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Mia's point of view

«Come ti senti? Va meglio adesso?» Karen mi venne incontro col suo tono preoccupato, mi avvolsi in una zip grigia e di cotone e legai i capelli in una crocchia alta.

«Meglio.. cioè almeno credo» sospirai pesantmente, mentre la mia amica mi prese per un braccio costringendomi ad allontanrarmi dal resto.

«Dimmi la verità, sei stata tutta la notte nella tenda con Michael.. è successo qualcosa?» spalancai gli occhi e rabbrividì al sol pensiero di me e di Michael assieme.

«No, ma cosa vai a pensare?!»

«Non intendevo.. quella cosa, ma se avevate parlato» tirai un sospiro di sollievo respirando la fresca aria mattutina del bosco.

«No.. mi ha tenta abbracciata tutto il tempo, e ha detto che non riesce a starmi lontano» distolsi lo sguardo dalla mia amica, con la speranza di insabbiare quelle tracce di malinconia e amarezza nella mia voce.

«Ti stai cacciando in un grosso casino Mia, lo sai vero?» roteai gliocchi al cielo e sospirai, ero stufa di quella storia.

«Si lo so Karen, non c'è bisogno che me lo ricordi ogni volta» gesticolai in modo teatrale.

«Io sono tua amica non voglio che tu soffra.. anche se quando c'è Michael sembri felici io voglio soltanto che tu sia soddisfatta.. è vero non ti ho mai vista così sorridente da quando ci conosciamo ma è anche vero che devi andarci coi piedi di piombo» abbozzai un sorrisetto, fissando gli alberi.

«Cosa dovrei fare secondo te?» m'umettai le labbra, e iniziano e mordicchiare le pellicine alle unghie.

«Non ne ho la più pallida idea..»

Stavo seriamente valutando l'idea di fidanzarmi con Michael?

Stavo realmente e concretamente pensando di allontanarlo da sua moglie e cercare di conquistarlo?

«Non posso crederci che ne stiamo parlando sul serio, oddio.. » riflettei tra me e me.

«Be' credici, e fa le cose con calma»

«La fai facile tu, mi ha mentito Karen se le cose iniziano già così non vedo come potremmo andare avanti»

«L'ha fatto per una buona causa»

«Buona causa un corno, mi ha mentito, crede che io sia una quindicenne in pre dagli ormoni» misi una mano sul petto, giustificandomi. Ad interromperci fu Lil, che dichiarò pronta la colazione.

Ci voltammo ed annuimmo. Quando mi sedetti sulla sedia pieghevole intravidi Annie seduta esattamente di fronte a me, le occhiaie verdastre premevano sotto i suoi occhi e
dedotti che probabilmente non aveva dormito, onestamente anch'io non dormirei se sapessi che mio marito è li fuori con una diciannovenne. Scossi la testa liberandomi dai quei pensieri quando Lil mi porse il piatto con uova strapazzate e pane tostato con burro. Mangiai con gusto, poi la figura di Michael si avvicinò alla mia leggermente sorridente.

«Ti vedo meglio sai?» al contrario di qualche ora prima il suo tono era calmo con delle note però, di incertezza.

«Già lo penso anch'io» avrei voluto sorridergli ma ripensai alla menzogna che mi aveva detto la sera precedente di certo non poteva uscirsene puilito.

Come aveva potuto?

Ci eravamo baciati e non me l'aveva detto, anzi, me l'aveva nascosto per tutto quel lasso di tempo. Sentì poi la sua mano avvicinarsi e mettermi una ciocca di capelli ramati dietro l'orecchio. Scostai il mio viso dalla sua mano sospirando. Abbassò lo sguardo sconfortato e arreso.

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