11.

3.7K 90 1
                                    




Mia's point of view

Quella telefonata notturna da parte di Michael mi parve al quanto strana, di fatto me ne preoccupai subito come un emerita idiota.
Non credevo molto alla storiella da lui inventata probabilmente c'era sotto dell'altro ma al momento non ebbi alcuna voglia di scoprirlo, mi limitai a pensare al tempo che passavo e avrei trascorso con lui.

«Mia? Sei proprio nel mondo dei sogni stamattina» sgridò Karen ed io sventolai la testa per cacciare i miei pensieri.

«Hai ragione scusa e che ieri sera sul tardi Michael mi ha chiamata ma aveva un non so che di strano..» risposi, grattandomi il mento nel frattempo ci dirigemmo verso l'aula, in tempo, per la lezione di matematica.

«Ma no, ti sarai soltanto impressionata» Karen camminava al mio fianco, di tanto in tanto urtandomi il braccio affettuosamente.

«Mah, sarà» in quel momento sentì una mano picchiettarmi la spalla, al che mi volta.

«Mia!!» una di quelle voci ormai a me familiari.

«Carol, come mai cosi presto stamattina?» le diedi un bacio sulla guancia e Karen fece lo stesso.

Carol, probabilmente non l'avrò presentata ufficialmente: biondissima rossetto barbie e mia amica conosciuta all'università, sia io che Karen fummo le prime a legare con lei da allora inseparabili.

«Ragazze ho fatto un sogno orribile, non sono neanche riuscita a truccarmi» si lamentò per poi passare all'artiglieria pesante, rossetto, mascara e specchietto. Restavano ancora 10 minui prima dlla lezione cosi ci sedemmo in terza fila, io tirai fuori il mio laptop.

«E cioè?» le chiesi curiosa, Karen drizzò le orecchie.

«Ho sognato che venivo attaccata da un ragno gigante che mi calpestava senza pietà» Karen ed io ridemmo a fiori di labbra ma ci zittimmo subito per via della professoressa che era appena entrata in aula picchiettando su i suoi tacchi alti e scrutandoci dai piccoli occhialetti sottili posati sul naso.

Per mia fortuna le lezioni passarono infretta così da risparmiarmi l'ansia che mi assaliva nel dover andare da Michael dopo l'università.

«Mia che ne dici di pranzare insieme e poi studiare a casa mia?» propose Karen.

«Mmh.. mi dispiace sul serio, ma ho un impegno importante oggi» mi morsicai l'interno della guancia. Nel frettempo arrivò anche Carol.

«Cos'è che devi fare?» esordí con uno sguardo omicida. Esitai, avrebbero fatto sicuro delle scente lì fuori.

«Okay be', però promettetimi di non urlare.» dissi loro mimando una zip sulle labbra.

«Vado da Michael a studiare nel suo ufficio ha promesso di darmi una mano» tirai fuori tutto d'un fiato.

«Michael.. Michael chi?» rifletté Carol, guardando stranita la sua amica.

«Michael Reed zucca vuota!!» roteò al cielo gli occhi Karen.

«Voglio tutti i dettagli, mi raccomando» pretese Carol.

«Si okay, quando torno vi racconto tutto adesso sono veramente in ritardo e devo anche pranzare!» guardai la fermata dell'autobus sperando arrivasse presto. Quella mattina non fui in vena di guidare il mio scooter.

«D'accordo, ti aspettiamo» mi fecero un occhiolino ed io alzai gli occhi al cielo sorridendo.

L'autobus arrivò poco dopo, restai in piedi impaziente di scoprire come sarebbe potuta andare la giornata, mi sentivo eccitata e anche molto affamata. Mi fermai poco prima della sua azienda dove intravidi una pizzeria, dove li assaporai una gustosa fetta di pizza con il pomodoro e formaggio, accompagnata da una diet cock. Dopo pranzo, mi ritrovai di fronte alla porta scorrevole del grattacielo alzai il volto e guardai l'enorme edificio davanti a me, respirai pesantemente e poi entrai.

TWENTY Where stories live. Discover now