CAPITOLO VENTI QUATTRO. LINDA.

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MAMMA AVEVO BISOGNO DI TE.

Bussarono alla porta della mia stanza. Guardavo la tv che Claudia mi aveva portato.

Era un piccolo televisore da dodici pollici. Meglio di niente. Erano le tre del pomeriggio, non era orario di visita e speravo non fosse Paolo. Pensavo fosse il dottor Gravili e dissi un flebile: "Avanti."

Scorsi una chioma famigliare che agli occhi mi parve anche impossibile che lei fosse qui, ma quando si girò e la vidi scoppiai in un pianto. Mamma era qui, era venuta da me ed era riuscita ad entrare nella mia stanza anche quando non era orario di visita.

"Mamma." dissi con la voce rotta.

"Bambina mia sono qua non piangere. Sono venuta appena ho potuto."

Mi abbracciò e piansi ancora di più nelle sue braccia. Mamma era da sempre la mia forza, la mia colonna portante. Nella mia vita era sempre stata la mia migliore amica. L'amica che mi ero scelta per confidarle i segreti più intimi.

"Mamma avevo bisogno di te."

"Lo so Linda per questo sono qui. Hai avuto un attacco di panico forte e sono scappata appena mi hanno avvertita. Sono venuta perchè so che hai bisogno di me, non per stare in ospedale ma perchè in tutto questo il tuo cuore c'entra. Vero tesoro?"

Mamma aveva capito tutto. Mamma capiva da sempre i miei stati d'animo anche solo guardandomi in faccia.

"Figlio muto, la mamma lo capisce" mi ripeteva spesso. I proverbi paesani non cambiavano mai e soprattutto dicevano sempre la verità.

"Si mamma, hai centrato il punto." Mamma mi abbracciò ancora e stette la con me a vedere un po' di tv. Mi distraeva e mi faceva parlare poi però mi disse ciò che voleva chiedermi da quando era arrivata.

"Linda, tesoro, ti va di dirmi ciò che provi con questo dottore?"

Mamma voleva farmi sfogare. Avevamo imparato che buttare fuori i demoni interni era un sollievo ma soprattutto faceva meno male se a condividerlo con te, c'era una persona che ti capiva.

"Si mamma." le dissi, già sapendo che sarei scoppiata a piangere dinuovo. Paolo era ormai il mio punto debole.

Le raccontai della nostra storia, dei mesi passati insieme, della piccola convivenza che avevamo intrapreso, della nostra felicità. Poi arrivò la parte dolorosa. La scoperta della sua famiglia, il fatto che avesse una moglie e due figli. Dello svenimento e della piccola discussione che avevamo avuto nel giardino dell'ospedale.

"Gli ho detto di volerlo fuori dalla mia vita mamma. Che non lo voglio più vedere, nè sentire. E' fuori da tutto ciò che mi circonda e non voglio nemmeno sentirlo nominare. Mi ha fatto male. Mai come nessuno. Mi ha urlato di amarmi, davanti a tutti. Non ha fatto caso alle infermiere, ai dottori e ai pazienti presenti. Tutti hanno sentito ciò che mi ha detto ma l'ho lasciato lì da solo e sono andata via."

"Linda capisco la rabbia, la delusione ma in amore non vince chi fugge, vince chi lotta tesoro. A volte i detti sono così incoerenti che nemmeno bisogna dare peso. Tu volevi andare via davvero dopo che ti ha urlato il suo amore davanti a tutti?"

Non mi ero chiesta fino ad ora cosa avessi voluto fare in quel momento. Ero stata felice che lui aveva esposto il suo amore davanti a tutti, il mio cuore mi urlava di tornare e abbracciarlo ma la mia testa urlava dolore. Sentivo ancora il dolore al petto che mi aveva provocato quella donna quando aveva sottolineato il fatto di essere la moglie del dottor Ferrari.

"Si volevo andare via mamma. "

"Non ti credo Linda. Sei andata via perchè la tua testa te lo ha suggerito. Il tuo cuore non te lo ha suggerito. Ti sei voluta proteggere. Ti sei voluta allontanare perchè sapevi che la felicità ti avrebbe fatto dinuovo paura. Pensaci Linda a ciò che fai, a ciò che vuoi, pensaci. Ora io vado a casa, Claudia e Max mi ospitano nella tua stanza. Ci vediamo dopo tesoro. Mi raccomando pensa alle mie parole."

"Si mamma a dopo."

Mamma aveva il potere di destabilizzarmi mentalmente. Aveva ragione. Aveva centrato appieno le mie paure, i miei sentimenti e pensieri.

Maledetto Paolo e il suo farmi innamorare di lui.

𝐼𝓁 𝓈𝒾𝓁𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝒶𝓇𝑒.Onde histórias criam vida. Descubra agora