un bambino o bambina ancora non lo sappiamo, però sono felice io lo desideravo da tanto. Voglio proprio un fratellino, non voglio una sorellina perchè mi ruberebbe i vestiti e le gonnelline e non voglio nemmeno che mi rubi le mie scarpette quelle bellissime che mi ha comprato mamma."

Avevo cominciato a piangere silenziosamente mentre quella dolce creatura mi raccontava esattamente tutto ciò che solo un dottore nei minimi particolari potrebbe raccontare.

"Come ti chiami Principessa?"

"Rachele ed ho sei anni. Sono nata ad agosto. Mamma dice che sono nata in un giorno di sole e con gli uccellini che cantavano."

E lei effettivamente era radiosa come il sole di agosto e cinguettava sempre. Aveva sempre qualcosa da raccontare tutti erano ormai ammaliati da Rachele la racconta storie.

Quando uscì dal bagno mi scontrai col dottor Ferrari.

"Mi scusi." sussurrai ancora con gli occhi rossi e le lacrime che scendevano.

"Sai Linda, ciò che fate è veramente bellissimo. La clownterapia intendo, in quei momenti vedo i bambini sereni e spensierati come se non fossero in un reparto di ospedale. Vedo la loro felicità come i bambini che giocano alle altalene nel parco e corrono felici dietro alle farfalle in piena primavera. Piangere serve Linda ma non davanti a loro. Loro sanno già cos'hanno i bambini sono più intelligenti di quanto credi ma ai loro occhi dobbiamo sembrare ingenui quanto loro. La malattia fa male più a noi che a loro che la vivono giorno per giorno, ore, minuti e secondi. Rachele è forte è una guerriera ma purtroppo..."

"Purtroppo dottor Ferrari?"

"Non basta Linda. La sua forza purtroppo non basta per sconfiggere quel mostro tanto grande e forte per una piccola creatura come lei."

"Quanto dottore?"

"Solo pochi mesi, Linda."

Ricominciai a singhiozzare e d'un tratto il dottore mi abbracciò. Piansi contro il suo petto, come una bambina con la mamma. Mi accarezzava la schiena e mi tranquillizzava con piccole parole.

"Bisogna purtroppo essere avvertiti e pronti in questi casi Linda. In dieci anni di carriera ne ho visti anche troppi di questi casi. Dall'alto dei miei trentasette anni cara Linda però, ti posso dire che per me è una sconfitta e una lama nel cuore. I bambini non dovrebbero essere quì per nessuna ragione al mondo tantomeno per il cancro. E' la vita e di conseguenza dobbiamo accettarla."

Lo guardai negli occhi, lo ringraziai mentalmente e andai via lasciandolo lì da solo mentre mi guardava finchè non girai l'angolo del reparto. Aveva trentasette anni e io non potevo assolutamente invaghirmi di lui. Non aveva la fede, lo avevo già visto ma comunque la differenza di età era troppa. Dovevo assolutamente allontanarmi da lui.

𝐼𝓁 𝓈𝒾𝓁𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝒶𝓇𝑒.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora