13. Sì

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JIMIN

Erano passati altri tre giorni, mio padre e mia madre erano tornati a casa e...le cose stavano procedendo senza grossi cambiamenti.

Insomma, la mattina, mentre Jungkook era con mio padre, mi trovavo qualcosa da fare, il pomeriggio uscivamo entrambi con Giulia o con tutta la mia "compagnia" e, beh, la notte...ci davamo quasi sempre da fare.

Inutile che vi dico che, ogni volta, era sempre meglio della precedente. Non so come spiegarvelo bene a parole. Era come se tra di noi ci fosse una chimica a dir poco perfetta. Come se i nostri corpi fossero fatti per sfiorarsi ed assaporarsi a vicenda.
E, fortunatamente, non sentivo ancora che dentro di me stessero crescendo degli sciocchi sentimenti che avrebbero rovinato tutto quanto. Almeno, non ancora in modo così forte da poter influenzare tutti i miei pensieri...

Fu proprio di questo che mi stavo convincendo quel giorno, subito dopo pranzo, disteso sul letto con i piedi posati al muro ed il solito quaderno dove scrivevo appoggiato sullo stomaco.

A distrarmi, però, ci pensò il mio telefono, che prese a squillare all'impazzata, facendomi allungare un braccio per afferrarlo, portandolo, poi, all'orecchio dopo aver accettato la chiamata senza nemmeno guardare chi fosse.

"Pronto?" chiesi in tono indifferente, riprendendo a guardare il soffitto della mia camera quasi come se fosse la cosa più interessante che avessi mai visto in vita mia.
"Meno male che dovevi mandarmi un messaggio ogni giorno" sentii dire in tono scocciato da Tae, facendomi salire un sorrisetto nel momento in cui lo immaginai a guardarmi con il suo sguardo gelido e le mani posate sui fianchi.

"Dai, ho saltato solo due giorni. Potevo fare peggio" gli risposi in tono divertito, sentendomi quasi scaldare il cuore al solo sentire la sua voce.

Ma, effettivamente, tra migliori amici dovrebbe funzionare così...

"Potresti avere ragione. Ora...hai tempo per parlare?" mi domandò subito dopo, quasi con circospezione.
"Sì, ma avrei voglia di vederti in faccia. Videochiamata?".
"Certo, però chiama tu" concluse lui con uno sprizzo di euforia, staccando la chiamata subito dopo.

Io, dal canto mio, scossi solo la testa con una risata ancora a fior di labbra, aprendo rapidamente il computer e chiamando il ragazzo che avevo salutato solo qualche secondo prima su Skype.
Tae mi rispose qualche istante più tardi, salutandomi con entrambe la mani ed uno dei suoi sorrisi sinceri dipinto in faccia.

Ma...non fu quella la prima cosa che notai. I suoi capelli, divenuti rosso fuoco, avevano attirato la mia attenzione molto più di tutti i suoi saluti un po' buffi.

"Che hai fatto in testa?" gli domandai quasi scioccato, non riuscendo a fare a meno di guardare l'ammasso rosso che dominava lo schermo.
"Ho perso una scommessa con Jin, l'amico di Yoongi, e ho dovuto..." iniziò a spiegarmi con aria divertita, fin quando le sue parole non furono sovrastate da un urlo proveniente dalle spalle di Tae.

"Hobi, ti ho detto di smetterla di provare a spogliarmi di nuovo! Abbiamo appena scopato, insomma" disse un ragazzo dai capelli color pece che, qualche secondo dopo, entrò nell'inquadratura seguito da un altro ragazzo dai capelli castani, che gli stava tirando la maglietta con forza.

"Ragazzi, smettetela" mormorò Tae in tono visibilmente imbarazzato, facendo, poi, capire al suo coinquilino ed al suo ragazzo che ci fosse una videochiamata in corso con un gesto della mano.

Subito dopo questo, Hobi e Yoongi si ricomposero all'improvviso, arrivando davanti allo schermo e dicendomi che volevano assolutamente conoscermi visto quanto Tae avesse parlato loro di me.
E, così, scambiai qualche parola di circostanza con entrambi, fino a quando Tae non li spedì entrambi fuori da quella piccola stanzetta praticamente a calci.

"Okay, ora possiamo parlare tranquillamente" scherzai non appena Tae si risedette sulla sedia davanti al computer, sentendo, però, il rumore della mia porta che si apriva qualche secondo più tardi.

Incontrai lo sguardo di Jungkook all'istante, girandomi leggermente, non avendo nemmeno il tempo materiale di dirgli che fossi in videochiamata che lui era già montato sul letto, facendo unire le nostre labbra in uno dei tanti baci passionali e bagnati che ci eravamo scambiati negli ultimi giorni.

Peccato che, in quel momento, ci stava giusto un attimo guardando il mio migliore amico via computer...

E, ovviamente, fu per questo che lo scostai leggermente da me, spiegandogli con dei sussurri nell'orecchio la situazione.
Jungkook, dal canto suo, sbarrò leggermente gli occhi, girando, poi, meccanicamente la testa verso il computer e salutando Tae con molto imbarazzo dipinto in faccia.

"Allora è vero che vi saltate addosso in continuazione come mi ha detto Jimin" fu il commento, espresso in tono piuttosto divertito, del mio migliore amico a tutta quella situazione, che, chiaramente, fece sentire ancora più in soggezione me e Jungkook.

"Jimin, vado di la così puoi finire di parlare con..." mormorò quest'ultimo subito dopo, alzandosi dal mio letto e cercando di dirigersi verso la sua camera, venendo, però, interrotto dalle successive parole di Tae.
"No, fermo lì. Jimin ha cose molto più interessanti da fare, con te, rispetto al parlare di stronzate con me. Quindi levo io il disturbo. Divertitevi pure" disse con euforia, spegnendo immediatamente quella chiamata senza nemmeno darmi modo di salutarlo o di ribattere qualsiasi cosa.

Dopodichè, si aprirono svariati secondi di silenzio, che vennero colmati solo nel momento in cui dissi a Jungkook le seguenti parole: "Comunque, quello è Tae. Il mio migliore amico".

E, effettivamente, dopo questo mio gesto la situazione tornò alla normalità, senza più alcuna traccia di imbarazzo, tanto che Jungkook tornò a sedersi sul mio letto e mi chiese, iniziando ad accarezzare una delle mie mani posate sul letto: "Lui sta in Corea, giusto?".

Annuii leggermente con la testa, cercando di concentrarmi sulle sue parole e non sulle sensazioni che il mio corpo stava provando a quel semplice contatto con le sue dita.

"Ti deve mancare molto" suppose dopo un po', scrutandomi con aria indagatrice.
"Ovvio. Lo vedo sì e no due volte l'anno. Ma...sono dell'opinione che, se un'amicizia è vera, può durare anche se ci si vede così poco" gli spiegai con leggerezza, alzando le spalle.

"Ma...com'è che ti sei trasferito qui dalla Corea? Nel senso, che è successo?" mi domandò praticamente all'istante, facendomi leggermente sbarrare gli occhi.

Perchè nessuno si era mai interessato alla mia vita prima di arrivare Roma. Nemmeno Giulia...

"Vuoi realmente sapere tutta la noiosissima storia della mia vita?" gli chiesi in tono divertito, attendendo con ansia la sua risposta.
"Sì" rispose Jungkook in tono ovvio, guardandomi come se la mia incredulità alle sue parole fosse una cosa inimmaginabile.

Ecco, fu quando, dopo quella risposta affermativa, il mio cuore mancò più di qualche battito e mi salì una sensazione di vuoto allo stomaco, per il fatto che non avrei mai creduto che quel ragazzo avesse potuto chiedermi seriamente qualcosa che riguardasse il mio passato o, comunque, la mia vita, che pensai che sarei potuto essere realmente nei guai...

SPAZIO AUTRICE:

Semplice capitolo di passaggio✌🏻.

Comunque, grazie per le 2K letture e ci sentiamo al prossimo aggiornamento❤️.

•Who do you love? {Jikook}•Where stories live. Discover now