41.

2.7K 72 3
                                    







Michael's point of view

Sapevo di non essermi comportato a dovere, sapevo di non essermi comportato come un ragazzino. Dopo aver salutato Mia che correva a piedi nudi tenendo fra le mani le sue scarpette, nella mia dimora precipitò l'ombra e la solitudine più assoluta. Ma più di tutto, Annie di Mia al mio viaggio di lavoro in Francia.

«Come hai potuto non dirmelo Michael? Quella ragazzina è cotta di te si vede da lontano a un miglio» sbattette le mani sul tavolo di vetro, la mia pazienza stava per esaurirsi non ero un tipo nervoso bene o male riuscivo sempre a mantere la calma.

«Ti lo ripeto: non sapevo ci fosse anche lei, e non facciamone una faccenda di stato Annie è una ragazzina ed è la sorella del mio migliore amico come diavolo mi reputi tu eh? Ha 20 anni meno di me ed è una bambina» a malincuore percepì un pizzico di verità in quella frase, tranne per il fatto che non avrei mai potuto provare interesse per lei. Lo provavo eccome, il bacio a Nizza ne fu una prova scottante per me.

«Chi se ne frega Michael devi stare lontani da quella ragazzina!» strillò ancora, massaggiai la fronte vagando nel soggiorno a destra e poi a sinistra.

«Smettila, vorrei tanto che non ci fossi quando fai così» sussurrai piano.

«Finiscila tu, perchè mi menti Michael? Perchè non mi hai detto che c'era anche lei?» le lacrime non tardarono ad arrivare sul suo viso.

«Perché non c'era motivo, e adesso basta ti stai comportando in un modo ridicolo» cercai dispertamente di tranquillizarla.

«D'accordo.. meglio che me ne vada ora» prese le chiavi ed uscì di casa con passo spedito senza aggiungere nient'altro.

Presi la testa fra le mani e mi gettai a capofitto sul divano morbido: dovevo fare qualcosa, non potevo starmene li con le mani in mano senza prendere una decisione.. senza dare una svolta alla mia vita.

***

I giorni passarono, io ed Annie continuavamo a discutere puntalmente si finiva esattmante sullo stesso dicorso, mi si sfracellava il cuore sapere che stavo trascurando Mia ma io dovevo capire e dovevo farlo esclusivamente da solo. Per un po le cose iniziarono a calmarsi ed arrivò il weekend del campeggio. Ero in ansia nel rivedere Mia.

Probabilmente sarà fuoriosa con me

Sapere di dover incrociare di nuovo i suoi occhi verdi per me fu davvero una sfida.
Rivederla li, sulla soglia mi fece uno strano effetto le sue iridi verdi erano sofferenti, lo potevo intuire. Non feci altro che fissarla stupito e rapito allo stesso tempo.
Il tono che aveva usato Annie per ordinare noi di spegnare la radio mi fece drizzare i capelli e innervosire all'istante, tant'è che strinsi il volante più forte possibile. La guardai furioso ma anche malinconico, Mia indetreggiò senza accennare parola sbirciai a sua insaputa dallo specchietto: i suoi occhi s'erano spenti sembravano metodici e confusi e aveva la braccia incrociate. Odiavo vederla così, e odiavo ancor di più il fatto che fosse stata mia moglie a rovinarle il sorriso. Dopo un lungo viaggio di eterno silenzio finalmente arrivammo nel luogo del campeggio l'AHY Ranch: subito venimmo invasi dal verde della natura, George e Steph scelsero di stare nei bungalow tutto il resto nelle tende. Mi piacevano le cose semplici, amavo la natura e sporcarmi le mani con la terra, perché andare in un campeggio senza sostare in una tenda? Sarebbe stato da idioti.

«Siamo arrivati» annunciai alle donne nella mia auto.

«Anche noi staremo nel bungalow vero?» mia moglie era fredda e distaccata.

«Assolutamente no, sosteremo nelle tende» lei sospirò pesantemente.

«Io non ci resto lì dentro, non sono una vagabonda e non mi piace sporcarmi neanche gli insetti se è per questo» sentì un risolino provenire dal retro, mi accorsi che Mia ridacchaiva sotto i baffi tenedosi la mano alla bocca per coprire il suo attacco di ridarella. Per brevi secondi ridacchiai anch'io, poi però smisi immediatmante.

TWENTY Where stories live. Discover now