Capitolo XXIX: Jiwoo

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Mi sciacquai il viso con acqua gelata, ma non fu sufficiente a sgonfiare i miei occhi arrossati ed affaticati per il pianto. E quanto avevo pianto... mi ero addormentata alle sei del mattino e  risvegliata dopo sei ore. Ero distrutta, sfinita, fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Mi mancava terribilmente Yoongi, non riuscivo a capacitarmi della discussione che avevamo avuto, della delusione nel comprendere che non aveva intenzione di costruire qualcosa con me, ma anche della delusione dipinta nei suoi occhi quando credendo che stesse per colpirmi mi sono coperta il viso. Era un orribile casino e non avevo idea di come venirne fuori. Io ormai avevo capito cosa provavo per Yoongi, avevo capito che mi stavo innamorando di lui, ma il cuore mi doleva terribilmente quando pensavo che probabilmente lui non lo era di me. Tuttavia c'era qualcosa che non capivo. Se non provava nulla del genere per me, se per lui ero solo un passatempo, allora come mai mi aveva fatto credere di tenere a me? Forse erano solo mie paranoie?
"Se avesse avuto intenzione di divertirsi e basta ti avrebbe già portata a letto, invece si prende cura di te. Non vorrei essere affettata nel giudizio, ma a me sembra un bravo ragazzo." ripensai a quelle parole pronunciate da mia sorella e si formò nella mia mente il ricordo della notte di Natale e dei guanti che mi aveva regalato. Ricominciai a piangere come un'idiota raggomitolandomi sul pavimento del bagno e prendendomi la testa tra le mani. Avevo bisogno di vederlo, di scusarmi ma anche di chiedere spiegazioni. Non sarei riuscita a farmene una ragione tanto facilmente finché non avessi parlato con lui.
Cercai dunque di regolarizzare il respiro anche perché dalla sera prima, piccole crisi d'asma non avevano fatto altro che tenermi sveglia negandomi il riposo di cui necessitavo. Presi l'inalatore e aspirai profondamente il medicinale al suo interno. Poi poggiai la testa sul muro dietro di me e chiusi gli occhi. Sentì Luna zompettare in bagno e accoccolarsi sul mio grembo.
<<Percepisci che sto soffrendo, vero?>> domandai con voce tirata a causa di tutto quel piangere. Luna in tutta risposta strusciò la testolina sulla mia mano in cerca di carezze. Sorrisi debolmente. <<Hai fame piccolina?>> domandai aprendo gli occhi. Sospirai e mi trascinai verso il mobile della cucina dove tenevo il cibo per la gattina, ma mi resi conto che non era rimasto nulla. Io potevo anche stare senza mangiare, ma non potevo lasciare digiuna Luna, perciò sarei dovuta uscire di casa a comprarle del cibo. Così con un pesante sospiro andai a vestirmi e uscì poco dopo.

Non avevo intenzione di uscire in quello stato, con gli occhi gonfi e l'umore sotto le scarpe, ma mi ero dovuta prendere di coraggio per amore della mia gattina. Misi le mani dentro le tasche del cappotto, non riuscivo nemmeno a guardare quei guanti senza rattristarmi più di quanto già non lo fossi. Cercai di distrarmi lungo la strada osservando i passanti, le vetrine dei negozi, gli alberi, i cumuli di neve ammonticchiati vicino i marciapiedi e le aiuole, le automobili, le insegne, i grattacieli. Nulla era poi così interessante. Giunsi finalmente al piccolo negozio di alimentari, presi alcune confezioni di pesce in scatola per gatti, pagai e uscì nuovamente. Ripetei le azioni di poco prima, cercando di guardarmi intorno il più possibile per dirottare i miei pensieri altrove, ma forse avrei fatto meglio a non farlo.

Dall'altra parte della strada, comodamente seduto ad un bar, c'era Yoongi. Ma la cosa che mi fece più male era che davanti a lui c'era una ragazza.

No POV

Yoongi stava seduto a quel bar, sorseggiando il suo caffè sentendosi al posto sbagliato. Non aveva molta voglia di parlare, il vociare della folla lo infastidiva, l'aria appesantita dall'impianto di riscaldamento gli rendeva il respiro pesante, ma cercò di darlo meno a vedere alla ragazza seduta difronte a lui. Lei però conosceva un po' Yoongi, aveva passato molto tempo a casa Jung durante le feste o per semplici visite del fratello alla famiglia, perciò aveva perfettamente capito che c'era qualcosa che non andava per il verso giusto. Non che fosse un chiacchierone, ma anche il suo silenzio era indizio di cattivo umore. Jiwoo terminò il suo frappè al cioccolato e guardò Yoongi giocherellare distrattamente con il cucchiaino del suo caffè.

•First Love• M.YgWhere stories live. Discover now