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Michael's point of view

Lentamente sollevai gli occhi rimanendo abbagliato dai piccoli frammenti di luce che scorgevano prepotentemente attraverso la finestra. Li richiusi, per poi aprirli nuovamente con più convinzione e consapevolzza nel dover affrontare un'altra giornata di lavoro, ma soprattutto un'altra giornata nella quale mentivo spudoratamente a mia moglie e al mio migliore amico. Nel contempo però la soave visione della giovane con il viso spiaccicato amorevolemente sul cucino e la sua chioma ramata che si spargeva su tutto il bianco cotone del cuscino, mi fece sorridere e ricordare a me stesso che in un modo o nell'altro si poteva essere felici. Osservai la mia mano, ancora stretta nella sua morsa, con il delicato ricordo della sera precedente la guardai con dolcezza esaminando i tratti delicati del suo viso, il piccolo naso alla francese le labbra carnose e rosee, semichiuse, le ciglia lunghe nonostante fosse senza make up e infine la sua pelle candida assieme al rilassante e incredibile odore che vi emanvava. Mi umettai lentamente le labbra, non mi ero mai svegliato così di buonumore, così sereno nel voltarmi dall'altro lato del materasso e sorridere alla persona che avevo di fianco. Mi alzai controvoglia, lasciando la giovane dalla chioma ramata immersa fra le confortati lenzuola. Aprì il rubinettoe sciacquai il mio viso per poi passare al dentificio sullo spazzilno. Una volta compiute queste normali amministrazioni, passai alla schiuma da barba che sparsi intermamente sul viso dalle gote a metà del collo, la barba non era folta e ne tanto meno lunga, era leggermente ispida e ruvida, ma mi piaceva essere sempre ben curato.
Avvertì un tonfo, qualche secondo dopo la porta scorse verso destra mostrando la giovane dai capelli scompigliati e gli indumenti da me prestati la sera prima.

«Buongiorno piccola» mi imbarazzai a quell'affermazione che mi uscì spontanea dalle mie labbra. Lei si grattò la nuca sistemandosi i capelli in una crocchia.

«Buongiorno, vai in ufficio?» rispose sbadigliando, per poi rivolgermi un dolce sorriso.

«Si, per te va bene se ti riaccompagno fra poco? Sai Annie dovrebbe tornare a breve, sua madre non stava bene per cui è andata a trovarla e di conseguenza è rimasta a dormire li» non avevo ancora affrontato quel determinato discorso, ma non potevamo vivere per sempre in una campana di vetro prima o poi le cose si sarebbero dovute ufficializzare e io avrei dovuto lasciare per sempre mia moglie. Si irrigidì per qualche secondo, lo potei notare dallo sguardo che mi rivolse.

«Si, lo avevo capito non ci sono problemi» abbozzò un finto sorriso. Si guardò i calzini per poi schiarisi la gola, si accinse ad uscire dal bagno ma io le afferrai il polso, costringendola delicatamente a voltarsi.

«Ehi!» la rimproverai, lei si accigliò.

«Glielo dirò, sul serio. Sei importante per me Mia non dimenticarlo» con una sola mano le avvolsi il capo incitandola a farsi più vicina per far sì che potessi schioccarle un forte bacio sulla tempia. Dopo, in maniera confortante le strofinai i capelli e la nuca scoperta.
Per fortuna il suo sguardo si rilassò subito dopo, sul suo volto si dipinse un sorriso di speranza.

«Vado a vestirmi o faremo tardi» mi baciò la mano, stringendola leggermente fra la sua per poi scomparire dietro la porta scorrevole, io ripresi a radermi le guance.

«Oh, e.. anche tu sei importante Mike» fece marcia indietro, il suo viso delicato e candido spuntò nuovamente dalla porta scorrevole un po' imbarazzata si morse il labbro inferiore con i denti e per qualche istante aveva osservato il pavimento con occhi bassi, poi mi sorrise ampiamente. La sua semplicità mi fece ridacchiare allegramente.
Le feci un occhiolino, per poi sciacquarmi e levar via la schiuma rendendo le mie gote perfettamente lisce.
Dopo indossai il mio suit blu elegante corredato da camicia bianca ben stirata e un paio di derby con i lacci sottili, evitai cravatte o robe simili, quella mattina non ne avevo decisamente voglia. Guardai fuori dalla finestra, il tempo non era gran che l'inverno si stava avvicinando ed io sarei dovuto ricorrere al mio cappotto pesante. Nel frattempo uscì dalla mia camera incrociando la figura della minuta ragazza vestita di tutto punto in piedi e dietro il pianale di marmo chiaro della cucina.

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