19 • tradimento

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Alla fin fine, di questa insolita festa fra Lupi, non ci ho capito poi molto, ma, seguendo le istruzioni di Charlotte, ho deciso di testare le docce comuni del clan, notando che, in realtà, non erano niente di estremamente insolito – certo, c'erano lupi ringhianti disseminati in ogni angolo, ma non dovrei preoccuparmi di questo, giusto? Celeste Morte, il solo pensare che quegli animali, in realtà, sono esseri umani, mi mette i brividi.

Mi sembra così inspiegabile.

Spazzolo con nervosismo i miei capelli umidi, cercando di districare ogni singolo nodo, mentre, di tanto in tanto, lancio alcuni sguardi intolleranti al vestito nero sistemato sul copriletto bianco. E' stato Peter a sceglierlo, ne sono certa, così come sono estremamente convinta che la vera mente dietro a tutto sia Daniel: perché non dirmi che avremo dovuto partecipare ad un ballo? Perché farmi credere che avrei dovuto quasi lottare per difendere la mia famiglia, quando, in realtà, Carter non è sembrato  interessato a me?

Al momento, mi viene davvero difficile capire cosa ci faccio qui.

Poso la spazzola, e, ancora gocciolante e con i vestiti appiccicati al mio corpo umido, mi avvicino al vestito, sollevandolo davanti al volto con una leggera confusione. Leggere paiettes bianche brillano su tutta la gonna leggera, mentre il corpetto nero sembra estremamente sottile e attillato.

Detesto davvero quel ragazzo, lo detesto e basta.

Sospiro, afflitta, e inizio a spogliarmi, lasciando tutti i vestiti bagnati sul letto, e mi sforzo di indossare l'abito nero, sentendolo subito accarezzare in una provocante carezza il mio corpo – alla fine, per quanto cerchi di fare il contrario, finisco sempre per accontentare le assurdità di Daniel.

Non dovrei permettergli di avere tanto potere su di me ma, in realtà, certe volte quasi mi sembra che non mi importi – non che sia felice di dargli ragione, ma, semplicemente, sembra più facile fidarsi.

E, dopo aver messo questo, sono quasi certa di stare per impazzire.

«Mary?»

Sollevo lo sguardo, notando il ragazzo al centro dei miei pensieri, fermo a pochi passi da me con gli occhi sgranati, quasi non riuscisse a credere a ciò che vede.

«Non credi di esserti dimenticato qualcosa, signor reggente?» Domando, ironica, tornando allo specchio e alla mia spazzola. Fingo di ignorarlo, come faccio spesso, e lui, come solito, non riesce ad accettarlo, venendomi alle spalle.

«Hai scoperto del ballo?» Chiede, e sembra quasi malinconico. Ha le guance arrossate e gli occhi più lucidi del solito, mentre la maglietta è insolitamente sgualcita.

Mi volto subito verso di lui, scioccata, non riuscendo a credere al riflesso nello specchio. «Sei ubriaco?»

«Solo un po' brillo,» ammette, accennando ad un sorriso. «Ma passerà presto, vedrai. Hanno portato le valige?»

Si avvicina al letto, raccogliendo dal pavimento la sua borsa, iniziando a cercare qualcosa con cui cambiarsi. Io, intanto, lo osservo in silenzio, sedendomi al suo fianco.

«Quindi, è così che si svolgono le riunioni d'affari?»

Accenna ad un sorriso, mentre le sue gote continuano a brillare nel rossore. «Solo quando necessario.»

Alzo un sopracciglio, perplessa, mentre lui si sfila la maglietta sudata, restando a petto nudo – ed ha un bel fisico, lo devo ammettere, di quel genere per cui molte potrebbero impazzire. Io, comunque, resto calma, completamente sconcertata dal vedere il tanto stimato reggente così alticcio.

«Sei buffo così, sai?» Commento, rimettendomi in piedi e tornando allo specchio, così da finire di sistemarmi i capelli.

«Buffo?» Gli sento chiedere, mentre si abbottona la camicia, aggiustandosi poi il colletto. «Fingerò che sia un complimento.»

NIGHTINGALEWhere stories live. Discover now