CAPITOLO UNDICI. LINDA.

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BACIAMI.

Ero in casa con Max e Claudia. Ci raccontavamo le nostre ultime notizie. Max ci raccontava sempre qualche gossip essendo che, lavorava negli studi di Cinecittà. A volte ci anticipava anche la scelta dei tronisti di Uomini e Donne e ci diceva anche quanto fossero belli alcuni dal vivo.

Claudia ci raccontò che aveva conosciuto un ragazzo e che avevano cominciato ad uscire insieme.

Io raccontai di aver rubato un bacio al dottor Ferrari ma che comunque non volevo assolutamente affezionarmi. Avevamo quindici anni di differenza di età e non avrebbe mai potuto stare al passo con me. Avevo da vivere appieno la mia vita mentre lui l'aveva già vissuta.

Mi piaceva. Era inutile nasconderlo e forse le mie farfalle nello stomaco mi volevano ricordare che era più di una semplice attrazione.

Mi squillò il cellulare e lo presi per vedere chi mi stesse chiamando: era Paolo.

Risposi.

"Pronto Paolo è successo qualcosa a Rachele?"

Claudia e Max si guardarono e mi mimarono: "Paolo chi?"

"Ciao Linda, no assolutamente Rachele è in ospedale e sta bene. Volevo chiederti se sei libera adesso?"

"Paolo il dottore Ferrari." mimai ai miei coinquilini e loro iniziarono a battersi il cinque. "Mi ha chiesto di uscire" mimai e loro iniziarono a dire: "Vacci." "Si" "Corri."

"Si sono libera. Perchè?"

"Ti va se ti vengo a prendere e ceniamo a casa mia. Tranquilla non ho secondi fini, voglio solo passare del tempo con te."

"Va bene, fra mezz'ora?"

"Va benissimo. Linda, dovresti dirmi dove abiti altrimenti non posso venire." disse ridendo.

"Certo ti mando la posizione a dopo."

Chiusi la chiamata e guardai Claudia e Max. Avevano sentito tutto e iniziarono a urlare e fischiare.

"Calmatevi bestie. Non faremo nulla solo ceneremo insieme. Non fatevi illusioni."

Li lasciai lì in cucina mentre io andai a prepararmi. Mandai la posizione a Paolo e corsi in bagno.

Feci una doccia veloce e mi cambiai. Misi un paio di pantaloni neri, una maglioncino bianco e i mie anfibi neri. Pettinai i miei capelli e mi truccai. Un velo di fondotinta, un po' di cipria e l'eye liner. Ero pronta.

"Sono giù, ti aspetto. Paolo." mi arrivò questo messaggio.

Misi il mio giubbino e presi la mia borsa e andai da lui.

"Ciao Linda, andiamo?"

"Certo."

Entrai in macchina e iniziammo a parlare di tutto.

Quando arrivammo a casa sua rimasi colpita. Era un piccolo appartamento arredato perfettamente. Aveva un piccolo salotto con un divano in pelle bianco. Alle pareti erano appesi dei quadri astratti. Poi c'era la cucina dove vi era una penisola. Appoggiò due calici e mi chiese: "Rosso o bianco?"

"Dipende cosa si mangia." dissi ridendo.

"Bhe sai, ho voluto fare una cosa semplice. Che dici, ordiniamo due pizze?"

Aveva centrato in pieno il mio punto debole. La pizza. La adoravo.

"Dottor Ferrari ha per caso il dossier del mio profilo nascosto da qualche parte? La pizza la adoro."

Lui mi sorrise e mi disse: "Da buoni italiani come rifiutarla."

Chiamò la pizzeria e ordino due pizze. Poi mi porse il calice con del vino bianco e aspettammo seduti sul divano le pizze. Quando suonarono Paolo si offrì di pagarla anche a me, avevo obiettato ma niente, non vinsi la causa. Mangiammo parlando ancora e ancora. Mi chiese dell'università, che esami mi mancassero. Poi buttammo i cartoni e mi chiese se avessi voglia di restare ancora a chiacchierare con lui. Io annuì. Ritornammo sul divano e questa volta eravamo più vicini del solito. D'un tratto Paolo smise di parlarmi e si avvicinò a me.

Iniziò a dirmi che da quando mi aveva conosciuta non aveva smesso di pensarmi, anche prima di sapere il mio nome. Quando mi aveva rivisto in ospedale era stato felice, quando poi mi aveva abbracciato mi disse che quel gesto lo sentì dal cuore. Mi spiegò che quando per un mese non mi aveva vista si chiedeva se quel gesto non fosse stato la causa di quell'assenza, io negai, anche se infondo era la verità ciò che disse. Mi disse anche che aveva pensato parecchio a tutto questo, alla nostra età ma i sentimenti non si comandano.

"E come Dante di Beatrice, io mi sono innamorato di te senza nemmeno sfiorarti Linda. Mi hai colpito e non ho mai amato in vita mia."

"Paolo, l'età è solo un numero vero?" dissi in imbarazzo.

"Baciami Linda, baciami ti prego."

Lo baciai senza esitazione. Lo amavo anche io ma non volevo tuffarmi ancora una volta da uno scoglio così alto. Avevo paura ma ormai ero lì e volevo starci. 

𝐼𝓁 𝓈𝒾𝓁𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝒶𝓇𝑒.Where stories live. Discover now