31 • trauma

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«Mary? Mary, svegliati.»

Una mano gelida mi trapassa il petto, facendomi sgranare gli occhi per la sorpresa. Mi metto seduta, veloce, e subito mi rendo conto che sono di nuovo a letto.
Nemmeno ricordo di essermi addormentata, ma, forse, questo dipende dal forte mal di testa.

«Mary

Sollevo lo sguardo, notando, proprio sul fondo del letto, il fantasma di Noelle che mi guarda con un misto di terrore e disagio.

«Noelle! Sei riuscita a trovarmi.»

Sorrido, sinceramente felice, ma, non appena tento di avvicinarmi a lei, e le coperte scivolano dal mio corpo, mi rendo conto di una cosa terribile.

Sono nuda, da capo a piedi, se non per il bracciale che mi circonda al polso e, proprio al mio fianco, un altrettanto svestito Aaron sta riposando beatamente.

Sono nuda, nuda nel letto di Aaron, ed anche lui è nudo. No, non può essere vero, deve essere solo un incubo.

Perché allora sembra così reale?

«Che cosa è successo?» Chiedo, senza fiato, mentre, velocemente, trovo e agguanto la mia felpa dal copriletto, indossandola. «Non ricordo nulla, Noelle: perché non ricordo nulla?»

«Dobbiamo andarcene, Mary. Posso aiutarti a scappare,» continua lei, convinta, ma io proprio non riesco a sentirla.

Scendo velocemente dal letto, e, mentre la mente continua a girare, io cerco i miei vestiti, indossandoli alla rinfusa.
Il mio corpo nudo, non voglio sentire il mio corpo nudo.

Celeste Morte, perché ero nuda nel letto di Aaron? Perché è tutto così confuso?

Vorrei vomitare, e, per un momento, mi blocco, portandomi una mano allo stomaco per cercare di respirare, sperando, così, di riuscire a trattenere un conato. Intanto, alzo lo sguardo, osservando il ragazzo steso con tenerezza fra le coperte, stringendo il cuscino fra le sue braccia.

No, no, no. Non può essere successo ciò che penso.

«Mary?» Noelle mi segue, e so che capisce perfettamente ciò che sto provando, ma, al momento, ritiene più importante scappare. Io, però, no.

Ho in mano una delle mie scarpe e, senza pensarci troppo, la lancio verso il letto, colpendo in testa Aaron, che subito si rialza, sconvolto. «Mary? Che diamine stai facendo?»

«Che cosa mi hai fatto?» Urlo, sconvolta, avvicinandomi a passi veloci a lui, quasi a volerlo colpire di nuovo. E lo vorrei, perché, al momento, credo di aver perso completamente la testa. «Parla, Aaron!»

«Non ho fatto nulla che tu non volessi,» esclama lui, quasi infastidito, mentre, sbuffando, inizia a rivestirsi.

«Eri nudo nel mio letto,» sottolineo, brusca. «Perché eri nudo nel mio letto?»

Il principe si rialza, infastidito, e, con pesantezza, si avvicina a me. Io, di rimando, mi allontano, non riuscendo a sentirlo vicino.

«Eravamo nudi nel letto,» specifica lui, invece. «Noi due, Mary. Abbiamo bevuto, ieri sera, e ci siamo divertiti un po'.»

Il mio respiro accelera, quasi irrefrenabile, mentre decine di cattivi pensieri mi passano per la mente, distruggendomi. Il vino, deve essere stato quello: Aaron mi deve aver drogato il vino, e poi mi sono risvegliata in un letto, nuda, con lui.

No, è successo nulla: però il bracciale non si muove, ed io continuo a non ricordare. Come posso essere certa che non sia successo nulla?

«Io ho degli impegni questa mattina, ma tornerò presto.» Aaron mi sorride carinamente, e mi lancia un dolce sguardo mentre esce dalla stanza, lasciandomi sola.

NIGHTINGALEWhere stories live. Discover now