CAPITOLO TRENTA SETTE. LINDA

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VADO VIA.

Era passata una settimana da quando io e Paolo ci eravamo visti per l'ultima volta. Avevo passato una settimana di inferno e avevo perso sei chili nuovamente. Dovevo fare qualcosa, mamma mi aveva suggerito di scendere al paese e stare lì con lei e l'idea mi era piaciuta parecchio. Fino agli inizi di settembre potevo starci poi sarei dovuta ritornare per ricominciare la mia sessione di esami.

Avevo preso così la decisione di scendere da mamma e lasciare la mia vita di Roma per un po' in bilico senza pensarci su. Mentre ero in camera e con la radio accesa passarono la canzone di Elisa: "Bruciare per te". Mi rivenne tutto in mente così presi carta e penna e scrissi una lunga lettera all'amore della mia vita, quello di cui mi ero privata e per cui stavo soffrendo tantissimo.

"Caro Paolo,

o forse dovrei scriverti "caro amore mio" ma non posso. Non posso più chiamarti così da quando ho deciso definitivamente di escluderti dal mio mondo.

E'stato difficile dirti addio ma dovevo. Quel pomeriggio, quella notte e quella mattina svegliarmi con te sono stati una rinascita per me. Ho capito di averti perdonato nel momento in cui ho visto il mio sorriso ritornare a fare rumore e questo, lo sapevi fare solo tu. Fare di nuovo l'amore è stato fantastico e ritornare tra le te braccia è stato come sentire il profumo di casa dopo una settimana in vacanza. Averti accanto, forse, è una delle cose più belle che nella vita mi sia capitato e credimi non c'è altro adesso, in questo momento, che vorrei ma non posso. Tu hai una famiglia Paolo, hai dei bambini che hanno bisogno del loro papà. Hai una moglie, che anche se non ti rendeva felice, ti ha donato le due gioie più grandi della tua vita.

Quando ti guardo mi rendo conto che la nostra vita infondo non può funzionare insieme perchè siamo talmente simili quanto diversi. Tu hai la tua carriera, la tua famiglia hai tutto. Quel tutto che hai costruito negli anni col tuo sudore. Io a differenza tua non ho nulla, perchè ancora, non l'ho costruito. Ho bisogno del tempo per crescere e maturare e tu non puoi inseguirmi perchè potrei stancarti di stare dietro ad una ragazzina. Non voglio essere nemmeno una guasta famiglia, perchè sai, anch'io ho una simile situazione e mio padre non l'ho ancora perdonato.

Penso ai tuoi figli e mi ci rivedo e non voglia che per colpa di un amore così grande tu possa rimetterci il ruolo di padre ed essere odiato. Non me lo perdonerei io, ma soprattutto un giorno, potresti non perdonarmelo tu.

Ci siamo amati e ci siamo voluti. In tutti i modi. In tutti i sorrisi e le lacrime. Sui divani e sui letti. Al caldo e al freddo. Sempre senza mai lasciarci un attimo. E' finito tutto.

Linda e Paolo non ritorneranno, saranno un piccolo frammento di storia scritta sul libro della nostra vita, un libro sconosciuto. Non ci saranno più i nostri abbracci, i nostri baci i nostri litigi, i nostri momenti d'amore. Linda e Paolo saranno ormai distanti ma non ci dimenticheremo mai, perchè Linda e Paolo, sono stati per la prima volta il nostro vero amore. VADO VIA Paolo ho bisogno di pensare a me stessa e quello che sarà della mia vita.

Cercami se ne hai voglia, ma capiscimi. Amami anche da lontano, in silenzio e gridando, perchè io lo farò.

Ti saluto amore mio. Sarai sempre l'amore della mia vita. Ti amo.

Tua Linda."

Quando finì di scrivere la lettera ero in un mare di lacrime ma dovevo farlo. Mi avrebbe cercata lo conoscevo bene ma doveva pensare anche a Luca e Matilde. Io non volevo essere il suo ostacolo.

La chiusi in una busta il giorno dopo sarei andata in ospedale e gliela avrei lasciata sulla scrivania.

𝐼𝓁 𝓈𝒾𝓁𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝒶𝓇𝑒.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora