Capitolo XLVI: Non vado da nessuna parte

4.4K 187 35
                                    

||Spazio autrice importante alla fine del capitolo.||

Yoongi's POV

Mi avventai famelico sulle sue labbra catturandole e chiedendole subito l'accesso puntellando il suo labbro inferiore pieno e soffice con la lingua. Le agguantai i fianchi facendo aderire i nostri corpi impedendoci quasi di respirare, poi la spinsi contro il ripiano della cucina mentre le divoravo le labbra, succhiandole, mordendole, assaporandone ogni singolo millimetro che sapeva di vaniglia. Mugolò quando le nostre lingue si intrecciarono peccaminosamente rendendo quel bacio bagnato ed erotico. Sentì la mia erezione spingere sempre di più nei boxer e istintivamente spinsi il bacino in avanti facendo scontrare i nostri fianchi. Cho-Hee gemette sofficemente sulle mie labbra facendo crescere la mia eccitazione. La desideravo lì ed in quel momento, desideravo sentire il suo corpo bruciare nudo sotto il mio, le sue labbra sulle mie, la sua pelle liscia e profumata contro la mia, i nostri respiri talmente fusi l'uno con l'altro da non potersi distinguere, i suoi gemiti peccaminosi vibrare nel mio orecchio. La volevo disperatamente. La sollevai da terra sentendola sussultare per poi aggrapparsi al mio collo e la adagiai sul ripiano della cucina facendomi spazio tra le sue gambe. Alcuni oggetti caddero per terra con un rumore assordante ma non poteva importarmene di meno. Presi ad accarezzarle vogliosamente le cosce scoperte mentre le mie labbra insaziabili si spostavano sul suo collo immacolato. Le lasciai un'umida scia di baci e piccoli morsi così da ammorbidirle la pelle, poi scelsi un punto appena sotto il lobo e iniziai a marchiarla vogliosamente. Le sue piccole dita affusolate si insinuarono tra le mie ciocche menta stringendole e spingendomi maggiormente verso di lei, facendomi venire i brividi sul collo. Un dolcissimo gemito lasciò le sue labbra e me lo gustai appieno, sentendo il bisogno di provocarne altri ed altri ancora. La mia mente era totalmente annebbiata dal suo profumo, dal suo sapore, dalla sua pelle, dalle sue labbra dolci e soffici. Afferrai un lembo della sua maglia tirandola verso di me mentre le sue gambe si allacciavano alla mia vita. Mi spostai sul suo lobo tirandolo e mordicchiandolo per poi lasciarle un' umida scia di baci lascivi sulla mandibola. Cho-Hee ansimò ruotando di scatto il viso e sfregando il naso sul mio collo, abbandonandosi totalmente al mio tocco. Le venne la pelle d'oca quando le mie mani fredde sfiorarono la pelle febbricitante della sua schiena inarcata. Era la prima volta che la toccavo e la assaporavo in questo modo, non mi ero mai spinto così oltre con lei, mi ero limitato a baciarla in modo passionale, a baciarle il collo, ma solo nelle mie fantasie  avevo carezzato così lussuriosamente le sue gambe, la sua schiena, avevo udito i suoi gemiti e i suoi ansimi così sensuali e peccaminosi. Solo nelle mie fantasie... improvvisamente mi resi conto del perché non lo avevo mai fatto: perché con lei non sarebbe stato solo sesso, con lei non volevo fare passi falsi. Cho-Hee era vergine, non era mai arrivata nemmeno ai preliminari con qualcuno, perciò avevo una paura matta di poterla in qualche modo spaventare o mettere a disagio, preferivo fosse lei a dirmi che era pronta. Mi allontanai riluttante da lei scuotendo la testa. <<Scusa... scusami...>> mormorai passandomi le mani tra i capelli. Cho-Hee si mise una mano sul petto cercando di riprendere fiato guardandomi confusa, ma io le diedi le spalle.

<<S-scusami... io...>> si affrettò a dire con voce affannosa. Scossi la testa e mi passai una mano sul viso.

<<No é colpa mia, non dovevo saltarti addosso così.>> dissi fermamente sentendomi tremendamente in colpa. La sentì scivolare giù dal ripiano ed avvicinarsi cautamente a me. Rimasi fermo qualche minuto in attesa, come congelato, poi la sua piccola mano si chiuse attorno ad un lembo della mia maglia. Quasi mi si bloccò il respiro in gola nel percepire nuovamente il suo tocco delicato.

<<Non hai fatto niente di male Yoongi.>> mormorò timidamente. Feci un sorriso amaro abbassando il capo.

<<Invece no, io...>> cominciai scuotendo la testa. Sospirai per poi voltarmi e guardarla negli occhi, volendo che percepisse tutta la sincerità di cui ero capace. La sua espressione, contrariamente a ciò che mi aspettavo, era confusa e quasi... triste. <<Voglio fare le cose per bene con te. Non sei una sveltina e basta, sei la ragazza che amo.>> spiegai facendo congiungere le nostre fronti. La vidi sorridere lievemente per poi prendere le mie mani e portarsele al volto accaldato. Mi accorsi solo allora di aver trattenuto il respiro e non appena entrai in contatto con la sua pelle deliziosa, lo rilasciai chiudendo gli occhi e presi a carezzare con i polpastrelli le sue guance morbide e rosee.

•First Love• M.YgDove le storie prendono vita. Scoprilo ora