15.

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Michael's point of view

Mi imposi, quella sera, di eliminare gli outfit eleganti e dedicarmi al normale uomo di trentanove anni, sposato, non in cirisi e che usciva con amici di vecchia data senza farsi alcun problema.
Dopo essermi fatto una doccia rilassante e gelatinato i capelli all'indietro come mio solito, scelsi una camicia azzurra sportiva di cotone con le maniche arrolotate fino al gomito, un paio di jenas scuri e delle scarpette. Mi guardai allo specchio, vedermi con abiti diversi mi faceva sentire una persona differente, magari meno complicata, più alla mano, come volevo essere d'altronde. Mi vedevo quasi ringiovanito sorrisi a quel pensiero e poi presi il protafoglio infialndomelo nella tasca dei jeans.

«Annie io esco, hai già telefonato Lil?»

«Si, ci siamo date appuntamento al'incrocio qui fuori» urlò la voce offuscata dai getti dell'acqua e quindi dedotti che fosse ancora sotto la doccia.

«Vuoi un passaggio?»

«No grazie tesoro, devo ancora scegliere cosa mettere» i getti smisero segno che avesse chiuso l'acqua.

«Okay a più tardi, ti mando un messaggio quando sto per rientrare»

«Divertiti!» stranamente il suo tono era pacato, quasi sereno oserei dire probabilmente perchè non restava a casa da sola e mi faceva piacere l'idea che si svagasse un po, soprattutto con Lily.

Salì a bordo della mia auto scura e uscì dal garage sfreggiando verso casa del mio migliore amico.
Una volta arrivato lì, bussai il campanello, ed il volto di Jamie subito mi comprave davanti. Sorridente, vestito di tutto punto e allegro.

«Mike era ora, su entra!!» mi abbracciò e ci paccheggiammo le spalle a vicenda. Oltrepassato la soglia intravidi George e Steph in piedi accanto al divano che chiacchieravano animatamente mentre fra le mani sorseggiavano un calice di vino rosso.

«Michael, fa aspettare tua moglie non noi i tuoi amici» rise di gusto George, seguito dagli altri due.

«Felice di rivederti Geò, non sapevo venissi anche tu» esclami sarcastico, abbracciandolo. Diedi un semi abbraccio anche a Steph.

«Hai ragione non te l'ho detto, ma Geò si è liberato all'ultimo minuto e quindi ci ha raggiunti» precisò Jamie, come suo solito fare. Io gli feci un cenno d'approvazione.

«Be' la vecchia band è riunita, dove va vi andare?» annunciò Jamie. Dopo svariati secondi, dei passi abbastanza pesanti e rumorosi provennero dalla alta scalinata di legno nel corridoio.

«Potremmo andare lì, che ne dite?» una vocetta ovattata catturò la mia attenzione, nonostante fosse lontana e poco percettibile, la riconobbi all'istante.

Secondi dopo, la vidi sulla soglia: aveva il vestito che quel pomeriggio mi aveva mandato per sms che da vicino mi parve era ancora più bello e perfetto per le sue curve, le calzava perfettamente era rosso morbido sui fianchi e un po aderente sul busto. La chioma mossa e ramata ricadeva in maniera ribelle sulle spalle, le labbra erano dipende di un rosso fuoco perfettamente intonato al vestito, e un paio di sandali alti le slanciavano le figura datone la sua piccola statura. Guardai soltanto lei, solo pochi minuti dopo mi resi conto che al suo fianco vi erano altre due ragazze, una bionda e l'altra doveva essere Karen dai capelli castano scuro. Non riuscì a muovermi di un millimetro, mi imbarazzò il fatto di non riuscirle a staccare gli occhi di dosso, mi sentii ridicolo e appagato allo stesso momento.

«Ma tu guarda, la gioventù si riunisce di nuovo» sghignazzò ironica, assieme alle sue compagne. A tal proposito suo fratello le lanció in faccia un cuscino del sofà sul viso.

«Cavolo Jamie, mi sono appena truccata sei un idiota!» Sembrò arrabbiarsi sul serio ma un secondo dopo il viso le si illuminò e col suo solito sorriso ampio gettò a terra il cuscino.

TWENTY Where stories live. Discover now