Capitolo 1 ~ Uno Spiacevole Incontro

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Eloyn

Era notte fonda e faceva freddo. Sentii il mio intero corpo premuto contro la parete. Mani gelide si facevano strada lungo la mia calda pelle, mentre un dolore atroce si rivestiva sul mio collo. Avevo la vista annebbiata, mi reggevo a stento in piedi. Cercai di rimanere in equilibrio con tutte le mie forze ma fu in vano. Sarei caduta a terra se quelle mani non mi avessero afferrata. Ormai non avevo più forza in corpo, non riuscivo neanche più ad urlare. Avevo il viso bagnato dalle lacrime. L'armatura violentemente strappata, lasciava scoperta la mia spalla, su cui continua a colare sangue. Non sentivo neanche più dolore, ero intorpidita, come se mi avesse iniettato qualcosa.

Improvvisamente sentii il mio corpo sollevarsi. La stessa figura che un attimo prima mi aveva attaccata adesso mi teneva in braccio. Appoggiai la mia testa involontariamente sul suo petto. Potevo sentire il suo battito cardiaco pian piano placarsi. Per quanto cercassi di tenere gli occhi aperti, mi circondai di un immenso buio e caddi nel mondo dei sogni.

Quella notte starebbe stata la mia prima battuta di caccia. Ero ansiosa ma allo stesso tempo sicura di me. Erano anni che mi allenavo e finalmente avrei potuto portare a termine la mia vendetta. Avevo deciso di diventare una cacciatrice di vampiri, nonché protettrice del villaggio, in modo tale che nessuno avrebbe più provato ciò che avevo provato io quando era ancora solo una bambina. Quei succhiasangue avevano sterminato la mia intera famiglia e avrebbero ucciso anche me se non fosse stato per quello che oggi considero mio padre e mentore.

Ogni notte quei mostri vengono nei nostri villaggi e rapiscono ragazzi e ragazze della mia età per schiavizzarli e nutrirsi del loro sangue. Questi esseri sono immortali, ma hanno sangue che scorre nelle loro vene e un cuore. Hanno abilità fisiche superiori delle nostre. L'unico modo per ucciderli è trafiggerli nel petto, o comunque procurandogli una ferita mortale, come la decapitazione.

Noi abbiamo un confine che divide il mondo degli umani con quello dei vampiri. Il mio villaggio si trova al limite del confine, ovvero un bosco.
Una volta superato ci ritroviamo nel loro territorio.

Quella fatidica notte mi comportai da irresponsabile. Agii d'impulso e non usai la ragione. Stavamo perlustrando il villaggio, mentre un altro gruppo si trovava nel bosco.
Stavo con mio padre, mi sentivo protetta ed al sicuro, ma lui non sapeva che doveva proteggermi anche dalla mia stessa stupidità.

Venimmo attaccati da due di loro, eravamo in cinque e ce l'avremmo potuta fare, ma fui distratta. Fui distratta da una figura in lontananza che sembrava trascinare qualcuno con se. Fu in quel momento che persi la ragione. Corsi verso di loro, volevo solamente salvare quel malcapitato, ovviamente non avrei mai potuto pensare che poi sarei stata io quella da salvare.

Appena mi videro, girarono l'angolo e quando arrivai erano spariti. Ero arrabbiata, mi sentivo impotente, avrei potuto salvare qualcuno, ero stata incapace di seguire il mio compito. Continuai a girarmi in torno ma non c'era nessuno, potevo ancora sentire in lontananza i fendenti di spada dei miei compagni. Non appena feci per tornare in dietro, sentii una mano afferrarmi l'armatura. D'impulso afferrai la spada e neanche il tempo di attaccare che mi ritrovai con la faccia a terra e una persona sopra la mia schiena.

Iniziai ad ansimare, facevo fatica a respirare. Sentii quell'essere ridere e poi un'altra risata si aggiunse alla sua. Quella di prima era una trappola ed io come una stupida c'ero cascata.

"Ma che bel bottino!" disse la donna sopra di me. Lo disse in modo sensuale e allo stesso tempo divertito.

Io rabbrividii non appena posò la sua mano sul mio collo. Cercai di dimenarmi ma era inutile, cercai anche di chiedere aiuto ma nessuno venne in mio soccorso. Alzai la testa per vedere il viso dell'orrenda creatura ma ella mi spinse giù con la mano. Con la poca visuale che avevo cercai di trovare un modo per uscire da quella situazione. Tutte le case erano sbarrate, sia porte che finestre. Vidi degli occhi sbucare fuori da una fessura della finestra, erano occhi spaventati, ma non per me, ma per lei stessa. Nessuno si sarebbe mai voluto trovare nella mia situazione.

𝓘𝓢 𝓘𝓣 𝓛𝓞𝓥𝓔?  (girlxgirl)Where stories live. Discover now