CAPITOLO OTTO. PAOLO

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SORPRESA.

Dopo quel giorno dell'abbraccio io e Linda non ci eravamo più visti.

Era un mese che non si presentava più in ospedale con i ragazzi della clownterapia e mi sentivo colpevole della sua assenza.

Rachele continuava a chiedere di lei voleva assolutamente vederla, ormai le sue condizioni erano tragiche e la bambina scalpitava per un abbraccio di Linda . Anche lei come me voleva vederla.

Non mi ero assolutamente pentito di averla abbracciata volevo farlo da tempo, avevo un senso di protezione nei suoi confronti ma soprattutto ero attratto da lei non solo fisicamente ma come una calamita volevo stargli accanto più tempo possibile per conoscerla.

Volevo vederla, parlarle e chiederle scusa se quel gesto le era sembrato invadente ma era un gesto che mi aveva dettato la testa o forse il cuore ma questo non volevo ammetterlo.

Non mi ero mai sentito così incuriosito da una donna. Linda era giovane si vedeva ma volevo assolutamente sapere di più di lei. Volevo sentirle dire qualcosa e raccontargli di me, della mia vita e condividere ancora con lei il reparto di pediatria, quello che a entrambi ci univa. Amavamo i bambini, lo si vedeva, e l'ospedale sembrava essere 'l'unico luogo di incontro dove poterla vedere.

Andai dalla sua collega, Claudia se non erro si chiamava, avevo scambiato giusto due parole un giorno prima che Linda sparisse decisamente dal corso.

"Ciao Claudia, giusto?"

"Si dottor Ferrari sono Claudia. L'amica di Linda non so se ricorda."

"Certo Linda. Volevo chiederti proprio di lei. Come mai non frequenta più il corso di clown con voi?"

"Linda è sotto esame. Sta sostenendo gli ultimi esami di Giurisprudenza poi prenderà la specialistica in "Giurisprudenza penale. Non le ha detto nulla?"

"No, purtroppo non abbiamo avuto modo di parlare delle nostre vite o delle nostre passioni. Io volevo informarla che Rachele la cerca assiduamente. Volevo sapere come fare a contattarla."

"Se vuole le passo il suo numero di telefono se si tratta di Rachele. Linda ci tiene parecchio a quella bambina e perciò voglio aiutarla."

Claudia mi diede il numero di Linda e lo salvai. La ringrazia e andai via.

Andai sulla rubrica e cliccai sul suo nome, la chiamai. Uno, due tre squilli poi rispose.

"Pronto?"

La sua voce così calda mi riempì l'anima e il cuore.

"Ciao Linda, scusami se ti disturbo sono il dottor Ferrari. Mi son fatto dare il tuo numero per dirti che Rachele vuole vederti e ti vorrei dire anche che potrebbe non vederti più."

Ci fu un attimo di silenzio poi la sentì singhiozzare. Stava piangendo. Rachele l'aveva colpita, le era entrata nel cuore proprio come me. Erano due mesi che curavo quella bambina e la sentivo un po'come mia figlia, forse perchè Matilde era sua coetanea.

"Si arrivo subito dottor Ferrari. Posso entrare comunque anche se non è orario di visita?"

"Certo Linda, sono io il dottore e sono di turno. Corri Rachele ti aspetta." Ed anche io volevo aggiungere ma non ci fu tempo riattaccò e spensi il cellulare.

Fu un tempo interminabile aspettarla. Sembrarono passare ore ma in realtà passarono solo dieci minuti. Lei arrivò bella come sempre. Aveva una maglietta blu e un giubbino nero, ormai era novembre ed il freddo cominciava ad avanzare. Aveva i capelli legati in un misero chignon che le lasciava i capelli davanti ricaderle sul viso ed era senza trucco. Era così bella che poteva essere solo una mia immaginazione.

"Dottor Ferrari scusi l'attesa ma c'era traffico."

"Quando siamo soli vorrei mi chiamassi Paolo. Linda io sono una persona semplice come te."

Arrossì. Sembrava così ingenua e piccola che la voglia di abbracciarla dinuovo mi fremeva dentro.

Andammo da Rachele che come al solito aveva radunato tutti nella sua stanza e stava chiaccherando.

"Buonasera Rachele, voi cosa ci fate qui?"

Rimasero tutti in silenzio ma la piccola peste non si fece intimorire: "Stavo raccontando a loro piano piano una piccola favola che mi raccontava mamma quando ero più piccola. Dottor dai ci faccia stare qui non stiamo dando fastidio a nessuno."

"Per ora no Rachele dopo vi faccio ritornare tutti qui. Ho una sorpresa per te piccola principessa, ora tutti in camera vi chiamo io. Andate a mangiare birbantelli."

Andarono tutti via e Rachele era impaziente di vedere la sua sorpresa.

𝐼𝓁 𝓈𝒾𝓁𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝒶𝓇𝑒.Where stories live. Discover now