13 • la figlia inutile

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Il mondo sommerso di Daniel non è più segreto: ora, è un nascondiglio per due.

Le mie dita stringono con forza la parete rocciosa, facendo forza sulle spalle per non scivolare sul bordo umido che divide la grotta dal laghetto: saranno appena cinque centimetri di roccia e, nel caso perdessi l'equilibrio, cadrei rovinosamente in acqua.

Almeno, ho capito a cosa servivano gli scarponcini.

Daniel, che mi sta davanti, facendomi strada lungo il perimetro asimmetrico del lago, si lascia improvvisamente cadere, finendo su una piccola zolla di terra interna, quasi una grotta segreta.

Si volta verso di me, risoluto, e mi porge la sua mano. «Basta un salto, puoi farcela.»

«Sono certa che tu mi preferiresti sul fondo del lago,» commento, sarcastica, mentre stringo la mano di Daniel, permettendogli di aiutarmi. Salto appena, e il ragazzo mi tira a sé, evitando così il peggio.

«Sei sempre così negativa, Mary.»

Alzo gli occhi, sbuffando, e mi ripulisco le mani. «La mia Dea è la Morte, essere negativi mi sembra il minimo.»

Daniel sorride, divertito, e poi, con serenità, mi si avvicina, sfiorando la mia fronte, forse per scostarmi una ciocca arruffata di capelli. «Sei piena di polvere.»

Indietreggio, mentre tento di nascondere un brivido in un colpo di tosse. Perché non può semplicemente tenere le sue mani al loro posto?

«Quindi, perché siamo qui?» Chiedo, imbarazzata, rialzando il mio sguardo.

«In realtà? Lavoro.»

Daniel mi resta davanti, camminando con visibile sicurezza del posto, e si dirige verso la parte più interna della grotta. Anche qui, piccoli fari illuminano la via, e questa è l'unica cosa che mi da un poco di sicurezza.

«Lavoro?» Domando, confusa, ma poi noto una porta, proprio intagliata nel muro, verso cui Daniel si sta dirigendo.

«Le falde sotterranee, ricordi? Devo controllare che tutto funzioni correttamente.»

La Volpe entra in una stanza laterale, mentre io decido restare sull'uscio, limitandomi a studiare lo strano contenuto: attrezzature elettriche, tubi, cilindri in metallo. In poche parole, un immenso locale caldaie.

«Ci sono dei filtri e delle pompe che permettono il rifornimento di Sandhole: è qui che nasce la vita.»

«Sorprendente

In realtà, della meccanica, non mi è mai interessato, e, sinceramente, non ho intenzione di stupirmi per una decina di tubi luccicanti.

Mi allontano dalla porta, tornando verso le sponde del lago, e, qui, mi siedo, liberando finalmente i miei piedi dalla terribile tortura degli scarponcini.

«Santa Morte,» impreco, sofferente, mentre mi massaggio le dita, sentendo le vesciche bruciare sotto il mio tocco. D'ora in poi, terrò sempre a mente che le idee di Daniel non sono mai buone idee.

«Perché la morte?» 

Corrugo la fronte, confusa, mentre Daniel mi si siede al fianco, asciugandosi la fronte sudata con l'orlo della maglietta.

«Come perché la morte

«Non capisco come qualcuno possa lodare qualcosa di così macabro, come qualcuno possa lodare la fine della vita. Noi Volpi lodiamo il Dio Sole, colui che ci ha donato salvezza e speranza: lui porta la vita

«La vita non sarebbe nulla senza la morte,» ribatto, semplicemente, ma quasi mi viene da sorridere quando noto la sorpresa sul suo viso. «Insomma, se la vita fosse davvero infinita, se fosse come la desiderate voi, sono certa che smettereste subito di lodarla. La vita è preziosa perché unica e, soprattutto, perché comprende una fine. Se non ci fosse la Morte, noi non ci preoccuperemo di vivere al meglio, di avere degli scopi, e credo sia giusto ringraziarla per questo.»

NIGHTINGALEHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin