27. E...come ti è sembrato?

1.7K 134 71
                                    

JIMIN

"Non lasciarmi addormentare, per favore. Che sennò passo un'altra notte in bianco come ieri" dissi a Jungkook dopo qualche secondo, mettendomi seduto ed allungandomi sul comodino per prendere il telefono in modo da avere qualcosa da fare e, quindi, non ritrovarmi a dormire alle tre del pomeriggio.
"Va bene. Effettivamente, stanotte vorrei dormire anche io e non ascoltarti parlare di tutti i libri che leggi" mi rispose Jungkook con finta aria scocciata, non riuscendo, però, a trattenere una risata divertita.

"Ma se eri lì che mi fissavi incantato" commentai in tono di scherno, dandogli un leggero schiaffo sul braccio nudo.
"Questo non presuppone che ti stessi ascoltando" constatò con un sorrisetto dipinto in faccia, prendendo a lasciarmi leggeri e ripetuti baci a stampo nel momento stesso in cui alzai gli occhi al cielo.

Effettivamente, però, alzare gli occhi al cielo con lui era un gesto che facevo molto spesso...

"Tanto lo sai che ti ascolto sempre. Altrimenti non mi ricorderei tutti i dettagli su Orgoglio e Pregiudizio, Anna Karenina, Cime Tempestose, Madame Bovary, Il Ritratto di..." mi disse con aria rassicurante, iniziando a farmi un elenco di tutti i romanzi di cui gli avevo parlato.
"Ho capito il concetto" lo fermai praticamente subito, sapendo benissimo che se l'avessi lasciato continuare quella specie di "lista della spesa" sarebbe continuata per un po'.

"Okay. Comunque, so che non c'entra e che, magari, riaffermare il fatto che abbia letto delle cose che non avrei dovuto leggere ti possa far incazzare, ho capito molto da quello che scrivi" azzardò in risposta, rivolgendomi un'occhiata dubbiosa, quasi che avesse paura di una mia possibile reazione furibonda, al termine delle sue parole.

"Kook, so che non dovrei chiedertelo visto che è una cosa personale e tutto, ma...perchè hai letto il mio quaderno?" gli chiesi io solamente, usando appositamente un tono calmo e controllato per fargli capire che le sue parole non mi avevano causato nessun effetto disturbante.
"Ci ho pensato molto, sai? All'inizio credevo fosse solo perchè volevo vedere con gli occhi, o tastare con mano a seconda di come la vuoi vedere, le parole che avevi deciso di nascondermi per più di un mese, quasi fossero delle reliquie o delle cose orribili.
Poi, invece, mi sono reso conto che le mie mani hanno aperto automaticamente quel quaderno perchè io volevo sapere se ci fosse scritto qualcosa che mi avrebbe fatto capire che c'era ancora una speranza, per noi due, se io avessi fatto qualcosa.
E, effettivamente, vedere quel post-it stropicciato e leggere quello che ci hai scritto vicino è stato molto più stimolante.
Non riuscivo a fare a meno di pensare che non volevo che ti sentissi così...e, poi, ho deciso di fare "scambio di post-it", sperando che leggessi le mie parole" mi spiegò con sincerità, stringendosi tra le spalle a causa del visibile imbarazzo in cui si stava trovando a parlare della situazione.

"Beh, "Fatti trovare alle 22.30 nella stanzetta" non mi è parso molto poetico. Però...aspettavo anche una tua singola parola da una settimana, quindi ci ho messo poco a decidere di presentarmi" gli risposi in tono divertito, iniziando a disegnare cerchi immaginari lungo la sua pelle, dalla clavicola alla spalla.
"Sai, credevo che, con tutte le cose tue che avevo letto, non sarebbe uscito qualcosa di decente nemmeno se ci avessi provato, quindi sono andato sul semplice e diretto" rivelò in un sussurro, ammettendo, finalmente, per la prima volta di non essere bravo in qualcosa.

Era un evento unico e raro, ragazzi.

"E...come ti è sembrato? Quello che hai letto, dico" gli chiesi, dopo svariati secondi di silenzio, con un filo di incertezza.
"Mi stai chiedendo se sei un ottimo poeta, Jimin?" fu la sua risposta, pronunciata con estrema serietà.
"Forse" mormorai leggermente a disagio, abbassando la testa per non incontrare il suo sguardo lievemente divertito.

"Ho trovato il quaderno estremamente coerente con come sei tu. Nel senso...tutto quello che c'era scritto rifletteva il tuo modo di vedere le cose.
E, questo, mi è piaciuto da morire.
Poi...certe frasi erano molto belle. Magnetiche, quasi. Sarei stato lì a leggerle per ore, se soltanto non mi fossi messo a pensare che, almeno, ti dovevo delle scuse.
E sai che c'è? Forse saranno solo parole messe lì a caso e senza alcun ordine preciso, ma...a me, personalmente, hanno lasciato qualcosa" mi rispose con un sorriso sincero dipinto in volto, facendomi quasi scaldare il cuore.

Perchè, beh, non gli avevo ancora fatto leggere quel quaderno perchè avevo paura che tutte le parole che gli avevo rivolto durante quelle settimane non gli sarebbero piaciute.
Insomma, ero solo un ragazzo quasi maggiorenne che buttava giù i pensieri sul suo primo vero amore. Mica uno scrittore di fama mondiale...

"Beh, certe erano proprio per te...quindi ci spero bene che ti abbiano lasciato qualcosa" gli risposi con ironia, abbassandomi leggermente e poggiando i gomiti sul suo petto, rimanendo lì a fissarlo facendogli qualche piccola smorfia di tanto in tanto, giusto per farlo un po' ridere.

"Ti prometto che un giorno scriverò delle cose altrettanto belle per te.
Non so quando, visto che sono negatissimo in questo genere di cose, ma...ci proverò.
E ti farò fottutamente piangere" mi giurò con voce solenne, facendomi rendere conto di quanto, veramente, fossero profondi i miei sentimenti per lui.

Già, ero incredibilmente, mortalmente e pericolosamente innamorato di Jeon Jungkook.

"Kook, io ti..." iniziai a dire con l'intenzione di farglielo sapere, non riuscendo, però, a continuare la frase in nessun modo.

Forse perchè era la prima volta che cercavo di dirlo a qualcuno...e la paura che Jungkook non provasse ancora lo stesso mi attanagliava il cuore come se fosse una catena.

"Anche io. Veramente" mi rispose all'istante, notando la mia insicurezza e la mia incertezza, stringendomi tra le braccia con ancora più forza e depositando dei leggeri baci sulla mia fronte, cercando di sparpagliare i miei capelli in disordine sul cuscino poco dopo.

Io feci solo un piccolo sorriso, accoccolandomi nell'incavo del suo collo e rimanendo lì, tra le sue braccia, a guardare il paesaggio che si poteva notare in lontananza dalla mia finestra.
Ma, sinceramente, riuscii a godermi anche quel piccolo momento di semplicità quotidiana al massimo, sentendomi più felice che mai.

Probabilmente perchè sapevo che esattamente un mese ed una settimana più tardi non avrei potuto nemmeno più guardarlo negli occhi...

SPAZIO AUTRICE:

Grazie per le 9mila letture🥺❤️.

•Who do you love? {Jikook}•Where stories live. Discover now