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Mia's point of view

Mi sistemai accuratamente lo chignon basso usando molte forcine, in modo da tenerlo su durante tutta la serata, alle estremità del viso avevo lasciato liberi un paio di ciuffi ramati che con un arricciacapelli avevo dato loro una forma ondulata. Mi lisciai il vestito a sirena e in velluto rosso, osservai come il corpetto a forma di cuore mi stringesse il seno in modo adeguato e per niente volgare, poi sospirai contemplando la mia immagine allo specchio.
Era la festa di capodanno, ed io non avevo deisderato altro che passarlo al WA Gala Events con la mia famiglia e Michael comprenso. Per fortuna non dovetti subire la presenza di Annie datone che Michael aveva detto la verità il giorno di Natale, di ciò ne fui eternamente grata un problema in meno di cui preoccuparsi.

«Sei uno schianto!!» esclamò una voce profonda e bassa, quella di mia nonna la quale era adagiata deliziosamente allo stipite della porta nel suo lungo e semplice abito nero.

«Ahh nonna così mi fai arrossire» ridemmo entrambe, fino a ritrovarmi la sua figura praticamente di fronte, lei mi tese le mani ed io le strinsi forte.

«Sei sempre stata una ragazza meravigliosa, e.. vedrai che le cose si sistemeranno» mi schioccò un occhiolino, al momento non capì ma quando poi misi a fuoco pensai che si riferisse a Michael e a Jamie.

L'abito viola di Lil si abbinava perfettamente ai i suoi capelli mogano, ne rimasi estasiata dalla sua bellezza.

«Lily sei bellissima» la donna si fermò dinanzi l'entrata della mia camera, sorrise dolcemente e si avvicinò affiancando mia nonna.

«Be' direi che le signore Johnson sono pronte» esclamò, ed insieme scoppiamo in una fragorosa risata.

La bellezza del palazzo era disarmante, gente distinta, persone dell'alta borghesia, paparazzi ovunque e flash che in continuazione si spiaccicavano in volto costringendomi a stringere gli occhi in due fessure. Mi strinsi nel pellicciotto bianco per via del freddo secco ma non appena varcammo la soglia della grande struttura ed una scia di tappeti rossi, un cameriere mi aiutò a privarmi del mio pesante indumento, lo ringraziai subito dopo. Lo stesso fecero con mia nonna e la moglie di mio fratello. C'eravamo tutti, tutti tranne la famiglia di Michael e quest'ultimo. Cominciammo a percorrere la larga scalinata del grande Hotel che conduceva al piano superiore dove si sarebbe tenuta la cena con scorrimano dorati e con maestose decorazioni.

«Ma dov'è Michael?» si domandò a mio fratello, il quale avanzò verso il piano di sopra portando con se sotto braccio sua moglie affiancata da mia nonna.

Mi fermai sul quadrato delle scale coperto dal tappeto rosso di velluto. Mi osservai intorno, alla ricerca dell'uomo dagli occhi azzurri.


Michael's point of view

Per via delle paranoie di mia madare sul suo vestito e sull'acconciatura di Rita che all'ultimo minuto volle cambiare, feci ritardo. Varcammo la soglia del grande e famosissimo Hotel nel quale si sarebbe tenuto l'evento di capodanno, il cameriere con la sua gentilezza mi aiutò a privarmi del mio soprabito pesante, avanzai fino a ritrovarmi infondo alla grande gratinata principale, sulla quale, al centro del primo quadrato vi era una donna, quella donna. Il suo vestito rosso di velluto fasciava deliziosamente le sue curve fino a regalarle una adeguata prospettiva del fondoschiena, arrivai poi alla scollatura a forma di cuore che rendeva il tutto semplice ma di grande effetto. Ne rimasi estasiato, osservai come il suo collo era stato lasciato scoperto come le sue dita giocherellavano fra di loro e come si allargò il suo sorriso quando i suoi occhi verdi si schiantarono nei miei. Mia riusciva a farmi rimanere ogni volta senza parole, la sua bellezza genuina mi colpiva nell'animo fino a bloccarmi il respiro. Potei sentire il flash degli addetti stampa che vi circondavano la scalinata, poi fui scosso da una voce quella di mia sorella.

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