CAPITOLO VENTOTTO. PAOLO.

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E' UN ANGELO.

Linda era stata dimessa da una settimana, lo sapevo perchè Claudia nonostante fosse arrabbiata con me mi teneva aggiornato costantemente sulla salute della ragazza e sui suoi passi avanti. Claudia mi aveva anche detto che Linda aveva perso peso e che le avevano dato una dieta di integratori e vitamine per poter essere aiutata a mangiare.

Ancora una volta mi sentivo in colpa e sempre più distrutto dal fatto di averla resa triste. Non poteva venire in ospedale a stare coi suoi bambini perchè la sua convalescenza ancora non era giunta al termine.

Avevo parlato con Vasco che mi aveva reso partecipe, anche se non doveva, della cartella clinica di Linda. Aveva rischiato tanto in quell'episodio Linda e la sua convalescenza era stata di tre settimane.

Era arrivato Maggio e sempre tramite Claudia sapevo che Linda studiava moderatamente a casa per poter arrivare prima alla laurea. La sua ambizione non le accantonava mai.

Ero ancora devastato dal fatto di non avere Linda nella mia vita ma tra i turni in ospedale e mia madre ancora a Roma il pensiero si era alleggerito un po' anche se, prima di andare a dormire, gli occhi di Linda mi assalivano e non riuscivo più a chiudere occhio. Mi ero ritrovato a dormire nella casa affittata da mamma perchè la mia casa mi ricordava tutto di lei.

Quel giorno in ospedale si respirava un'aria pesante nonostante fuori ci fosse il sole e gli uccellini che cantavano. Era un'aria tesa, brutta e soprattutto triste. Non sapevo perchè ma questa volta il mio sesto senso mi diceva che qualcosa doveva andare male, più di quanto non andasse già.

Appena arrivato nel mio reparto vidi un'infermiera che correva nella mia direzione. Si fermò e col fiatone mi disse: "Dottore venga presto, Rachele è in arresto." Cosa? Non potevo crederci. La nostra bambina, la bambina che ormai io e Linda amavamo follemente stava lottando ancora contro la morte.

Corsi più veloce che potei e arrivai nella stanza della piccola. C'erano già dei dottori che stavano praticando il massaggio cardiaco e con le scariche le stavano stimolando il cuore.

"Libera." sentì dire dal mio collega. La mia vista ormai era annebbiata. Vedevo Rachele lì, ferma con gli occhi chiusi che non dava segni di vita. Al decimo tentativo urlai : "BASTA". Tutti si fermarono. Rachele era morta. Loro stavano cercando di rianimare ormai, un cadavere che non avrebbe potuto più respirare. Lo sapevamo che purtroppo la bambina sarebbe venuta a mancare, purtroppo questa cruda realtà la sapevamo, il fatto era che non eravamo pronti. Io non ero pronto a perdere ancora una volta una persona importante nella mia vita.

"Ora del decesso tredici e venti." esclamò l'infermiera.

Tutti andarono via. Rimasi lì da solo a guardare Rachele pallida e inerme su quel letto che sembrava troppo grande per lei.

Mi avvicinai a lei e le accarezzai la fronte e poi le guance. Speravo che col calore della mia mano potesse risvegliarsi e sorridermi ancora invece no. Mi ricordai di quando il primo giorno del giro visite mi vide. Mi aveva ricordato esattamente che lei era la migliore e che solo lei poteva chiamarmi Paolo. Piansi a quel ricordo. Piansi ancora una volta come mai avevo fatto. Pensai alla sua mamma, al suo papà, a Leonardo e soprattutto a Linda. Non avrebbe sopportato un dolore del genere.

Sentì un urlo provenire dal corridoio. La verità era stata detta a Patrizia. Uscì fuori e la vidi arrivare con Fabrizio accanto che piangevano. Entrarono nella stanza e abbracciarono la loro bambina per l'ultima volta. Con Rachele era morta ormai una parte di tutti noi. Ormai tutti si erano affezionati a quella piccola principessa.

Il mostro se l'era portata via ed era lì a ricordarcelo. Non avrei mai potuto superare certi dolori. I bambini per me erano sacri ma avevo scelto il lavoro che più mi appassionava e dovevo subirmi anche le lacune.

Lasciai da soli Patrizia e Fabrizio con il corpo di Rachele. Avevano bisogno della loro privacy. Andai nel mio ufficio e guardai un punto davanti a me. Constatai la realtà: Rachele adesso è un angelo.

𝐼𝓁 𝓈𝒾𝓁𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝒶𝓇𝑒.Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum