12. Sì, è un po' la storia tra me e te

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JIMIN

"E s-se qualcuno ci vede?" balbettai con insicurezza, iniziando a guardarmi intorno solamente per non incrociare il suo sguardo allo stesso tempo lussurioso e divertito.
"Non ci passa mai nessuno di qui" mi rispose con convinzione, afferrandomi il mento con una mano e costringendomi a posare lo sguardo su di lui.

"Come fai a saperlo? Nel senso, se Matilda ti ha detto anche questo la faccio licenziare" gli dissi tra una risata e l'altra, ricominciando a passare le mani sul suo petto muscoloso, stuzzicandogli i capezzoli.
"Sì, me l'ha detto lei. Comunque...a questo punto, penso che sappia anche cosa abbiamo iniziato a fare tu ed io" suppose dopo un po', trattenendo qualche ansimo di piacere mordendosi al labbro nel momento in cui spinsi verso l'alto con i fianchi in modo da far scontrare le nostre erezioni coperte solamente dal sottile tessuto del costume.

"Tranquillo: non dirà niente a mio padre. O, almeno, non l'ha fatto l'anno scorso quando ha scoperto casualmente di Elliot" lo rassicurai con leggerezza, alzando le spalle come se nulla fosse.
"Non mi interessa che non si sappia oppure no. Quello che mi interessa è che voglio che la smetti di dire il nome di qualche altro ragazzo mentre stai per scopare con me. Intesi?" gli sentii dire in tono fin troppo sicuro, sentendolo fiondarsi, di nuovo, con foga sulla mia bocca non appena annuii con la testa ripetutamente, passandomi la lingua sul labbro inferiore.

Le nostre lingue continuarono ad intrecciarsi ed ad esplorare l'altro fino a quando non portai nuovamente la mano fino all'elastico del suo costume, che gli tolsi subito dopo.
Presi il suo membro nella mia mano destra, muovendocela sopra con sempre più velocità.

Numerosi ansimi iniziarono ad uscire fin da subito dalla sua bocca, che lo fecero, poi, portare la testa all'indietro e stringere tra le mani l'estremità dell'asciugamano su cui eravamo distesi alla bell'e meglio.

Dopo un paio di minuti Jungkook si riversò sulla mia mano, emettendo un ultimo gemito di piacere, mettendosi, poi, a prendere fiato per solamente qualche secondo.

"Spogliati" mi ordinò con voce roca dopo questo arco di tempo, scostandosi leggermente dal mio corpo per darmi modo di compiere il gesto che mi aveva appena chiesto di fare.

"E non vuoi spogliarmi tu?" gli domandai con aria appositamente provocatoria, ottenendo come reazione solamente il fatto che lui mi spingesse sul petto, facendomi distendere, e che poi mi sovrastasse con il suo corpo, scrutandomi negli occhi con attenzione.

"Non ti conviene provocarmi così tanto" mi avvisò dopo più di qualche istante di silenzio, portando le mani fino al mio costume e sfilandomelo quasi con forza.
"Perchè? Tanto, ormai, al sodo ci siamo già passati" sussurrai sulle sue labbra, facendole, poi, riunire tra di loro ed allargando le gambe per dargli la possibilità di iniziare a prepararmi.

Jungkook capì benissimo cosa stavo facendo, afferrandomi con una mano il ginocchio destro e facendo entrare due dita nella mia apertura con l'altra, muovendole con dei movimenti che si fecero sempre più secchi e precisi.
Anche i miei ansimi iniziarono a risuonare in quel boschetto, nel bel mezzo del nulla, dopo poco, mischiandosi con quelli di Jungkook nel momento stesso in cui sostituì le dita con il suo membro, iniziando a spingere dentro di me con calma e dolcezza.

"Puoi andare più veloce. Quante volte ti devo ripetere che non sono alle prime armi?" gli dissi in tono beffardo e divertito, ottenendo come reazione solamente uno sguardo praticamente glaciale ed il fatto che aumentasse la forza e la velocità delle spinte.

I nostri gemiti continuarono ad uscire dalle nostre bocche in tutti i minuti che seguirono quelle mie parole, fino a quando Jungkook non raggiunse l'orgasmo ancora dentro al mio corpo ed io lo imitai dopo qualche secondo, riversandomi sul mio addome.

Rimanemmo lì, distesi su quell'asciugamano troppo piccolo per non farci sfiorare l'erba con qualche parte del corpo, per qualche minuto a riprendere fiato, dopo i quali chiesi gentilmente a Jungkook di passarmi il costume.

Mi rivestii non appena questo successe, invitandolo a fare lo stesso. Perchè, beh, non mi pareva il caso di rimanere completamente nudi a guardare il cielo all'aperto, in un posto dove, volendo, avrebbe potuto vederci chiunque.

"Che libro stavi leggendo prima con così tanta foga?" mi chiese lui, invece, non dando minimamente retta alle mie parole.
"Orgoglio e pregiudizio. Ma, per favore, rivestiti che non siamo in camera nostra" gli intimai di nuovo, alzando gli occhi al cielo non appena notai che fosse ancora lì disteso su un fianco senza la minima intenzione di muoversi.

"Ti accontenterò solo perchè hai detto "nostra". Comunque...di che parla questo Orgoglio e Pregiudizio?" si arrese dopo un po', afferrando il costume poco lontano a noi con una mano ed infilandoselo con calma.
"Seriamente non lo conosci?" gli chiesi in tono confuso, realizzando, poi, che in Corea i romanzi di Jane Austen non fossero obbligatori nello studio della letteratura come, invece, in Italia, e soprattutto nel mio liceo, lo fossero.

Jungkook scosse leggermente la testa, chiedendomi, poi, di spiegargli brevemente quale fosse la storia di fondo del racconto.

"I protagonisti sono due: Elizabeth e Darcy. Elizabeth è una ragazza reduce da una famiglia piuttosto povera e, mentre sua madre vorrebbe che si sposasse il prima possibile con il primo giovane che le avrebbe fatto una proposta, lei vuole sposare un uomo di cui è innamorata. Darcy, invece, è un uomo ricco un po' altezzoso e scontroso, che, però, si invaghisce di lei e non riesce ad ammetterlo per circa la prima metà del romanzo.

Per quanto riguarda il titolo, orgoglio si riferisce a quello che Elizabeth affibbia subito a Darcy, definendolo, appunto, come troppo orgoglioso e vanitoso. E, effettivamente, anche quello che Darcy ha per tutta la parte della storia in cui fa finta di non provare assolutamente niente, se non forse sdegno, per Elizabeth. Il pregiudizio, invece, è quello che ha Elizabeth nei confronti di Darcy, che riesce a sparire solo nel momento in cui, alla fine, accetta i suoi sentimenti e, quindi, di sposarlo" gli spiegai brevemente, stringendomi, poi, tra le spalle per l'imbarazzo.

Effettivamente quando qualcuno mi chiedeva di parlare dei miei romanzi preferiti mi lasciavo sempre trasportare sempre un po' troppo...

"Siamo un po' io e te" fu il suo unico commento, dopo il quale lo guardai stranito, non riuscendo a capire il nesso.

"Come posso spiegartelo? Anche tu avevi un pregiudizio nei miei confronti, quando sono arrivato qui. E, effettivamente, entrambi siamo stati molto orgogliosi quando si è trattato di ammettere all'altro che tra noi due c'è parecchia chimica. Anche se più tu, in realtà. Quindi...sì, è un po' la storia tra me e te. Se togliamo il fatto che noi stiamo solo scopando, ovviamente" mi disse con leggerezza, quasi come se quelle parole fossero un niente, alzandosi, poi, da quell'asciugamano ed indirizzandosi verso la via di casa senza darmi modo di rispondere assolutamente niente alle sua affermazione.

So che non dovrei dirlo, visto che avevo deciso io di farmi andare bene questo "tipo di relazione" con lui, ma...quella frase finale mi aveva veramente distrutto.

SPAZIO AUTRICE:

Probabilmente in questo momento starete pensando: "Ma...questa non aveva detto che il martedì avrebbe pubblicato di pomeriggio?".
Ecco, non più😂.
Mi sono resa conto che è più facile per me pubblicare tra una lezione e l'altra piuttosto che farlo mentre tento di prendere un treno per tornare a casa da allenamento.
Quindi...d'ora in avanti tutti gli aggiornamenti ritorneranno alle 10.30, a meno che non abbia esami o altre cose particolari. (Ma, ovviamente, ci avviserò prima nel caso).

E...niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi dileguo mandandovi tanti abbracci virtuali❤️.

•Who do you love? {Jikook}•Where stories live. Discover now